In apertura © Adolfo Franzò per Ufficio Stampa Rai

 

Tutti lo conosciamo per essere stato un veejay di Mtv, ma anche per la sitcom I soliti idioti in coppia con Francesco Mandelli. La consacrazione di Fabrizio Biggio, però, è arrivata con Fiorello e il “mattin show” Viva Rai2!: un successo senza precedenti che anche quest’anno approda al festival della canzone italiana. «Noi, come il pubblico, non sappiamo cosa aspettarci da Viva Rai2!… Viva Sanremo!», spiega. «Una cosa è certa: con l’Ariston a due passi dal glass studio neanche Amadeus sarà al sicuro! E chi lo tiene Fiorello?».

 

Facciamo un bilancio dell’anno appena trascorso?

Preferisco godermi il presente. Sono così felice di svegliarmi ogni mattina alle 4:30 per andare a vivere questa incredibile avventura. Se avessi visto il programma da casa, avrei pensato che mi sarebbe tanto piaciuto lavorarci. E invece ci sono e non lo do per scontato.

 

Possiamo affermare che Viva Rai2! ti ha cambiato la vita?

A cambiarla è stato più che altro l’incontro con Fiorello. Non ho mai creduto troppo in me stesso. Lui invece ha puntato tanto su di me, mi sprona, mi motiva, mi obbliga a superare i limiti, a migliorarmi. Mi dice: «Oh, guarda che sei bravo!». E a me si riempie il cuore. Gli voglio bene.

 

Se ti dico I soliti idioti che cosa rispondi?

È stata un’altra di quelle cose inaspettate che la vita mi ha regalato. Mai avrei pensato che, dopo 12 anni, ci saremmo ritrovati con Francesco Mandelli e avremmo fatto un terzo film. E, invece, eccolo qui: è stato incredibile. Ci siamo divertiti e abbiamo riso come ai vecchi tempi. Ci siamo stupiti di come quei personaggi creati 15 anni fa fossero perfetti per raccontare i tempi – un po’ bui – che stiamo vivendo.

 

Ma un sogno nel cassetto ce l’hai?

Ho scritto un film qualche anno fa: mi piacerebbe tanto realizzarlo. E visto che sono uno stupido ottimista so che lo farò.

 

Vivi a Milano, lavori a Roma. Immagino passerai molto tempo sul treno.

Sì e devo dire che mi piace: è un momento in cui posso fermarmi, è come se mettessi tutto in pausa. Cerco di fare una cosa che sembrerà inconsueta: guardare il paesaggio che scorre fuori dal finestrino. Sono istanti in cui i pensieri prendono vita ed è bellissimo. Non siamo più abituati a stare da soli con i nostri pensieri e i viaggi in treno sono una rara occasione per farlo. Ma tocca posare il cellulare.

 

Come ti descriveresti?

Sono uno che cerca di essere felice. La felicità è un concetto meraviglioso: senti la gioia di essere al mondo e, incredibilmente, questa cosa assurda che è la vita sembra avere un senso.

 

Articolo tratto da La Freccia di febbraio 2024