Il vagone era vuoto, Luisa controllò il biglietto e prese posto di fianco al finestrino, poi estrasse una rivista. Mancavano 15 minuti alla partenza, e la carrozza era ancora vuota. I minuti rimasti erano dieci quando entrò un uomo di età imprecisabile: portava un impermeabile con il bavero alzato, grossi occhiali scuri e un cappello che non tolse neppure quando si sedette. Un po’ perplessa, Luisa tornò a leggere.

Poco dopo entrarono altre due persone, stesso abbigliamento da detective, bavero alzato e volto nascosto da cappello e occhiali. Istintivamente, Luisa chiuse la rivista. Nello stesso istante entravano cinque persone in fila indiana, quattro donne e un uomo, tutti con lo stesso impermeabile chiaro.

Luisa fu attraversata da un brivido. Erano mesi che aspettava quel viaggio, un regalo di compleanno dei suoi amici. Nessuno aveva potuto accompagnarla, chi per impegni di lavoro, chi per grane familiari. Ma l’avevano convinta a partire lo stesso, a concedersi un fine settimana di meritato riposo. Adesso, però, si scopriva protagonista di una scena da film del terrore. «Non essere sciocca», si disse. «Vuoi metterti a urlare e fare la figura della matta?»

Ma quando un altro uomo in impermeabile entrò in carrozza e si fermò di fianco al suo posto, Luisa fu sul punto di gridare. «Buongiorno», disse invece. «Deve sedersi?». Senza rispondere, l’uomo si accomodò. Quindi si voltò verso Luisa e sorrise. Era Giovanni (lo riconobbe nonostante gli occhiali). Intanto una donna si toglieva il cappello: oh, Marinella! E più in là ecco Giacomo e Cecilia, Anna, Paolo...

«Sorpresa!» dissero in coro. Erano quei matti dei suoi amici. «Tanti auguri, Luisa!».

 

Claudio Lagomarsini insegna Filologia romanza all'Università di Siena. Alcuni suoi racconti sono usciti su Nuovi ArgomentiPastrengo e nelle raccolte Il fiume in un racconto e Radio1 Plot Machine. È autore del romanzo inedito L'incauto acquisto, segnalato dal comitato di lettura della 29esima edizione del Premio Calvino.