Il viaggio di Andata&Ritorno prosegue con una ricorrenza speciale: la Festa dei nonni del 2 ottobre. Ma che c’entrano con il calcio? La passione per il pallone non conosce età e così la Serie C e i suoi club dedicano loro, per la seconda stagione consecutiva, il turno di campionato in programma nei giorni precedenti o successivi questo particolare anniversario, quest’anno è la seconda giornata dal 3 al 5 ottobre.

«È il nostro modo per dire grazie ai nonni – spiega Francesco Ghirelli, Presidente Lega Pro – in particolare, nel giorno della loro festa nazionale.  Sono punti di riferimento e certezze nella vita e svolgono un’importante funzione sociale. Sono testimonianze di passione e storia, e spesso, sono coloro che avvicinano i nipotini al calcio». Peccato non poterli ancora vedere tifare dagli spalti: «Lo scorso anno furono tanti i nonni con i nipoti nei nostri stadi, con bandiere e sciarpe – conclude Ghirelli – la nostra speranza è di rivedere presto queste immagini con la graduale riapertura degli stadi. Lo stadio vive con i tifosi». Speranza che il Presidente Ghirelli aveva già espresso nel podcast di Andata&Ritorno.

La Festa dei nonni è una ricorrenza civile istituita addirittura da una legge, la n. 159 del 31 luglio 2005, per celebrare l'importanza del loro ruolo tanto nelle famiglie quanto nella società in generale. Una realtà evidente in particolar modo in Italia: secondo dati resi noti a gennaio 2020 l’Istat ha calcolato che sono 7,4 milioni le famiglie nostrane che vivono grazie agli assegni di pensione degli anziani, che siano presenti in casa o vivano sotto un altro tetto. Ma non è solo una questione economica. Secondo un’indagine dello stesso istituto di ricerca, resa pubblica a febbraio, quando entrambi i genitori sono occupati la presenza dei nonni è fondamentale: sono loro a prendersi cura dei nipoti nel 60,4% dei casi in cui il bimbo più piccolo ha 2 anni, nel 61,3% quando ne ha da 3 a 5 e nel 47,1% se è più grande. Cifre che vanno anche oltre il 65% se si considera il Mezzogiorno.

 

Un augurio ai nonni è arrivato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ieri ha dichiarato: «Tante volte sono loro a insegnarci il rispetto dei valori, a ricordarci le radici, a indicarci la strada della dignità, della dedizione, della generosità. Il loro esempio in questo tempo difficile è un patrimonio straordinario che non dobbiamo e non vogliamo disperdere».