La primavera e la possibilità di unire qualche giorno di risposo tra il 25 aprile e il 1° maggio, invitano, tra le altre opportunità di visita, all’enoturismo. Un territorio interessante, tra paesaggi, storia e cultura con bellissime cantine da scoprire e visitare e un pizzico di piacere enologico, sono ingredienti perfetti. Eccoci, dunque, in Piemonte tra Tortona con i suoi colli e Asti con zone dove la viticoltura è antica e il vino rappresenta, senza dubbio, un perfetto interprete del territorio e della sua cultura.

In soli 47 minuti un comodo Intercity collega Milano Centrale e Tortona. Da Roma poco più di 4 ore con Frecciarossa e treno regionale. Da Alessandria a Tortona si impiegano venti minuti sempre con il sistema regionale.

I colli tortonesi si trovano nella parte sud-orientale della provincia di Alessandria e occupano gran parte del Tortonese e una piccola parte del Novese con splendidi paesaggi tra borghi, castelli e antiche pievi romaniche.

Numerosi presidi Slow Food, per conoscere da vicino gli “artigiani del gusto” ed eccellenti cantine da visitare. Il formaggio Montébore a base di latte crudo vaccino e ovino dalla curiosa forma di una torta nuziale. Le cronache raccontano che sia stato creato, più di 500 anni fa, per il pranzo di nozze di Isabella d’Aragona e Gian Galeazzo Sforza. Da assaggiare anche il Nobile del Giarolo, un salame crudo preparato solo con le parti nobili del suino. In queste valli è nato Pellizza da Volpedo (l’autore del celeberrimo “Quarto Stato”) e i panorami che le valli regalano sono quelli dei suoi dipinti: paesaggi rustici e suggestivi, calanchi e castagneti. Percorrendo la Val Curone, ecco le chiese medievali di Viguzzolo e di Castellar Guidobono e le austere architetture del Castello di Brignano.

bottiglie di vino

In queste terre nasce nel 1931 la Cantina Sociale di Tortona, grazie ad una pattuglia di pionieri (trentotto viticoltori, proprietari di aziende di media e grande dimensione) che si unirono e costruirono il primo fabbricato. L’obiettivo era duplice, in primo luogo impedire l’esodo dalle campagne offrendo opportunità di produzione e vendita del vino più redditizie. In secondo luogo, trovare alternative viticole rispetto alla diminuzione delle superfici vitate. A guidare questa nuova vita dei produttori tortonesi

fu Romolo Vimercati che diresse la società dal 1931 al 1961. La Cantina Sociale iniziò dunque a vinificare in comune le uve dei Soci e lavorò nel corso degli anni alla valorizzazione dei vini e dei vitigni, ottenendo il riconoscimento DOC per il Barbera e il Cortese dei Colli Tortonesi, due delle perle dell’odierna produzione del territorio.

Tra i vini della cantina, sulle cui etichette è disegnata la figura principale de “Il Quarto Stato” del citato Pelizza da Volpedo. Un eccellente Derthona da uve Timorasso, vitigno antico e coltivato nella provincia di Alessandria già nel XIV secolo. Notevole anche la Riserva. La Barbera coltivata sulle colline di Monleale è ottima espressione del vitigno di queste zone profumi pieni e un sorso affascinante dal carattere avvolgente. Anche i vitigni Cristina e Cortese sono protagonisti di alcuni vini della Cantina di Tortona, vera interprete del territorio.

Tra i Colli Tortonesi e il Monferrato Astigiano sono distribuiti i vigneti di Francesco Iandolo. Ca’ dell’Aglio, sei ettari di Timorasso e i due vigneti Burio e Stella nel Monferrato Astigiano, nell’areale di Nizza Monferrato, da sempre identificato come il territorio più vocato per la produzione di uva Barbera. Iandolo ama profondamente la sua terra e ne ha interpretato con grande passione e con quel certo rigore tutto piemontese, l’anima più autentica. La coltivazione segue il modello biologico, attento alla sostenibilità ambientale, e alla base del lavoro in campagna e in cantina c’è il valore dell’essenzialità. Per questo vengono prodotti esclusivamente due vini: il Derthona e il Nizza dai rispettivi vitigni Timorasso e Barbera. Pochi interventi in cantina per preservare la realtà enologica e territoriale. Vini unici, come uniche sono le condizioni che li hanno fatti nascere. Il Derthona dal profumo intenso e complesso e di carattere preciso, personale, regala un sorso strutturato e avvolgente. Il Nizza di grande struttura grazie alla potenza della terra rossa dei vigneti, presenta sentori di frutti del bosco e spezie e al palato regala vere emozioni.

persone

I vigneti della denominazione del “Nizza Docg” connubio tra vitigno Barbera e territorio, si trovano in una manciata di chilometri quadrati in soli sedici comuni, tra i quali Nizza Monferrato e San Marzano Oliveto dove si trova l’Azienda Agricola Franco Mondo. Una famiglia di apprezzati vignaioli da generazioni. Le loro proprietà si estendono per circa dodici ettari di vigneti coltivati per circa il 60 % a Barbera e per il resto a Moscato Bianco, Dolcetto, Cortese, Chardonnay, Favorita e Cabernet Sauvignon. Alla guida dell'Azienda, che mantiene carattere famigliare artigianale, Valerio con sua figlia Beatrice e suo padre Franco. Valerio e Beatrice sono enologi e curano ogni passaggio della vinificazione in cantina. Franco, esperto vignaiolo, si occupa della lavorazione della vite.

Tra i vini di punta, la Barbera d'Asti occupa una posizione di rilievo con la Barbera d'Asti docg, la Barbera d'Asti Superiore e la Barbera D'Asti Superiore Nizza e la sua Riserva “Le Rose”. Vini di grande eleganza, molto espressivi e ampi sia per ricchezza del panorama olfattivo che per lo spiccato carattere che si ritrova nel calice. Intenso e armonico anche il Monferrato Doc. Da provare e scoprire il Monferrato Bianco da uve Cortese, Favorita e Chardonnay e il Passito di Moscato.