Foto: La Stampa

Sono le 10:25 di un sabato mattina di 40 anni fa. Sono le 10:25 del 2 agosto 1980. Una data indelebile, un boato che, nel tempo, si è trasformato in una cicatrice che continua a pulsare. Anche a distanza di 40 anni. Quando esplose la bomba alla stazione di Bologna fu una carneficina: 85 vittime, una strage senza precedenti che macchiò di sangue l'estate del 1980. 

 

La cerimonia alla stazione - intitolata proprio alla strage - continua a essere toccante, con i tre fischi del locomotore in streaming, il maxi schermo che trasmette la deposizione delle corone in sala d'aspetto, la lapide che ricorda le vittime, l'immagine dell'orologio fermo alle 10:25. Poi il minuto di silenzio e il commosso applauso dei presenti.

 

Il pensiero va a quello che doveva essere un giorno di festa, di inizio vacanze, con viaggiatori pronti a salire sui treni, da sempre, immaginario di libertà, movimento, condivisione. Una giornata che, ben presto, si è trasformata in un incubo di dolore, un lutto per tante famiglie e per l'intero Paese. Un dolore e un lutto che continuano a essere presenti, ogni 2 agosto, a Bologna. Per non dimenticare. Mai.