Sono il punto di riferimento per il funk e il soul italiano. Daniele “Bengi” Benati, Claudio Zanoni, Alberto Benati, Claudio D’Errico formano i Ridillo da 30 anni. Con loro fin dall’inizio anche Renzo Finardi, scomparso nel 2019. E hanno deciso di festeggiare l’anniversario per tutto il 2021. A ripercorrere la loro storia ci pensa il frontman Bengi.

Trent’anni di vita all’insegna di?

Leggerezza e costanza. La nostra missione è far rinascere il funk in versione italiana. E poi siamo sempre stati noi, ci ha lasciato solo il nostro batterista, ma il suo spirito è sempre presente, nei successi e negli insuccessi: sapeva sdrammatizzare e riportava il sorriso con una battuta. Andy Warhol diceva: «Sono una persona profondamente superficiale». È un concetto che condivido da sempre, convinto che essere pop non significhi essere banale.

I momenti rimasti nel cuore?

Quando abbiamo aperto la tournée italiana degli Earth Wind & Fire, nel 1997, con il bassista Verdine White che ballava sui nostri pezzi. Ma anche aver suonato prima di James Brown, aver accompagnato Gianni Morandi per i live del 2000 e poi il tour insieme a Eumir Deodato, il produttore di Celebration dei Kool & the G ang. Non dimentico nemmeno l’album Folk & Funk, in cui abbiamo unito il liscio con la disco.

Il 12 giugno è uscito il doppio vinile di Ridillove: che cosa rappresenta per voi?

È il disco in cui ci sono Mangio amore e Figli di una buona stella, i singoli più conosciuti dal pubblico. Averlo potuto ristampare con l’aggiunta di alcuni remix è stata una bellissima operazione. Ancora oggi suona fresco e dal vivo ritroviamo buone vibrazioni positive.

A proposito di remix, com’è nato quello per Figli di una buona stella?

Abbiamo caricato le tracce su SoundCloud e molti dj e producer hanno realizzato la loro versione. Nella black music è normale fare questo tipo di progetti.

Che live avete in programma?

L’anniversario doveva essere pieno di concerti, ma aspettiamo che riparta un po’ tutto. Ad agosto abbiamo previsto alcune esibizioni in giro per l’Italia. Il 2 saremo al festival Bike-in di Mantova. E ogni 22 del mese escono singoli che verranno poi raccolti in un album.

Progetti per il 2022?

Continuare a essere fedeli alla linea che ci ha portati a durare nel tempo. Ci viene riconosciuto un ruolo importante per il funk soul italico. E poi diciamo la verità: in questo mare di musica ogni tanto serve un po’ di colore “proud to be vintage”.