“È stato fatto un salto culturale importante, siamo passati da una visione che vedeva il ritrovamento archeologico come un’inconveniente fastidioso, con ricadute su costi e tempi di realizzazione, a elemento progettuale per valorizzare il nostro patrimonio storico in una logica di sviluppo sostenibile”. L’ingegnera edile Ilaria Maggiorotti, romana, da sempre appassionata di storia e archeologia, sottolinea l’evoluzione dell’approccio nella pianificazione dei cantieri avvenuto con la nascita di Archeolog, l’associazione del Gruppo FS di cui è da due anni presidente.

Come è stato possibile questo cambiamento?

“Tutte le società del Gruppo che oggi progettano e realizzano opere si sono dotate di team di archeologi. L’obiettivo è quello di indirizzare la progettazione sin dalle prime fasi. in collaborazione con le soprintendenze del luogo, affinché il cantiere adotti le soluzioni meno impattanti in riferimento al patrimonio storico-archeologico.”

 

In concreto come avviene ciò?

Gli archeologi del Gruppo effettuano uno studio per individuare le aree di potenziale interesse archeologico e su queste, sulla base delle indicazioni della soprintendenza, si procede a indagini dirette o indirette e, in caso di rinvenimenti, anche a scavi in estensione.”

 

E i reperti che vengono alla luce che fine fanno?

“Lavoriamo per valorizzarli anche ricorrendo a importanti sforzi organizzativi. A supervisionare le attività c’è il comitato scientifico di Archeolog, composto da personalità rappresentative del mondo accademico universitario e della cultura.”

 

Un lavoro in piena sinergia con le istituzioni

“Si, esatto. E Archeolog si propone anche di rafforzare nuovi percorsi collaborativi di partenariato pubblico – privato, in accordo con il Ministero della Cultura.”

 

C’è un progetto che sta seguendo in questi giorni a cui tiene particolarmente?

“Sicuramente quello della valorizzazione dell’immenso patrimonio archeologico della necropoli di Himera. Durante i lavori sulla linea Palermo-Messina, nel tratto tra Fiumetorto e Cefalù Ogliastrillo, nel dicembre 2017, sono emersi circa 20.000 reperti, molti dei quali già restaurati, risalenti alle due battaglie di Himera del 480 e del 409 a.c.. Stiamo organizzando un’esposizione temporanea all’interno della stazione di Palermo Centrale.”

 

Che tipo di comunicazione svolge Archeolog per far conoscere le sue attività?

“Abbiamo avviato una collana editoriale «I percorsi dell’archeologia», che ha all’attivo diverse pubblicazioni, come «L’archeologia si fa strada. Scavi, scoperte e tesori lungo le vie d’Italia» e «Tra il Torbido e il Condojanni Indagini archeologiche nella locride per i lavori Anas della nuova 106 (2007-2013)». Testi nei quali vengono illustrate alcune importanti scoperte emerse nel corso dei lavori stradali.”

 

Ci sono nuove pubblicazioni in programma?

“Stiamo realizzando un vero e proprio atlante per mappare tutte le più significative scoperte archeologiche di questi anni. Il volume censirà i reperti con delle schede suddivise per aree geografiche e corredate da testi descrittivi, immagini e indicazioni per visitare i siti archeologici o eventuali musei. Sarà una pubblicazione che sarà fruibile anche ai non addetti ai lavori e che avrà l’obiettivo di sensibilizzare i lettori sui temi dell’archeologia.”