In cover, photo © Konstantin Yuganov/Adobestock

Dopo 15 mesi, la cover della Freccia torna di nuovo a ospitare il volto di una protagonista dello spettacolo e dell’attualità. L’ultima era quella di marzo 2020, e aveva il volto di Bebe Vio. Ora quello di Emma. Due donne, due persone solari e positive, nonostante le avversità della vita. È così che La Freccia vuole lanciare un segnale di ritorno alla new normalcy.

 

Non siamo tuttora a bordo delle Frecce, e forse non lo saremo ancora per alcuni mesi. Ma non abbiamo mai smesso, neanche nei momenti più bui, di esservi per quanto possibile compagni di viaggio. Sebbene il viaggio si fosse imprevedibilmente interrotto e trasformato in una sosta surreale, sempre più lunga e, per taluni, in certi momenti, persino irragionevole. E quindi quel viaggio fosse diventato poco più di uno pseudo-viaggio, virtuale e digitale.

 

Tuttavia, non abbiamo mai smesso di raccontarvi quell’Italia che, prima dai balconi e dalle finestre, solidale nella sofferenza e nella paura, poi sui social, sconvolta, contrastata e irrequieta, non ha abbandonato la voglia di viaggiare davvero, conoscersi e riprendersi il futuro. Ormai da alcuni mesi La Freccia è tornata nei FRECCIALounge e nei FRECCIAClub, e la potete sfogliare anche sui vostri smartphone e sui vostri tablet.

Il ritorno alle vecchie abitudini arriverà, attendiamo ancora un po’, perché la tragica e soffocante parentesi del Covid-19 non può dirsi ancora del tutto chiusa. Dobbiamo restare ligi alle norme che ci hanno aiutato a imboccare la giusta strada. I vaccini stanno facendo il resto. Però non possiamo soffocare la sana voglia di leggerezza e di estate che, pur vincolata alla necessaria perseverante cautela, deve dare espressione e forma a quell’energia a lungo repressa. Lo so, pare un ossimoro. Ma è anche di questi, o forse soprattutto di questi, che si colora la nostra esistenza.

 

Così La Freccia di giugno, che inaugura in questo numero una nuova rubrica dedicata, non a caso, alla poesia, vuole assecondare e indirizzare il diffuso desiderio di tornare a fare cose, vedere persone, sperimentare, ascoltare e capire. Prova a farlo con quel garbo, unito a passione, stimolante curiosità, difesa e promozione dei valori dell’inclusione e della sostenibilità, che sono e vogliamo restino la cifra del nostro mensile, del magazine del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Un Gruppo, da oltre un secolo a servizio del Paese, che se non avesse nel suo Dna e non preservasse e coltivasse queste doti, associate alla competenza tecnologica, all’eccellenza ingegneristica, all’orientamento al cliente e ai bisogni delle persone delle sue società e delle donne e degli uomini che ci lavorano, non potrebbe neppure proporsi come motore della rinascita di questo Paese, all’indomani dello tsunami economico e sociale della pandemia.

 

Un Paese chiamato a cogliere le opportunità offerte dal piano Next Generation EU in una sfida che non possiamo permetterci di perdere. Pena un irreversibile tramonto. Ma noi siamo ottimisti. Dobbiamo, vogliamo e possiamo esserlo, con voi. «Perché il futuro è la nostra destinazione. Solo se è un viaggio che facciamo insieme».

Articolo tratto da La Freccia