Torna, in un clima di speranzosa ripresa per il cinema, la 13ª edizione del Festival del cinema spagnolo e latinoamericano. Dal 2 al 7 ottobre, il Cinema Farnese di Roma, ospita la kermesse che ha l'obiettivo di creare e mantenere uno spazio positivo di dialogo tra Italia, Spagna e America Latina, promuovendo attraverso la settima arte di qualità i legami culturali, artistici e istituzionali tra questi territori.

 

La manifestazione, curata e organizzata da Iris Martin-Peralta e Federico Sartori propone una selezione dell’ultimo cinema spagnolo e latinoamericano in versione originale sottotitolata in italiano, con titoli inediti e anteprime nazionali assolute. 

 

La Nueva Ola, sezione principale del festival, presenta le migliori pellicole iberiche dell’ultima stagione, tra cui il film di apertura, 70 Binladens - Le iene di Bilbao, thriller di Koldo Serra, regista della serie Netflix La casa di carta, capace di sprigionare ritmo e gestire con fluidità una trama che si concentra dentro le quattro mura di una filiale di banca presa d’assalto. 

Imperdibili anche l'esordio alla regia di Belén Funes con “La hija de un ladrón”, rivelazione assoluta ai Goya 2020 e trionfo per Greta Fernández all’ultimo Festival di San Sebastian, dove ha vinto la Concha de Plata come Miglior attrice; Els dies que vindran, diretto da Carlos Marqués-Marcet e vincitore assoluto al Festival di Malaga 2019 e di tre Premi Gaudì 2020; O que arde – Verrà il fuoco”, firmato da Oliver Laxe, punto di riferimento del nuovo cinema d'autore spagnolo, indicato da Bong Joon-ho come uno dei cineasti più promettenti a livello mondiale. Il film, lirico e potente, si è guadagnato il Premio della Giuria Un certain Regard all’ultimo Festival di Cannes, due Premi Goya 2020, per la Miglior Attrice emergente e per la Miglior Fotografia e Miglior Film e Miglior Sceneggiatura al Mar del Plata Film Festival 2019.

 

Last but not least il regista Samuel Alarcón presenta a Roma Oscuro y Lucientes, la storia e i curiosi avvenimenti che scaturirono dalla morte del grande genio della pittura Francisco de Goya y Lucientes


Tra i titoli presenti nella sezione Latinoamericana: il peruviano Canción sin nombre, di Melina León, in concorso alla Quinzaine des Réalisateurs di Cannes 2019; La Camarista, di Lila Avilés, candidato per il Messico ai Premi Oscar 2020; la co-produzione italo-messicana è Tony driver, di Ascanio Petrini, proiettato come Evento Speciale fuori concorso. E ancora Piazzolla, la rivoluzione del tango, dell’argentino Daniel Rosenfeld, un inedito ed evocativo viaggio nel cuore della vita e della musica di Astor Piazzolla.

 

Nella sezione “Clasicos”, l'omaggio a Lucia Bosé, la grande attrice italo-spagnola scomparsa lo scorso 23 marzo, di cui saranno proiettati Cronaca di un amore di Michelangelo Antonioni (1950), il classico iberico Muerte de un ciclista (Gli egoisti) di Juan Antonio Bardem (1955), e la perla Nocturno 29 di Pere Portabella (1968), primo film dopo la rottura con il Torero Dominguin.

 

In programma anche l'omaggio al grande genio di Luis Buñuel per il 50° anniversario di Tristana, coproduzione italo-franco-spagnola con Catherine Deneuve, Fernando Rey e Franco Nero, feroce satira del perbenismo borghese.

 

Chiude il festival, Dolor Y Gloria l’ultimo film di Pedro Almodóvar, interpretato da Antonio Banderas (vincitore della Palma d’Oro a Cannes come Miglior attore), Penélope Cruz, Leonardo Sbaraglia e Cecilia Roth

 

In questi giorni segnati dal Covid-19, che vedono la Spagna come un Paese in difficoltà, è bello assaporare queste pellicole in attesa di tempi migliori.