A due passi dal centro storico, lungo i binari della stazione verso nord, c’è a Vicenza una fabbrica con 370 dipendenti, estesa come 10 campi da calcio, dove si conserva il saper fare italiano. L’officina di manutenzione ciclica dei treni dell’Alta Velocità di Vicenza è un polo d’eccellenza dell’ingegneria ferroviaria.
Prima era l’Officina Grandi Riparazioni, quando fu inaugurata l’1 ottobre 1914 poi, col passaggio della storia, il progresso e i cambiamenti del Gruppo FS Italiane le grandi riparazioni sono diventate cicliche e predittive. Una svolta culturale che ha cambiato il nome dell’officina. Proprio come avviene per le auto, anche i treni entrano oramai in revisione ciclicamente, secondo calcoli legati al modello e ai chilometri percorsi. Obiettivo: essere best in class per la sicurezza del viaggio.
L’impianto di Vicenza ricovera ogni anno 40 treni completi che viaggiano in tutta Italia sulle linee dell’alta velocità, oltre 250 rotabili tra singoli vagoni e locomotive, 5mila sale montate, 780 carrelli, in aggiunta a casse di alluminio, ruote e assi, componenti elettriche, apparati tecnici, sedili, compressori, gruppi elettrici di trasformazione, distributori, tende, toilette e pannelli. Dopo una sosta che può durare da 7 giorni a 65 giorni il treno è come nuovo e pronto a tornare sui binari con le più aggiornate norme e certificazioni di sicurezza.
I mezzi di trasporto diventano sempre più tecnologici, leggeri e veloci, e le attività di manutenzione cambiano con essi. C’è tanto lavoro manuale, specie nel reparto torneria dove sono impiegati 70 operai specializzati, ma grazie a monitor, simulatori e Internet of Things (IoT), la manutenzione, la logistica, gli approvvigionamenti dei pezzi di ricambio, i collaudi vedono i tecnici sorvegliare il lavoro delle più alte apparecchiature tecnologiche. Un investimento di 500 mila euro ha trasformato la copertura del capannone AV e del magazzino logistico in “tetto green” dove 1290 pannelli fotovoltaici producono annualmente energia pulita capace di soddisfare il 50% delle attività dell’officina alimentando fabbricati capannone AV, Magazzino e Torneria.
Il cuore del capannone centrale è un pezzo di archeologia industriale, costruito con assi chiodate nel primo Novecento, la stessa architettura usata per la Tour Eiffel. Il resto del parco immobiliare è stato ricostruito dopo i pesanti bombardamenti del 1945, durante la Seconda Guerra mondiale, quando l’officina svolgeva le riparazioni dei carri militari e modifica delle carrozze per adibirle al trasporto dei feriti.
Foto storica da Archivio Fondazione FS Italiane
Cessate le ostilità venne promossa una rapida ricostruzione dei capannoni e dei macchinari danneggiati e in poco tempo riprese la normale attività. Oggi è uno dei nove impianti di manutenzione ciclica in Italia dove ogni giorno si lavora per la sicurezza e la ripartenza del Paese.