Il giorno e la notte, dal 17 giugno su RaiPlay, è un film basato su un pretesto e quattro storie, in cui il primo rischia di apparire più interessante delle seconde. È infatti il primo lungometraggio italiano completamente realizzato in smart working, durante il periodo del lockdown, tra marzo e maggio 2020, che ha tenuto tutti chiusi in casa, persino le maestranze del cinema. Diretto dal regista Daniele Vicari, conta su un cast composto da Francesco Acquaroli, Dario Aita, Giordano De Plano, Barbara Esposito, Elena Gigliotti, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Matteo Martari e Isabella Ragonese.

Uno smart film, così è stato definito fin dall’uscita, che ha costretto gli attori ad ampliare le loro competenze: la recitazione non è stato più il loro unico pensiero, ma hanno dovuto confrontarsi con tutti gli altri aspetti del filmmaking, dalla fotografia al trucco, dalla scenografia al suono. Senza avere in alcun caso contatti con l’esterno, neanche con i collaboratori della produzione che hanno lasciato materiali utili per le riprese davanti alla porta di casa. Ambiente domestico quasi sempre condiviso, dal momento che le coppie protagoniste del film sono dei partner anche nella vita reale (l’unica eccezione è rappresentata da Martari e Ragonese, che hanno recitato a distanza e non si sono mai visti di persona, per uno scherzo del destino nemmeno in occasione della presentazione alla stampa del film).

Daniele Vicari durante le riprese del film Il giorno e la notte

Daniele Vicari durante le riprese del film Il giorno e la notte

IL GIORNO E LA NOTTE - LA TRAMA

È proprio questa nuova valutazione delle relazioni umane a ispirare le vicende del film che tenta di rispondere a una semplice domanda: come sono cambiati i sentimenti dopo la convivenza forzata e le privazioni imposte dalla pandemia? Un quesito che merita molteplici risposte, almeno tante quante le storie raccontate nella pellicola. Dove l’elemento principale di finzione è il motivo che tiene tutti chiusi in casa: non un virus facilmente diffondibile, ma un probabile attentato chimico-batteriologico che minaccia la città di Roma. Quando scatta l’allarme lo spettatore si ritrova in scenari molto diversi.

Isabella Ragonese in una scena del film Il giorno e la notte

Isabella Ragonese

Anna (Elena Gigliotti), giovane e inquieta attrice, è al telefono con il produttore di un suo spettacolo teatrale, quando è raggiunta dal fidanzato, Manfredi (Dario Aita), che fa il suo stesso mestiere ma è molto più famoso e sembra pensare solo alla carriera, trascurando il loro rapporto. Marco (Vinicio Marchioni) è nella sua falegnameria, dove bussa alla porta Marcella (Milena Mancini), una donna di cui è segretamente innamorato e che ha appena lasciato il marito Sergio (Giordano De Plano), il migliore amico di Marco, costretto quindi a misurarsi tra una passione mai esternata e la fedeltà al compagno di tante avventure. Andrea (Francesco Acquaroli) e Beatrice (Barbara Esposito) si sono allontanati dopo la morte del figlio. Lei ha reagito trovando un altro uomo, con una relazione non ancora chiusa. Lui, invece, si è chiuso in sé stesso fino a perdere il lavoro, senza neanche dirlo alla moglie. Ida (Isabella Ragonese) vive in modo solare l’amore appena nato con Luca (Matteo Martari), un ricercatore universitario che si trova in un agriturismo del Veneto. Lei sta per raggiungerlo ma, come il resto della popolazione capitolina, viene fermata dalla polizia a pochi passi dalla stazione Termini ed è costretta a tornare a casa, per vivere a distanza, tra telefonate e video, le fasi più belle di una storia romantica.

Barbara Esposito e Francesco Acquaroli in una scena del film Il giorno e la notte

Barbara Esposito e Francesco Acquaroli

L’obbligo di segregazione costringe tutti, senza possibilità di scampo, ad affrontare i propri sentimenti, a guardare in faccia la realtà della propria esistenza e al modo in questa viene percepita da chi ha deciso di condividere la stessa strada, o avrebbe potuto farlo, per un momento solo o forse per sempre. Quattro storie completamente diverse che tuttavia lasciano sempre l’amaro in bocca, una sensazione di incompletezza che genera irrequietezza, instabilità, se non proprio rifiuto. Vicende che si chiudono senza trovare una conclusione. Come in fondo il giorno e la notte, che si susseguono senza fine.

Matteo Martari in una scena del film Il giorno e la notte

Matteo Martari