Ci sono stati giorni senza orizzonte. Quando lo sguardo moriva rapido contro la stessa parete. Giorni senza sole e senza vento, a farsi bastare un’aria razionata, con troppo tempo per i pensieri e poco spazio per le gambe. In quei giorni, all’apparenza lontani ma mai conclusi, consolava sognare cieli diversi, terre ancora ignote, altri sentieri da imboccare. Ma ora che l’idea di muoversi nel mondo va oltre la speranza, l’urgenza più forte è reimparare a farlo in modo nuovo.

 

«La facilità con cui potevamo partire fino a ieri ha rischiato di banalizzare il senso di questa scelta, togliendogli profondità. Ma le limitazioni che abbiamo subito ci hanno portato a riscoprirne il significato», spiega Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia. Proprio sul “viaggio che faremo” la casa editrice che pubblica le famose guide ha focalizzato la IV edizione di UlisseFest, a Rimini dal 28 al 30 agosto. «Non è solo una riflessione sulla destinazione, ma un invito a ragionare sul futuro che ci aspetta da cittadini del mondo», precisa Pittro. In programma circa 40 appuntamenti – incontri, workshop, concerti e reading – tra piazza Cavour, il Teatro Galli e il cinema Fulgor. «Meno degli anni scorsi, per poter rispettare tutti i protocolli di sicurezza, ma con nomi e contenuti più forti», aggiunge. 

Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia

Si parte dall’Africa, con il direttore della rivista omonima Marco Trovato, l’antropologo Marco Aime e la scrittrice Igiaba Scego. Si passa in Mongolia, grazie alle note e alle parole di Massimo Zamboni, per poi percorrere i Paesi scandinavi guidati dai libri di Robert Ferguson. Si veleggia sulle onde del Mediterraneo tra la tromba di Paolo Fresu, accompagnato dal bandoneon di Daniele di Bonaventura, e lo spettacolo di Mario Tozzi con il sassofonista Enzo Favata. Fino a riscoprire il nostro Paese con il live tour on the road targato Lonely Planet Italia e il viaggio nelle Marche di Dardust, poliedrico pianista e producer.

 

E poi non mancano gli omaggi. Al regista Federico Fellini, celebrato da Sergio Rubini a un secolo dalla sua nascita, proprio a Rimini. Allo scrittore cileno Luis Sepúlveda, scomparso ad aprile per il Covid-19, che rivive nella voce di Ginevra Di Marco. Al poeta Alighieri – nel 2021 ricorrono i 700 anni dalla sua morte – con lo spettacolo Silent Dante. All’irrequieto Bruce Chatwin, protagonista di un documentario firmato da Werner Herzog.

Senza dimenticare i workshop, per imparare a scrivere una guida di viaggio, realizzare un reportage, fotografare il panorama dei sogni. Perché non è vero, conclude Pittro, «che l’unico modo per proteggersi è fermarsi».