Favorire la transizione del mondo dei trasporti verso una mobilità sostenibile: questo l’obiettivo dell’associazione Motus-E di cui Rete Ferroviaria Italiana è entrata a far parte.

 

RFI è impegnata a trasformare le stazioni in luoghi sempre più smart, accessibili, rispettosi dell’ambiente. Si punta a sviluppare hub strettamente connessi alla mobilità urbana, capaci di costituire uno snodo per diversi mezzi di trasporto e favorire così l’intermodalità. Con il progetto Smart Station, RFI telegestisce e controlla gli impianti di illuminazione, i consumi di gas e di acqua delle stazioni per il risparmio e l'efficientamento energetico, mentre con Easy Station lavora per migliorare gli spazi fisici, l’informazione al pubblico e la sicurezza.

 

«Le stazioni non sono più un luogo di transito dove iniziare o terminare un viaggio, ma diventano veri e propri hub di servizi, ricoprendo un ruolo centrale nel contesto urbano e stimolando la riqualificazione del tessuto urbano circostante», ha commentato Sara Venturoni, Direttore Stazioni di RFI. «Una sfida impegnativa e stimolante che può essere vinta grazie alla collaborazione tra RFI e tutti gli stakeholder. Per i servizi di mobilità elettrica in stazione, crediamo che l’ingresso nell’associazione sia un’occasione proficua per valorizzare il dialogo con gli tutti gli attori della value chain» ha concluso Venturoni.

 

L’impegno di RFI si inserisce nella policy di sostenibilità che guida tutto il Gruppo FS: nel 2019 Trenitalia ha portato sui binari i nuovi treni regionali Pop e Rock, riciclabili fino al 97% e che permettono di risparmiare energia fino al 30%. Lo scorso febbraio, inoltre, l'azienda ha avviato il piano di riduzione della plastica monouso nei servizi di ristorazione a bordo delle Frecce, nei FRECCIALounge e FRECCIAClub, che eliminerà ogni anno 300 tonnellate di materiale plastico.