In apertura: Alice Pagani nel film Non mi uccidere ©Federico Vagliati/Warner Bros. Entertainment Italia/Vivo film

Gli amanti della tv hanno apprezzato Alice Pagani in Baby, la serie Netflix che ha ritratto il marciume della Roma bene sferrando un pugno allo stomaco a tutti gli spettatori. Sul grande schermo, invece, ha dato prova delle sue capacità attoriali in Loro, il film di Paolo Sorrentino per il quale ha vinto anche il Ciak d’oro come Rivelazione dell’anno. Si è distinta persino nel mondo della moda come testimonial della campagna Armani Beauty 2020, insieme all’attore Nicholas Hoult. Ora l'attrice ascolana si mette alla prova con un nuovo genere, l’horror, dando un’interpretazione che spicca più della trama, della regia, del resto del cast.

 

FSNews intervista Alice Pagani durante la conferenza stampa di Non mi uccidere

 

L’attrice ascolana è infatti protagonista di Non mi uccidere, lungometraggio in cui ha ritrovato il regista di Baby, Andrea De Sica (nipote di Christian). Il film è disponibile dal 21 aprile sulle principali piattaforme on demand, oltre che su Sky Primafila e Infinity. Nel cast anche Rocco Fasano (che in molti ricorderanno nei panni di Niccolò in Skam Italia), Giacomo Ferrara (lo Spadino di Suburra), Silvia Calderoni, Fabrizio Ferracane, Sergio Albelli e Anita Caprioli.

Alice Pagani e Silvia Calderoni nel film Non mi uccidere di Andrea De Sica

Alice Pagani e Silvia Calderoni 

Il film è un (apparente) inganno. Sembra essere costruito per calcare il successo di Twilight. E ciò per diversi motivi. I suoi autori, Gianni Romoli, il collettivo GRAMS e Andrea De Sica, lo hanno dipinto come un teen drama, una love story dalle tinte horror o ancora un thriller romantico dalla forte componente soprannaturale. Una storia tra la vita e la morte in cui i vivi, increduli o depravati, vengono sopraffatti da zombi carnivori. Con il volto del protagonista maschile che ricorda sorprendentemente quello di Robert Pattinson, l’attore che ha ottenuto la fama proprio come vampiro nella nota saga americana.

Alice Pagani e Rocco Fasano in una scena del film Non mi uccidere ©Federico Vagliati/Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film

Alice Pagani e Rocco Fasano ©Federico Vagliati/Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film

Ispirato all’omonimo romanzo di Chiara Palazzolo (edito da SEM Società Editrice Milanese, ristampa in libreria dal 29 aprile), il film narra la storia di Mirta, una giovane innamorata follemente di Robin, un ragazzo che le promette amore eterno. Presi dalla voglia di trasgredire, tra droghe e giochi pericolosi in auto, si tolgono la vita in una cava abbandonata. Mirta tuttavia si risveglia, riesce a distruggere il loculo in cui era stata intombata e si ritrova trasformata in una “sopramorta”, una creatura che per sopravvivere deve mangiare carne umana. Non ha neanche il tempo di comprendere la sua metamorfosi che uomini misteriosi, i “benandanti”, iniziano a inseguirla, ma la paura e il desiderio di ritrovare Robin diventano la sua forza.

Alice Pagani in una scena del film Non mi uccidere ©Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film

©Warner Bros. Entertainment Italia e Vivo film

Già la trama lascia intendere che se il cinema dell’orrore non è il vostro preferito, il film non vi farà impazzire. Eppure, la sceneggiatura offre chiavi di lettura e argomenti che meritano una riflessione. L’opera di De Sica non può essere rinchiusa in un’unica etichetta. Non mi uccidere è anche un coming of age, quel genere narrativo basato sul passaggio dall’età adolescenziale all’età adulta. È il percorso che compie il personaggio di Mirta nella ragguardevole interpretazione che ne dà Alice Pagani, da ragazza in età scolare, con problemi familiari e affascinata da un giovane trasgressivo, a donna decisa che “tira fuori la bestia per non essere mangiata in testa”, come le consiglia Robin, pronta ad affrontare a testa alta i problemi che la vita (dopo la morte) le pone di fronte. La storia si trasforma anche in una questione di genere: Mirta arriverà a scontrarsi con le ingiustizie che le impongono gli uomini, persino da parte di chi pensava di potersi fidare ciecamente. Trovandosi a rivedere le proprie convinzioni e i propri sogni sentimentali (ma qui ci fermiamo per non spoilerare).

Alice Pagani in una scena del film Non mi uccidere

L’intensità e la crudezza della storia hanno richiesto un forte impegno fisico ed emozionale anche sul set. Mentre Mirta era costretta a mangiare carne umana, Alice Pagani ha svelato nel podcast di FSNews di essere diventata vegetariana. Una situazione non facile da gestire, per di più se durante le riprese il regista ti chiede di mangiare un roast beef per poter immortalare un’espressione di disgusto.