In apertura, Giada Curti Haute Couture Spring-Summer 2020, © Gigi Samueli

Nessun manichino resterà disadorno nella Capitale, perché la moda emergente è pronta a mostrarsi senza alcuno stop. Anche se alcune manifestazioni hanno deciso di slittare al 2021, Altaroma fashion runway conferma il secondo appuntamento del 2020 a settembre, dal 15 al 17, invece che a luglio come negli anni scorsi. A spiegare il perché di questa scelta è Silvia Venturini Fendi, non solo anima creatrice della maison romana che porta il suo nome, ma anche presidente della società che organizza le sfilate romane. «La manifestazione si è contraddistinta negli anni per la sua vocazione verso la ricerca e il sostegno di designer emergenti, outsider della moda e realtà indipendenti che nutrono e danno linfa al sistema del fashion italiano e internazionale. La volontà di essere presenti nasce quindi dal desiderio di rafforzare il nostro legame con gli imprenditori più giovani e resistenti. Il ruolo di Altaroma è fare da trait d’union, permettere il dialogo con i maggiori player e offrire l’opportunità di affacciarsi sui mercati più strategici. È per questo che non possiamo tirarci indietro: il valore del made in Italy e l’indotto che il sistema della moda porta sul territorio devono restare saldi. Siamo di fatto l’unico canale di sviluppo e internazionalizzazione efficace per le realtà che sosteniamo», chiarisce l’imprenditrice-creativa. 

Silvia Venturini Fendi, courtesy Fendi

Che impatto ha avuto il Covid-19 sulla moda e sul lavoro dei nuovi talenti?

Non siamo ancora in grado di valutare con numeri esatti i danni che questa inaspettata emergenza sanitaria ha effettivamente provocato a tutto il sistema. Ci aspettiamo senza dubbio una flessione nei fatturati e, nostro malgrado, anche qualche abbandono da parte di chi non aveva abbastanza forze per resistere. Tuttavia, la nostra presenza esiste proprio per tendere la mano: siamo un porto sicuro durante la tempesta, dove riparare i danni e ripartire alla volta del grande oceano.

Come si evolverà Altaroma?

È sempre in continuo movimento, grazie soprattutto al suo legame con l’avanguardia più genuina. I nostri team affiancano i brand, li seguono e li supportano, e a loro volta imparano a rinnovarsi e a crescere insieme a loro. Èuno scambio continuo, uno stimolo a migliorarsi, e questo è possibile anche grazie alla nostra città: Roma è davvero la Capitale, è qui che si concludono alcuni dei più importanti accordi economici, ma è anche crocevia di culture, una ricchezza inestimabile di cui siamo fieri eredi.

Ci sarà più spazio per dirette in streaming e social?

Ovviamente la manifestazione è pronta ad accogliere il suo pubblico anche da lontano. Gli eventi saranno trasmessi su una nuova piattaforma virtuale, una novità assoluta rispetto alle precedenti edizioni, che rappresenta non solo la pronta risposta all’emergenza sanitaria, ma un gesto concreto per consentire a tutti i brand di non rinunciare a un momento di forte aggregazione. Anche i social – che già da qualche edizione sono diventati un luogo di incontro fondamentale – verranno potenziati per offrire nuove occasioni di dialogo. 

Silvia Venturini Fendi con la designer Roni alla presentazione della sua prima, omonima, capsule collection durante il contenitore Showcase (gennaio 2020),  © Altaroma

Il vostro punto forte rimane lo scouting, con il contenitore Showcase dedicato agli emergenti?

È il nostro progetto originale, nato per dare sostegno a brand e designer selezionati secondo criteri severi, realtà di altissimo livello qualitativo, che optano solo per lavorazioni rigorosamente artigianali e totalmente made in Italy. Un’iniziativa a cui Altaroma tiene molto, non solo per l’interesse che suscita nei più importanti buyer mondiali ma perché, sin dall’inizio, consente a chi supera le selezioni di partecipare gratuitamente alla rassegna. Si tratta di un’opportunità unica, che è vitale mantenere attiva, ancora di più in questo momento.

Il consiglio ai più giovani?

I più giovani siamo noi, siamo noi l’avanguardia, il trampolino ma anche la rete di sicurezza per affrontare un cammino costruttivo. Dalla fucina di Altaroma sono nati, e nascono, brand e designer autorevoli. Il nostro è un lavoro che parte dal basso e spinge affinché i semi germoglino e arrivino in alto. Un esempio tra tutti? Gli appuntamenti realizzati dalla Camera Nazionale della Moda di Milano dedicati ai giovanissimi, che vedono coinvolti i nomi cresciuti nel vivaio di Altaroma, a dimostrazione di un circuito virtuoso fatto di eccellenze, che rinnova continuamente il dialogo tra tutte le capitali del fashion, da Roma a Milano, passando per Firenze.