Il Belpaese, come tutti i luoghi d’Europa, nascondono località “magiche” che sono, spesso, meta di pellegrinaggio per turisti e curiosi. Ma quali sono i dieci posti da visitare per il gli amanti del mistero? Ecco la top ten di FSNews.
 

10. Santuario Natività della Beata Vergine

A Paladina, nel bergamasco, si trova questo luogo sacro che, al suo interno, presenta, sul soffitto, la costola di un animale. La leggenda vuole che l’osso appartenesse a un temibile drago che si aggirava nelle vicinanze del fiume Brembo, terrorizzando contadini e abitanti del paesino. A sconfiggere la bestia mitologica si dice fu San Giorgio. E proprio nella chiesa dedicata al santo, situata nel vicino comune di Almenno San Salvatore, c’è un’altra costola che dicono sia appartenuta allo stesso mostro. Probabilmente la reliquia dell’animale fu messa lì per suggestionare il popolo, affinché comprendesse che il male esiste (ma si può sconfiggere).
 

Santuario Natività della Beata Vergine
via Santuario n.7
Sombreno, Paladina (BG)
 

9. Castello di Strozzavolpe

Le origini del castello di Poggibonsi, in provincia di Siena, risalgono alla prima metà dell'XI secolo. Furono eseguiti interventi nel corso del XV, del XVI e del XVIII secolo, fino gli ultimi restauri risalenti all'Ottocento. Si narra che, durante le notti di luna piena, si aggiri il fantasma di una volpe che abitò la zona sfuggendo agli agguati dei cacciatori. Si pensava che avesse capacità sovrannaturali e potesse mettere in fuga, anche l’uomo più coraggioso, sputando fuoco dalla bocca. Quando l’animale fu catturato e ucciso, al Conte fu predetto, dal Mago di corte, che il castello sarebbe durato tanto quanto il corpo del canide. L’uomo fece imbalsamare e riempire d'oro la volpe, nascondendolo in una stanza segreta protetta da tre uomini armati.
 

Castello di Strozzavolpe
Località Luco
Poggibonsi (SI)
 

8. Palazzo della Zisa

Il palazzo della Zisa sorgeva fuori le mura della città di Palermo, all'interno del parco reale normanno, il Genoardo, che si estendeva da Altofonte alle barriere della reggia reale con luminosi padiglioni, verdeggianti giardini e bacini d'acqua. Pare che, all'interno del palazzo, si trovi il tesoro (di un sultano arabo) protetto da un sortilegio. La leggenda racconta dell’amore tra Azel Comel e la bellissima El-Aziz. Una passione contrastata dal sultano del Libano, padre di Azel. Per poter vivere liberamente il suo amore, Azel rubò il tesoro di famiglia e fuggì a Palermo insieme alla sua amata. Qui fece costruire il palazzo, nascondendo e proteggendo i cimeli con un incantesimo. La madre della ragazza, distrutta dalla perdita della figlia, si suicidò. Quando la giovane lo venne a sapere si tolse, a sua volta, la vita. Azel impazzì vagando per giorni senza meta, fin quando non morì. Resta il tesoro, protetto dai diavoli ritratti nell'affresco della sala della fontana. Secondo la tradizione, l'unico modo per accedere alle ricchezze, sarebbe contare l'esatto numero di demoni. I satanassi, però, si prendono gioco dei visitatori con ghigni e sberleffi che rendono impossibile il calcolo.
 

Palazzo della Zisa
Piazza Zisa

Palermo

Palazzo della Zisa, Palermo

7. Monastero di Torba

Alle pendici dell’altura su cui è situato il parco archeologico di Castelseprio, nel varesotto, c’è questo bene protetto dall’Unesco, un complesso di strutture affascinanti. Gli interni di una di queste, il Castrum, è abbellito con affreschi religiosi. Quello che appassiona i ghostbusters in erba raffigura alcune monache in processione, tre delle quali senza il viso. Leggenda vuole che le religiose furono costrette ad allontanarsi dal  cenobio senza poter completare l'opera. Le consorelle lasciarono il dipinto incompiuto in attesa di novizie. Poco tempo dopo, però, il monastero fu abbandonato e c’è chi giura che, le anime delle tre sorelle misteriosamente scomparse, stiano cercando di tornare nel decoro.   
 

Monastero di Torba
Via Stazione
Torba (VA)


6. Porta Alchemica

Monumento edificato tra il 1655 e il 1680 da Massimiliano Savelli Palombara, marchese di Pietraforte, a villa Palombara, sul colle Esquilino, nella posizione quasi corrispondente a Piazza Vittorio, a Roma, dove oggi è collocata. La Porta Alchemica è l'unica sopravvissuta delle cinque porte di villa Palombara. Secondo i racconti, in questa villa si recò un pellegrino che cercava una miracolosa erba in grado di generare oro. L’uomo scomparve misteriosamente lasciando all'ingresso della porta tre pagliuzze d'oro e delle iscrizioni indecifrabili, chiave per conoscere il segreto della pietra filosofale. Le iscrizioni sono state successivamente incise sull'arco della porta e, ancora oggi, non si conosce il loro significato.
 

Porta Alchemica
Piazza Vittorio Emanuele II, 1
Roma

Porta Alchemica, Roma

5. Torre degli Incurabili

A Giugliano, nel napoletano, sorge un’insolita costruzione piramidale con base ottagonale dal sapore esoterico. Attraverso una documentazione storica scopre che questa torre è, in realtà, un mulino. Un altro incartamento del 1700 fa riferimento allo stabile impiegato come Lazzaretto per ammalati di peste. Successivamente divenne centro di igiene mentale per curare pazzie e forme di isteria. Pare che nei pressi della struttura siano stati registrati strani e inspiegabili avvistamenti.
 

Torre degli Incurabili
Vicinale Torre degli Incurabili
Giugliano in Campania (NA)


4. Grotte Alchemiche

La città di Torino pare sia attraversata da linee telluriche che le conferiscono grande importanza magica ed esoterica. Il vertice in cui si incontrano queste linee coincide con le grotte alchemiche, situate nei sotterranei della metropoli. Sono considerate vere e proprie "porte" per dimensioni parallele dai seguaci dell'occulto. Gli antri coinciderebbero con l’esistenza di piccoli tratti di antichi passaggi sotterranei costruiti principalmente da e per antichi appartenenti a Casa Savoia, già a partire dal XIV-XV secolo.
 

Grotte Alchemiche
Sotterranei del Palazzo Reale, di Piazza Castello e di Palazzo Madama
Torino


3. Castello di Montebello

Situato nel territorio dell'antica signoria malatestiana di Rimini, su un colle da cui domina il borgo di Montebello di Torriana, questo maniero nasconde una storia di fantasmi. È diventato famoso, infatti, perché si dice che, tra le sue mura, vaghi lo spettro di una bambina di nome Azzurrina, vissuta nel XIV secolo. Guendalina, figlia albina del feudatario Ugolinuccio, veniva chiamata Azzurrina per i riflessi azzurri dei capelli che la madre le tingeva per nascondere le sue condizioni. A quel tempo, infatti, la superstizione voleva che le persone albine fossero collegate a eventi diabolici. La notte del 21 giugno 1375, durante una tempesta, la bambina scomparve in circostanze misteriose e non fu mai più ritrovata. Ogni cinque anni, durante il solstizio d’estate, torna a fare sentire la sua voce.
 

Castello di Montebello
Via Castello di Montebello, 7
Poggio Torriana (RN)


2. Chiesa della Missione ai Vergini

Uno dei capolavori di Luigi Vanvitelli, tanto che, dopo la sua costruzione, divenne un modello di riferimento per l'architettura religiosa di Napoli. Nella chiesa (chiamata anche dei Lazzaristi) c’è il quadro dell’anima dannata. La leggenda racconta della passione extraconiugale tra un giovane cavaliere e una nobildonna che, più tardi, morì improvvisamente senza riuscire a pentirsi delle sue azioni. Distrutto dal dolore, il cavaliere pregò senza sosta finché, un giorno, apparve la donna che gli disse: «È per causa tua che io sono nell’Inferno! Sta bene in guardia. Dio ha voluto che io te ne dessi l’avviso, e perché tu non abbia a dubitare della realtà della mia apparizione te ne lascio il segno». L’anima dannata toccò il quadro con le mani, lasciando le impronte infuocate che ora si vedono nel dipinto.
 

Chiesa della Missione ai Vergini
Via dei Vergini, 51
Napoli


1. Castello di Valsinni

La fortezza, che sorge in provincia di Matera, fu il luogo dove visse la poetessa Isabella di Morra. E fu edificato verosimilmente su una precedente fortificazione longobarda, nei primi anni dopo il 1000. La donna perse la testa per un nobile spagnolo, nemico dei suoi parenti. La famiglia di Isabella, scoperto l’innamoramento, assassinò lo spagnolo e richiuse la ragazza nella torre del castello. Isabella morì, non si capisce se per mano dei fratelli o per il dolore di aver perso l’uomo che amava. Da quel giorno, però, c’è chi giura di aver visto, nel bosco, una figura femminile camminare davanti alle finestre del maniero. La presenza si farebbe sentire anche con luminarie, voci e rumori.
 

Castello di Valsinni
Via Vincenzo Gioberti
Valsinni (MT)