Il viaggio con le sue suggestioni è stato il protagonista dell’incontro organizzato oggi da Ferrovie dello Stato Italiane e il magazine La Freccia al Salone Internazionale del libro di Torino. Un panel dedicato a viaggiatori e lettori appassionati di viaggi e racconti di viaggio a cui hanno partecipato Giuliano Compagno, padre Enzo Fortunato, Antonio Franchini, Valentina Lo Surdo, Marco Mancini e Angelo Pittro. Negli spazi della sala verde il viaggio è stato al centro di parole in libertà e riflessioni, fra treni e stazioni, strade e cammini, mete sognate e ignorate, compagni scelti e casuali. Per narrare come ci muoviamo nell'era digitale.
Da sempre ispira, stimola, e sprona a riempire pagine bianche. Il viaggio è un potente suggeritore di parole e visioni e, in itinere, mette voglia di fermare emozioni, scorci di mondo e ricordi, ovunque. Una volta era un qualunque pezzo di carta, oggi, più spesso è sullo smartphone che si compongono diari di bordo immediati e spontanei con messaggi, appunti e fotografie di ogni dove. Un selfie in stazione a Milano, un whatsapp agli amici da Parigi, le storie su Instagram davanti a Castel Gandolfo. I taccuini da esploratore hanno cambiato forma e strumenti ma sono in tasca a ogni globe trotter che si rispetti.
Promuovere la scrittura e la lettura da viaggio e durante il viaggio, per accompagnarlo e ispirarlo è tra gli obiettivi de La Freccia il magazine del Gruppo FS ogni mese a bordo delle Frecce su e giù per l’Italia e di recente fino a Parigi. Come non farsi promotori di un confronto sulla letteratura di viaggio?
Ad introdurre l'incontro Marco Mancini, direttore della Freccia, che nell’occasione ha lanciato un invito alla scrittura dedicato ai lettori della rivista, ai clienti di Trenitalia, ai viaggiatori in generale destinato a trasformarsi in un concorso letterario. A moderare il dibattito Valentina Lo Surdo , conduttrice radiofonica e reporter, che ha affrontato il tema della narrazione del cammino. La geografia di un ascolto scandito dal ritmo dei passi, dall’imprevedibile che diventa quotidiano, alla ricerca del Nepal dietro casa. Giuliano Compagno giornalista e scrittore ha ripercorso la stagione dell’Interrail, iniziata negli anni ’70 in cui il treno ha accompagnato migliaia di ragazzi nella loro prima grande esperienza di vita, percorrendo l’Europa. Antonio Franchini scrittore e responsabile della narrativa di Giunti e Bompiani ha spiegato come leggere e scrivere in treno, mezzo letterario per eccellenza, guardando fuori dal finestrino e riecheggiando celebri passi. Padre Enzo Fortunato, frate conventuale volto televisivo e protagonista anche sui social, appena rientrato da una missione umanitaria in Ucraina, ha tracciato gli esodi e spostamenti dolorosamente attuali di un popolo ferito dalla guerra. Angelo Pritto direttore di Lonely Planet Italia, ha elencato i tanti motivi per cui partire, anche con lentezza, e scavato poeticamente tra i suoi ricordi, «perché quelli come me, sul treno non ci hanno solo viaggiato, ci hanno dormito, cantato e soprattutto fatto conoscenze».
S.G. e M.M.