In apertura una scena di Lilian di Andreas Horvath
Bloccata nel 2020 dalla pandemia, prende il via quest’anno l’ottava edizione del festival cinematografico Detour. A Padova, dal 3 al 6 giugno le sale del MultiAstra accolgono un’accurata selezione di film inediti in Italia, basati sul tema del viaggio nelle sue più svariate sfaccettature e legati da un unico fil rouge: l’incontro tra culture e tradizioni lontane e diverse.
DETOUR FILM FESTIVAL, IL PROGRAMMA
L’anima internazionale della rassegna, con opere provenienti dai più importanti festival cinematografici del mondo, in lingua originale e sottotitoli in italiano, è evidente fin dal cartellone inaugurale. Si inizia alle 17:30 con un’anteprima: In prima linea, un documentario girato da Matteo Balsamo e Francesco Del Grosso nel 2020 che racconta attraverso l'obiettivo di 13 fotoreporter italiani, le nefandezze e i traumi delle guerre. Alle 20 l’evento di apertura con la proiezione di Nomad. In the footsteps of Bruce Chatwin, un omaggio del grande regista Werner Herzog allo scrittore e viaggiatore Bruce Chatwin.
Nomad. In the footsteps of Bruce Chatwin di Werner Herzog
Venerdì 4 iniziano ad attivarsi i proiettori per la visione degli otto lungometraggi di finzione e documentari che si contendono il Premio per il Miglior Film. Il verdetto è nelle mani di una giuria composta da Raffaella Giancristofaro, giornalista e critica cinematografica, Martina Melilli, artista audio-visiva e regista, e Filippo Meneghetti, regista e sceneggiatore. Alle 18 il primo appuntamento con Tony Driver, opera prima di Ascanio Petrini che narra la storia di chi tenta di attraversare illegalmente la frontiera messicana. Il tema della migrazione ritorna alle 20 con The Valley. Il documentario di Nuno Escudeiro, presente in sala per la proiezione, accende i fari sulla popolazione della Valle di Roya, al confine tra Italia e Francia, impegnata ad aiutare chi, per fuggire dalla guerra, rischia la vita percorrendo pericolosi sentieri di montagna.
The Valley di Nuno Escudeiro
Nel primo pomeriggio di sabato, alle 15:30 è la volta di Sea-whatch 3, creazione di Nadia Kailouli e Jonas Schreijäg dedicata a Carola Rackete, la capitana tedesca dell’imbarcazione che ha trascorso quasi tre settimane nel Mediterraneo, prima di sbarcare senza permesso nel porto di Lampedusa. Alle 18 un racconto ironico sull’alienazione dell’adolescenza con Take me somewhere nice, opera prima di Ena Sendijarević che accompagna gli spettatori in un viaggio dall’Olanda alla Bosnia, tra strani incontri e avventure notturne. Alle 20 si chiude con Lilian di Andreas Horvath, basata sulla vera storia di Lillian Alling, una ragazza russa che, negli anni Venti, da New York, cercò di tornare nella madrepatria a piedi.
Sea-whatch 3 di Nadia Kailouli e Jonas Schreijäg
Nell’ultimo giorno del Festival si parte alle 15:30 con Adoration di Fabrice du Welz, un film che vede protagonisti due adolescenti che scappano dal mondo degli adulti. Due ore dopo è la volta di Homeward di Nariman Aliev, la storia di un padre e un figlio che viaggiano illegalmente verso la Crimea per seppellire, secondo la tradizione tartara, un fratello ucciso nel corso di scontri bellici. Gran finale alle 19:45 con A white, white day di Hlynur Pálmason, in cui dolore, vendetta e amore si impadroniscono di un’isolata città islandese.
Homeward di Nariman Aliev
OCCASIONI ONLINE E UNA MOSTRA FINO A NOVEMBRE
Dopo il successo della scorsa edizione torna Detour Pitch, un’occasione per autori e sceneggiatori che sabato 5 possono far conoscere con un incontro online il proprio soggetto cinematografico a noti produttori italiani. Tra le oltre cento proposte giunte ne sono state selezionate sei: Mare Nero di Alberta Lebri, Eugenio Fallarino e Raffaella Lupo; Se mi cerchi dove non sono di Nina J. Kors; Il viaggio di Margherita di Silvia Luciani; Animali in trincea di Tiziano Fusella; The green screen di Emilia Garuti e Io sono nessuno di Alessandro Diele, Piera Fiorito e Silvia Suppini.
Durante l’estate il Detour Film Festival organizza proiezioni e incontri sia nelle sale sia nelle arene e chiude poi il sipario per quest’anno con una mostra fotografica. La giusta distanza. Il Veneto del Cinema. Fotografie di scena dal 2000 al 2020 al Museo Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme (PD) dal 17 settembre al 14 novembre 2021, consente di ripercorrere la produzione cinematografica regionale degli ultimi due decennicon gli scatti di professioni dell’obiettivo come Philippe Antonello, Chicco De Luigi, Sergio Variale, Fabrizio Di Giulio, Giovanni Umicini, Massimo Calabria e Simone Falso.
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