Foto in apertura: I Giardini di Castel Trauttmansdorff © Patrick Schwienbacher
L’estate italiana 2020 è l’estate della vacanza con la famiglia che vede la riscossa dei luoghi aperti e isolati. Per rispettare le regole anti Covid e mantenere le distanze, dove è meglio trascorrerla se non in montagna? Già da qualche anno è scattato per molti l’amore per paesaggi senza confini, da godere con calma. I neo amanti delle cime alla ricerca della tranquillità possono scegliere come meta l’Alto Adige e come località ideale Merano.
Non troppo in vetta con i suoi 300 metri di altezza, elegante e accogliente, raggiungibile in treno. La città attende ospiti e turisti per camminare e passeggiare con il progetto Muoviti a Merano e l’iniziativa Early Bird - Vale la pena alzarsi presto! Novanta minuti di tour ogni sabato mattina dalle 7:30, lungo sentieri e percorsi pedonali nei parchi e tra le vie più nascoste, modellati in base alle indicazioni degli esperti. Una proposta nel solco della tradizione meranese, nota per le terme, l’attenzione al benessere e alla salute: aria aperta e luce solare fanno aumentare infatti la produzione di serotonina, contro stress e depressione.
Che sia un giro guidato o in autonomia, la partenza è dal centro storico. Tra le strade più caratteristiche di Merano quelle del quartiere Steinach, dove si trovano botteghe artistiche ed edifici d’epoca. C’è anche la passeggiata d’inverno che dal Ponte Posta giunge a imboccare la Promenade Gilf, per poi tornare a Merano seguendo la passeggiata d’estate. Ma si lascia la città solo dopo aver osservato il panorama che la circonda. Ottimi sono due punti di vista, entrambi sulla Passeggiata Tappeiner: la Torre della Polveriera e il Belvedere. Dalla prima, lo sguardo spazia tra l’inizio della Val Passiria, il comprensorio Merano 2000, la Val d’Adige e Monte San Vigilio. Il secondo guarda verso il massiccio del Gruppo di Tessa. Dalla stessa Passeggiata, lunga tre chilometri e illuminata di sera, si dirama inoltre un sentiero che porta a Tirolo, dove si trovano il Castello e i Masi della Muta.
La Passeggiata Tappeiner © Simon Koy
Appena lasciato la città, l’immersione nella natura tra boschi e alture è immediata. Si possono percorrere i Sentieri d’Acqua Meranesi, che uniscono 11 Waalweg, lungo gli antichi canali d’irrigazione: 80 chilometri di tranquillità tra vegetazione, chiesette e castelli. Si può scegliere anche la via della Poesia e il percorso delle Fontane, di nuovo in città. Lungo la Passeggiata Gilf, sono incisi a fuoco sul legno delle panchine alcuni pensieri del poeta americano Allen Ginsberg, affiancato da letterati quali Carl Artmann, Alda Merini, Rainer Maria Rilke e Luisa Spaziani. Al poeta statunitense Ezra Pound, che a Merano trascorse parte della sua vita, è riservato un angolo a sé. Suscita emozioni anche il percorso delle Fontane, 12 getti d’acqua tra il centro e la zona delle Passeggiate, ognuna raccontata da una targa. L’idea è merito di Renate Abram, una studiosa locale che ha pensato a un percorso storico dal 1462 a oggi.
A Merano soggiornò inoltre a più riprese, nella seconda metà dell’800, l’imperatrice Elisabetta d’Austria, per tutti Sissi. A lei è dedicato un suggestivo itinerario che collega i Giardini di Castel Trauttmansdorff, un orto botanico straordinario con piante da tutto il mondo, con il centro città, passando per i castelli Principesco, Pienzenau, Kallmünz e Rametz, per scendere poi fino al parco dedicato alla principessa.
La voglia di libertà e natura qui si soddisfa facilmente anche con una pedalata. Merano offre infatti una vasta rete di piste ciclabili. Con le due ruote si può girare in città, dal tipico quartiere Steinach fino al torrente Passirio, ma anche andare fuori verso la Chiesetta di San Valentino a Maia Alta. O si possono percorrere la Val Passiria e la Val d’Adige, verso Bolzano. In Val Venosta si sale sul treno a Merano e, giunti a Malles, si noleggia una due ruote per rifare a ritroso tutto il percorso o solo una parte, lasciando il mezzo in una stazione intermedia. Per i più esigenti non mancano tour guidati in mountain bike, con lezioni tecniche e noleggio dell’attrezzatura.
Per gli amanti del green e dei binari senza tempo, nel travel book di Trenitalia Ciclovie, 20 percorsi ciclabili da raggiungere comodamente in treno il suggerimento è di andare a Bolzano e proseguire in bici fino a Caldaro, lungo il tracciato di una ferrovia di fine ’800, abbandonata dal 1971. Qui si può fare tappa a Castel Firmiano, un’enorme fortezza del X secolo, parte del circuito delle sei strutture del Messner Mountain Museum. Giunti a Caldaro, non può mancare una visita al lago omonimo, tra i più caldi di tutte le Alpi.