È stato rinnovato il protocollo d’intesa tra il Ministero della Cultura e Archeolog, la onlus del Gruppo FS, nata nel 2015 per la tutela e la valorizzazione dei reperti archeologici rinvenuti nei cantieri stradali e ferroviari.

 

«Il rinnovo del protocollo - ha detto il ministro Gennaro Sangiuliano - ci permette di proseguire questo fruttuoso cammino di collaborazione. Una sintesi perfetta tra la necessità di ammodernare le infrastrutture nazionali di trasporto e il dovere di tutelare il nostro patrimonio culturale, che ha già portato a notevoli risultati. Anche in questo l’Italia dimostra la propria eccezionalità, facendo del proprio sviluppo l’opportunità per riscoprire il proprio passato».

 

L’amministratore delegato di Ferrovie Luigi Ferraris, ha sottolineato come il Gruppo FS avverta da una parte «l’onere, e soprattutto l’onore, di contribuire a realizzare l’Italia del futuro nella consapevolezza della ricchezza nascosta che il nostro territorio, ricco di storia, ha ancora da mostrarci». L’Ad ha inoltre ricordato come sia nata l’associazione composta dalle società RFI, Anas, con la controllata Quadrilatero Marche Umbria, e Italferr. «Nei nostri cantieri ci sono stati importanti ritrovamenti storico-archeologici, per questo il Gruppo ha creato l’Associazione no profit Archeolog, con l’obiettivo di conservare, restaurare e valorizzare il patrimonio culturale rinvenuto». 

La collaborazione rinnovata tra Ministero e Gruppo FS permetterà di intervenire in un modo sempre più rapido ed efficace quando verranno alla luce ritrovamenti archeologici. Una intesa volta, inoltre, a individuare le iniziative più opportune per permettere la fruizione di siti e reperti, ad esempio attraverso mostre, forme di mecenatismo e raccolte. È anche prevista una pubblicazione che illustrerà in maniera semplice le scoperte più rilevanti, con schede divulgative corredate da testi descrittivi e immagini.

 

Due esempi recenti di questa collaborazione si sono verificati a Pomezia e Furbara, due cantieri ferroviari nel Lazio. Nel primo caso sono stati ritrovati reperti risalenti al II-IV secolo d.C. che si riferiscono a un antico tracciato stradale, con distinguibili solchi lasciati dal passaggio dei carri, fiancheggiato da dei resti di mura di una villa abbandonata precocemente, come si deduce dal successivo impianto di una necropoli con diciassette sepolture. A Furbara, vicino Cerveteri, durante un intervento di messa in sicurezza idraulica sulla linea Roma-Pisa, sono emersi i resti di un insediamento produttivo e commerciale, come attestato da un’iscrizione in lingua etrusca su un’anfora vinaria.

tomba principessa dettaglio disco in lamina di bronzo

Tomba principessa dettaglio disco in lamina di bronzo

In Sicilia, invece, proseguono i lavori di Italferr, la società d'ingegneria del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, per le indagini preventive archeologice presso la contrada Manca nel territorio di Vallelunga Pratameno, in provincia di Caltanisetta. Qui nel 2020, durante i lavori di raddoppio della linea ferroviaria Catania-Palermo, sono stati rinvenuti reperti riconducibili alla tarda età ellenistica, tra cui coppette, piatti a vernice nera, una lucerna, monete, una statuetta in terracotta (raffigurante una figura femminile con indosso un chitone e un himation) ed unguentari in terracotta.

Una statuetta della tarda età ellenistica trovata durante gli scavi in Sicilia

Una statuetta della tarda età ellenistica trovata durante gli scavi in Sicilia