Autrice del blog viaggiaredasoli.net. Foto Francesca Di Pietro
SECONDA TAPPA
I BORGHI DELLA VALLE ARGENTINA
Triora e Molini di Triora: sono due comuni che distano pochissimi chilometri l’uno dall’altro. Triora è un bellissimo dedalo di carruggi con palazzi color pastello, chiese incastonate nei vicoli e ponticelli di pietra. Io adoro Molini per un semplice motivo: è attraversata da un torrente cristallino. Questa zona, come suggerisce il nome, era un tempo ricca di mulini che macinavano farina sia di grano che di ceci e sfruttavano la forza di questi torrenti per far lavorare la macina. A Molini di Triora è stato costruito il Laghetto di Noci, una piccola diga che crea una piscina artificiale dove fare il bagno e nuotare. La zona è davvero bellissima, vicino al laghetto c’è un bosco e un prato, per potersi rilassare all’ombra. Se come me amate i posti completamente isolati, vi basterà proseguire qualche metro lungo il torrente per trovare comodissime rocce piatte sulle quali stendervi e tuffarvi in un’acqua più cristallina di ogni tratto di mare della Liguria stessa. Devo dire che specialmente in agosto le spiagge fluviali sono le mie preferite: c’è pochissima gente, la temperatura è più piacevole, l’acqua sempre limpida e fresca. Per chi possiede un cane, se vi spingete lungo il torrente potete stare con il vostro amico a quattro zampe.
Badalucco: anche questo piccolo borgo ha un’architettura simile ai precedenti, è più grande di Molini, ha anche esso il torrente che lo attraversa e una spiaggia fluviale, grande e meno profonda. Io preferisco Molini di Triora per fare il bagno, ma anche questa è una bella opzione, specialmente con i bambini. Due bellissimi ponti a punta di pietra indicano l’inizio e la fine del paese, è possibile visitare il Museo del Frantoio e scoprire come veniva coltivata e lavorata la famosa oliva taggiasca. Consiglio di venirci in tardo pomeriggio, passeggiare trai carruggi quando c’è ancora la luce e poi affacciarsi verso i ponti quando le piccole lucine rendono tutto un presepe. Nella zona sono molto famosi anche i ristoranti specializzati in funghi, quando è stagione.
Molini di Triora
I BORGHI DELLA VAL NERVIA
Dolceacqua: anche questo paesino ha origini antichissime, ma sicuramente il periodo storico che lo ha reso famoso è il basso Medioevo, quando i Doria si insediarono nel suo castello fortificandolo. Per un lungo periodo ci fu un aspro conflitto con la famiglia Grimaldi di Monaco, ma i Doria ne uscirono vittoriosi. Ancora oggi questo comune è molto legato alla famiglia genovese e il suo castello è aperto al pubblico. Il Castello di Dolceacqua, invece, è una struttura molto grande costruita nel XIII secolo, crollò anche essa nel terremoto del 1887 e ad oggi ne restano solo i ruderi che sovrastano il borgo. Attraversate il famoso ponte romanico che fu dipinto da Monet durante il suo viaggio nella Riviera di Ponente. Dolceacqua è famosa per la produzione di vino Rossese, se avete modo vi consiglio una degustazione in una delle sue bellissime cantine, molte hanno una vista sulla valle davvero mozzafiato.
Apricale: a soli 4 km da Dolceacqua si trova questo delizioso borgo medioevale arroccato su una vallata. La sua costruzione medioevale è praticamente intatta, è un continuo di scale, mulattiere, vicoletti, stretti angusti e poco illuminati. Deliziosa è la sua piazza principale sulla cima del paese: si apre sotto il castello della Lucertola che durante la Repubblica di Genova divenne di proprietà della famiglia Doria. In estate organizzano anche competizioni di pallone elastico, un antico sport medioevale simile al juego de la pelota. È un paesino delizioso per venirci a cena, ha dei ristoranti davvero molto buoni che preparano piatti tipici liguri. Se siete amanti dei dolci provate la pansarola con il mascarpone, dolce tipico di questo borgo, una specie di chiacchiera carnevalesca gonfia che si accompagna a mascarpone caldo.
Rocchetta Nervina: questo borgo è davvero la destinazione perfetta per gli amanti del trekking, si trova più in alto tra le Alpi Liguri ed è un punto di partenza per tantissimi sentieri. La particolarità di questo borgo è che è attraversato da un torrente grande e cristallino che correndo tra le anse create dalle rocce, lascia spazio a piscine naturali balneabili. C’è un sentiero che costeggia il fiume: la prima parte fino alla cascata è facile da percorrere e non si ha bisogno di avere un’attrezzatura da trekking; se invece si procede è meglio essere equipaggiati perché è molto più vergine. Man mano che si risale il torrente si possono incontrare spiagge e laghetti più o meno affollati, se siete pazienti riuscirete molto facilmente a trovare il vostro angolo privato anche in alta stagione. Ci sono tantissimi percorsi tracciati che si possono percorrere che permettono di attivare anche in laghi più in alta montagna completamente deserti e se siete dei buoni camminatori potete arrivare anche in Francia.
Ora non vi resta che scoprire e assaggiare angoli diversi della Liguria lasciando le spiagge a un altro momento. Quest’itinerario è la prova che un viaggio in questa magnifica regione non deve essere solamente limitato al mare e alla riviera, ma che in ogni momento il nostro Paese è in grado di sorprenderci.
Dolceacqua
PRIMA TAPPA
Si dice che viaggiare ti insegni ad avere nuovi occhi, ho dedicato gli ultimi 10 anni della mia vita al viaggio, a 31 anni ho cambiato vita, lasciato l’azienda e abbracciato uno zaino. Sono andata per mesi a fondo, in continenti lontani, ma soprattutto dentro me stessa. Da psicologa mi sono resa conto che il viaggio ha una potenza incredibile nel metterti davanti alle tue potenzialità e anche davanti a quelli che credi siano i tuoi limiti, ti insegna tanto, in maniera, forte veloce e potente, ne parlo ogni giorno sul mio sito www.viaggiaredasoli.net. Andare lontano mi ha insegnato a conoscermi meglio, ritornare mi ha insegnato ad avere nuovi occhi. Questo anno così particolare, questi mesi di lockdown ci hanno insegnato il valore della lentezza e la bellezza di soffermarsi sulle piccole cose. Quest’estate di prossimità io l’ho letta così: l’estate delle piccole cose, quelle che non abbiamo mai il tempo di notare perché siamo sempre troppo impegnati a correre da qualche altra parte. Io che vado sempre in capo al mondo, quest’anno sono andata dove tutto è iniziato, in Liguria, nella cittadina dove è nata mia nonna e dove ho trascorso 20 anni di felicissime estati: Sanremo.
Ho deciso di arrivarci in treno, attraversando il paese senza la preoccupazione delle code chilometriche lungo l’autostrada, e l’ho fatto come lo facevo da bambina, di notte, cullata dal rumore delle rotaie e in compagnia del mio cagnolino. Sono arrivata a Sanremo alle 9 del mattino, senza perdere una giornata in macchina, pronta per ottimizzare il viaggio nei miei ricordi.
In ogni momento della vita siamo “trainati” da forze motivazionali diverse, e pertanto anche nei viaggi cerchiamo cose diverse. Possiamo avere il periodo in cui siamo fanatici dell’abbronzatura, quelli in cui dedichiamo tutto il tempo allo sport, quello dei giochi in spiaggia o, un classico, quello delle feste e della vita notturna. Per questo motivo non si conosce mai veramente un luogo, perché ogni destinazione ha tantissimi modi diversi di essere vissuta. Dedichiamo quest’estate a vedere in modo nuovo anche i luoghi che pensavamo di conoscere. Per questo motivo in quest’articolo non vi parlerò di Sanremo, in questo mio viaggio è stata solo una base per esplorare i bellissimi borghi che si nascondono tra le alture e le valli delle Alpi Marittime.
Taggia
Taggia: forse la cosa più conosciuta di questo paesino sono le famose olive che si producono nella valle, ma in realtà l’antico villaggio di Taggia racchiude tantissimi tesori, ha un’origine antichissima, prima fu una colonia romana, si trovava in quella che veniva individuata con il nome di Cosata Balenae, nei secoli a seguire fu dominata sia dai longobardi che dai saraceni e la vera resistenza la fecero i monaci che nei secoli presiedettero questo feudo. Infatti è proprio grazie ai monaci colombaniani (nome derivante dall’Abbazia di San Colombano di Bobbio) che fu rafforzato il cultivar dell’oliva taggiasca. Nel Medioevo la sua importanza crebbe moltissimo, come testimoniano i monumenti che troviamo ancora al giorno d’oggi, fu una fedele alleata della Repubblica di Genova, ma durante la conquista di Napoleone passò sotto la Francia. Tante anime e tanta storia in un piccolissimo borgo arroccato nella Valle Argentina.
È entrato da poco nel circuito dei Borghi più belli d’Italia e sono stati creati percorsi tematici all’interno del centro storico facilmente percorribili seguendo numeri e colori; per quanto sia piccolo ci sono davvero molti conventi, oratori, santuari e chiese, quasi tutti visitabili. Un simbolo che vi consiglio di non perdere è il Ponte Antico, tutto in pietra e fatto a plurime arcate, davvero unico nel suo genere rispetto al modo in cui sono sempre stati costruiti i ponti in questa zona. Attraversare il torrente Argentina a piedi vi consente d’avere una bellissima veduta panoramica di Taggia e vi porterà a immaginare come doveva essere solcare queste valli a dorso d’asino. Un consiglio culinario: oltre alle olive non lasciate questo borgo senza ver comprato i Canestrelli, una specie di ciambella salata simile a un grissino tipico di questo comune, ve ne innamorerete; come da tradizione ligure si mangiano anche a colazione nel caffè latte.
Bussana
Bussana Vecchia: uno dei pochi paesini occupati d’Italia. Se cercate una comunità hippy che negli anni non sia cambiata questa è la destinazione che fa per voi. Il paese venne quasi totalmente distrutto da un fortissimo terremoto nel 1887, come si può vedere dallo stato delle chiese rimaste; gli abitanti si spostarono totalmente in una nuova urbanizzazione costruita leggermente più a valle. Piano piano, dagli anni ‘60, ma in maniera predominante negli anni ’80, una folta comunità di artisti decise di occupare questi sassi, creando una vera è propria comunità parallela basata sulla condivisione e sulla libertà.
Il borghetto è davvero molto suggestivo, ha quel fascino decadente che contrasta con le tantissime piante e i deliziosi ristoranti e bar. È sempre stato un luogo dove comprare quadri o opere d’arte naïf, ora è maggiormente aperto al turismo, infatti sono sorti diversi ristoranti molto accoglienti. In estate è veramente un luogo magico perché persone da ogni parte del mondo piantano nei giardini o lungo le valli la loro tenda e la sera si riempie di fuochi e musica. Amo venirci a cena e fermarmi a parlare con la gente del luogo, le lascio raccontare la propria vita così diversa dalla mia.