Un modo per risparmiare tempo da trascorrere con gli affetti. Ma anche un luogo familiare, dove schiacciare un pisolino o ripassare uno spettacolo. Questo è il treno per l’attrice Maria Amelia Monti, che viaggia spesso sui binari per sue tournée teatrali. «Ho la fortuna di abitare a Roma, dove continuamente partono e arrivano treni veloci. Questo mi consente di organizzare gli spostamenti di lavoro con tranquillità, perché so che in un tempo breve posso tornare a casa e stare con la mia famiglia. Ora che mia madre è molto anziana, poi, riesco a fare avanti e indietro in giornata dalla Capitale a Milano. E questo è davvero un regalo».

Un ricordo legato al treno?

Io e Paolo Calabresi dovevamo debuttare a Gorizia con lo spettacolo di Alan Bennett Nudi e Crudi e nella tratta Roma-Venezia abbiamo cominciato a ripassare il copione. All’inizio a bassa voce, poi, quando ci siamo accorti che gli altri passeggeri erano interessati, abbiamo alzato il tono e cominciato ad accennare i movimenti. Alla fine, è partito l’applauso.

 

Ricordi la prima volta che hai viaggiato su una Freccia?

Non so se era la prima, ma certamente una delle prime. Ero con Angela Finocchiaro. Sapevo che non si potevano portare i cani se non nella gabbietta e io avevo uno spinoncino che dentro non ci stava. Così gli abbiamo infilato una felpa col cappuccio e siamo salite fingendo di avere un bambino in braccio. Quando è arrivato il controllore io lo cullavo come se stesse dormendo. E lui ci ha chiesto i biglietti sottovoce per non svegliarlo. Pensavamo di morire dal ridere.

L’attività preferita a bordo?

Faccio tutto quello che non riesco a fare quando sono a casa. Ripasso a memoria gli spettacoli e schiaccio un pisolino senza che nessuno mi disturbi. Dicono che dormire un po’ dopo aver ripetuto un testo fissi meglio le parole nella mente.

E in stazione che cosa ti piace fare?

Ho sempre evitato raccolte punti, figurine, buoni sconto, ma con la CartaFRECCIA sono maniacale. Controllo ogni settimana il punteggio per la Carta Oro, perché entrare nei FRECCIAClub e nelle Lounge, per me che vado sempre in giro, è una salvezza. A Milano gli addetti all’assistenza mi hanno detto: «Signora Monti, se porta il pigiama le mettiamo anche un lettino».

Come immagini il treno del futuro?

Ho paura che a furia di delegare al virtuale i rapporti, manderemo in viaggio i nostri ologrammi. A quel punto, potrebbe diventare virtuale anche il Frecciarossa. Ma speriamo di no. Come farei senza i vostri tovagliolini imbevuti?