Photo Simone Bonanni-Nell'articolo immagini di Revolution Virgin Active

È scienza: uno sforzo fisico dai 20 ai 40 minuti a un ritmo confortevole, ma sostenuto, rilascia endorfine. Sostanze chimiche che procurano una sensazione di benessere e felicità. E mai come in questo momento ce n’è bisogno, anche se i luoghi deputati al fitness stanno vivendo un momento difficile a causa delle continue restrizioni dovute al Covid-19. Ma allo sport è importante non rinunciare. Che sia in una palestra attrezzata, al parco o tra le pareti di casa, sempre sotto la guida di professionisti del settore.

 

Per consentire a tutti di provarci, senza limiti di spazio e tempo, Virgin Active, brand del fitness con 38 club in Italia e presente anche in altri sette Paesi - Regno Unito, Sudafrica, Australia, Thailandia, Singapore, Namibia e Botswana - ha lanciato un progetto made in Italy che riscrive il modo di vivere l’allenamento sportivo: Revolution.

 

Un programma di corsi on demand sull’app MyVirginActive per soddisfare il proprio desiderio di energia e salute, dovunque. Una risposta tutta italiana al Covid-19 importata anche all’estero e nelle Virgin Active del mondo. A spiegare l’evoluzione del workout è Ilario Volpe, Training experience director di Virgin Active Italia nonché papà di Revolution.

 

Di cosa si tratta?

È un’esperienza di allenamento digitale che avevamo in cantiere già da due anni. Ma con il lockdown c’è stata una spinta all’uso della tecnologia che ci ha fatto accelerare i tempi. Avevamo già lanciato il prodotto abbinato all’attrezzo integrato cycle, poi nei mesi di marzo e aprile abbiamo cercato di essere vicini ai soci pubblicando sui nostri canali social diversi workout a corpo libero, con risultati ottimi: quasi 15 milioni di interazioni e tre milioni di esercizi completati. E adesso abbiamo lanciato a tutti gli effetti Revolution, un’esperienza totale anytime, anywhere. Non solo in Italia ma in tutto mondo abbiamo fatto in modo che sia fruibile anche in francese, inglese, tedesco e spagnolo.

 

Che tipo di corsi sono presenti sull’app?

Produciamo 75 contenuti a settimana, circa 300 al mese. Chi entra nel sistema ha a disposizione sette tipologie di allenamento diverso (cycle, running, grid, recovery, strength, yoga e pilates) e la gallery continuerà ad aumentare. Oggi contiamo 300mila clienti che hanno scaricato l’app, dei quali 160mila sono active user, quindi sicuramente spingeremo sul digitale.

 

Avete a disposizione veri e propri studi televisivi, alcuni vi hanno soprannominato i Netflix del fitness…

Ogni sessione viene studiata nei minimi particolari, non si tratta di semplici tutorial pubblicati su YouTube. Gli studi sono due e abbiamo registi, addetti alla fotografia, stylist per capelli e abbigliamento e make-up artist. Come per un prodotto televisivo di qualità, seguiamo un copione preciso con un’attenzione minuziosa ai particolari, per non tralasciare nulla. I tempi sono ben scanditi, le luci studiate per riprendere ogni singolo movimento o gesto atletico, le inquadrature dettagliate perché i workout devono essere esaustivi al 100% per mantenere la qualità Virgin Active anche quando non ci si trova fisicamente nel club. C’è quindi anche un lavoro importante sui trainer, che ora diventano live trainer.

 

Quali caratteristiche devono avere?

Predisposizione all’intrattenimento, abilità comunicative e capacità di coinvolgere i partecipanti. Oltre alla library abbiamo i live streaming, con una diretta al giorno. Si può cominciare lavorando come semplice trainer, in presenza, ma per diventare live trainer ci sono tre percorsi di formazione: Light, Medium e Advanced. Il primo è dedicato a chi è già nel settore ma deve affinare la comunicazione, il Medium a chi è a metà percorso, mentre l’Advanced è per i più giovani dotati di grandi potenzialità per intraprendere questo tipo di lavoro. È una nuova professione e organizziamo vere e proprie audition: chi non lavora nei nostri club può caricare sul sito il proprio video di presentazione e candidarsi. 

Quali sono le differenze tra chi è iscritto in una sede fisica e chi invece sceglie solo l’abbonamento digitale?

Per i clienti classici che hanno scaricato l’app MyVirginActive è tutto incluso nell’abbonamento: possono già usufruire dell’esperienza Revolution. Chi invece sceglie l’abbonamento digitale ha diritto a un mese di accesso al club, con tutti i servizi della normale membership.

 

Ha un volto la campagna di Revolution?

Sì, è quello di Melissa Satta. Millennial doc, cittadina del mondo, dinamica e rappresentativa di un nuovo stile di vita. L’abbiamo scelta perché è sempre in movimento, ma non rinuncia mai al fitness per migliorare la sua forma fisica e il suo benessere psicologico. Lo spot che la vede protagonista è stato girato in un set che ricostruisce un loft dallo stile metropolitano e nel club Virgin Active di Milano Corso Como, dove ha sperimentato diversi allenamenti scegliendoli direttamente dall’app MyVirginActive.

 

Mentre sui palinsesti nei centri in Italia, oggi chiusi per le ultime disposizioni anti Covid-19, che modifiche prevedete di fare?

Una volta ripresa l’attività, cercheremo comunque di garantire tutte le tipologie di allenamento. Prima del lockdown di marzo 2020 godevamo di un programma ricchissimo, dalle 20 alle 30 lezioni al giorno: se di una determinata disciplina avevamo cinque classi ogni mattina, ora ne faremo due o tre. Anche perché, già da maggio, provvediamo all’accurata igienizzazione delle sale, che richiede del tempo.

 

Nel 2020 avete avviato anche il progetto #moreactivelessplastic. Quanto è importante per voi l’attenzione all’ambiente?

Non facciamo più uso di plastica. Abbiamo dotato il personale di borracce d’alluminio, regalate anche ai soci, oltre a modelli particolari in vendita al desk. Sono stati installati erogatori di acqua filtrata nelle aree comuni e nella gym floor, mentre nei bar e nei ristoranti non vengono più utilizzati bicchieri, bottiglie e posate di plastica. Un’operazione importante, ma è il nostro giusto contributo all’ambiente.

 

Articolo tratto da La Freccia