Nel racconto delle notizie a volte capita anche qualche inatteso coup de théâtre. E così è successo anche a noi, nell'emozione della cronaca per il lieto evento della nascita, i testimoni - e di conseguenza anche noi - sono incorsi nell’errore di confondere il sesso del bebè. Le nostre scuse al piccolo Harrison, felicissimo fiocco azzurro a bordo del Frecciabianca.

I ferrovieri e le Ferrovie dello Stato Italiane – oggi guidate da Luigi Ferraris - sono, da sempre, come una grande famiglia. Fiocchi azzurri e rosa in tutte le famiglie sono la norma, ma se il parto avviene su un treno, ed è una passeggera a dare alla luce una bambina, la norma si trasforma in evento straordinario. È accaduto il 3 luglio, a bordo di un Frecciabianca di Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS.

 

«Ciao Daniela, sono su un treno e c’è una donna in travaglio, mi aiuti a farla partorire?», è iniziata più o meno così la telefonata che ha contribuito a far nascere una bambina sul Frecciabianca 8606 ad Arquata Scrivia, in provincia di Alessandria. A un capo del telefono Isabella Carnero, operatrice sanitaria dell’Ospedale di Pisa in viaggio sul treno verso Torino per andare a trovare la mamma, dall’altro Daniela Sanfilippo, collega ostetrica a casa in un giorno di riposo. Coinvolti, naturalmente, anche il capotreno Loredana Ferrari e il caposervizi Andrea Luschi, i primi a capire che stava succedendo qualcosa di impensabile e speciale.

 

Sul convoglio partito da Roma con destinazione Torino, dopo aver superato la stazione di Genova, la capotreno viene avvertita: c’è una donna in avanzato stato di gravidanza che ha iniziato il travaglio. Un fuoriprogramma che deve prevedere, necessariamente, un’azione immediata. Così è, fermata straordinaria nella stazione di Arquata Scrivia e ricerca a bordo di un medico o personale sanitario in grado di gestire la situazione. Da lì a poco ecco presentarsi Isabella Carnero che, dopo aver capito che il parto è imminente, si mette in contatto con la collega ostetrica. Poi la telefonata e la costruzione dell’insolito (ma efficace) quartetto in grado di assistere, nel migliore dei modi, la signora durante il travaglio.

 

«La prima cosa che ho pensato, quando ho risposto alla chiamata, è stata a uno scherzo – racconta l’ostetrica Daniela Sanfilippo contattata da FSNews.it – poi quando ho capito che era tutto vero mi sono resa conto che la soluzione della videochiamata, proposta dai dipendenti di Trenitalia, fosse la migliore». Il caposervizi all’inquadratura con il compito di far vedere bene tutto ciò che succedeva, il capotreno a supportare emotivamente e fattivamente la mamma, l’ostetrica da casa a coordinare e l’operatrice sanitaria ad aiutare nella gestione del parto.

Andrea Luschi e Loredana Ferrari

«Il personale di Trenitalia è stato perfetto, ha collaborato in ogni manovra, così come i viaggiatori – racconta Isabella Carnero, operatrice sanitaria – la mamma si è sentita protetta mentre stava dando alla luce la sua seconda figlia. Ho capito, inoltre, che tutte le stelle si erano allineate quando, chiedendo degli asciugamani, una viaggiatrice di 86 anni ha aperto la sua valigia e me li ha dati. Erano profumati, puliti e perfino stirati. Una roba di altri tempi».

 

L’emozione è stata indescrivibile un po’ per tutti, e non soltanto per la mamma. «Si è trattato di una giornata di lavoro davvero particolare e, ovviamente, senza precedenti – racconta il capotreno Loredana Ferrari – e tutto è andato per il meglio. Sono felice di aver contribuito a questo bel momento. Lavoro in Trenitalia dal ’95, e questo penso resterà il giorno più adrenalinico e bello della mia carriera professionale». Trenitalia sta, inoltre, pensando a uno speciale omaggio visto l'evento straordinario.

 

La bambina è nata, intorno alle ore 12, in appena 40 minuti di travaglio. Insieme alla mamma di nazionalità straniera è stata trasportata all’Ospedale San Giacomo di Novi Ligure dalla Croce Verde, salita sul treno dopo il parto. Il convoglio, temporaneamente adibito a sala parto, è giunto a Torino trenta minuti dopo l’orario previsto. Un ritardo di cui nessuno si è lamentato, giustificato da un motivo davvero straordinario.