A Catanzaro c’è un'officina meccanica dove più di 90 dipendenti fanno manutenzione, tutti i giorni, ai treni diagnostici e ai rotabili da cantieri che provengono da tutta Italia. Gli ultimi 28 operai specializzati sono stati assunti nel corso del 2021. A Carini, nel palermitano si trova invece un’officina gemella, l’Officina Nazionale Attività Industriali (ONAI), avviata nel 2017, anche questa di Rete Ferroviaria Italiana. In Calabria poi l’officina di manutenzione dei treni regionali di Trenitalia a Reggio Calabria e l’impianto di costruzione di Hitachi, sempre a Reggio, raccontano di un Sud, e di una Regione in particolare, con un importante indotto legato all’industria ferroviaria.
L’officina di Catanzaro - ONMO
Acronimo che sta per Officina nazionale mezzi d’opera - è uno dei centri più specializzati, come confermano le numerose certificazioni ottenute negli anni. Qui le competenze sono molto specifiche per poter intervenire e riparare i rotabili di RFI: i 15 treni diagnostici che attraversano tutta la rete italiana per verificare lo stato di salute dell’infrastruttura e gli oltre 2.900 mezzi d’opera che la riparano. Autoscale, rincalzatrici e gru dal caratteristico colore giallo qui vengono riparate, tinteggiate, messe a punto per garantire la sicurezza della rete, dei binari e della linea aerea.
La storia dell’impianto
Nata nel 1991 sulle orme di una officina per impianti elettrici, iniziò a radunare operai specializzati e tecnici che, dalla Calabria, si erano spostati in altre officine delle Ferrovie dello Stato in giro per l’Italia, inseguendo il lavoro: arrivarono da Verona, da Melfi, da Torino, da Milano, ma anche dalla vicina Saline Ioniche, e in circa 10 unità costituirono il primo nucleo che ha dato vita all’officina così com’è. Oggi, quasi 60enni, affiancano e formano i giovani neo assunti che hanno l’età dei loro figli. Negli anni si sono aggiunte nuove professionalità in una tendenza di crescita costante in termini di occupazione e di competenze rilanciata nel 2015. Manutenzione e non solo, qui vengono montati i sistemi di segnalamento di bordo, apparati tecnologici capaci di far dialogare il mezzo con le informazioni che provengono dalla rete, il cosiddetto Sistema tecnologico di bordo (STB).
Descrizione dell’impianto
Vasta come 6 campi da calcio, l’Officina appare come una cittadella del lavoro, tra gli ulivi, le canne, i fichi d’india e i recinti spinati della periferia catanzarese che la circonda, spazzata dal vento, a pochi passi dalla stazione di Catanzaro Lido. Completamente nuova, ha solo 30 anni, che per una fabbrica è ancora l’età della giovinezza, la cura dei dettagli, le aiuole sistemate a verde, l’igiene degli spazi comuni la rendono un laboratorio più che una officina.
Ad accogliere la famiglia dell’ONMO un “badoncino” rimesso a nuovo, un mezzo d’opera utilizzato fino ad alcuni anni fa per movimentare gli altri mezzi in cantiere, oggi sostituito da più moderni e meno inquinanti mezzi elettrici. Dietro la doppia cancellata inizia un polo di eccellenza della meccanica unico in Italia: data l’alta specializzazione degli operai e dei macchinari, all’officina ONMO di RFI arrivano i mezzi d’opera e i treni diagnostici da tutta Italia. L’officina è raccordata con la vicina stazione di Catanzaro Lido da cui i mezzi arrivano per ricoverarsi dritti dentro l’officina, una moderna chiesa romanica a tre navate, la centrale e due laterali, separate da tre fasci di binari. Poi ci sono la carpenteria, il magazzino, lo spazio dedicato alla verniciatura. Rincalzatrici, profilatrici, treni diagnostici devono essere perfetti per rilevare e intervenire sui binari per assicurare ogni giorno la sicurezza dei treni. Ci sono poi le autoscale che invece servono a riparare i guasti della linea aerea, quella elettrica, nelle tratte in cui c’è.
Presto 3 nuovi capannoni, un investimento da 8 milioni di euro
E l’officina è destinata a crescere: con un investimento di circa 8 milioni si realizzeranno tre nuovi capannoni industriali: uno per la sabbiatura, uno per la verniciatura dei mezzi e un capannone con un tornio in fossa per rifilare le ruote senza smontare gli assi. Obiettivo migliorare le performance tecniche, ridurre i tempi di consegna e aumentare la sostenibilità degli impianti.
Investimenti green per 2 milioni di euro: si punta sul riciclo dell’acqua
L’Officina ONMO è stata individuata come impianto pilota per la progettazione e la realizzazione di un sistema di riutilizzo, per solo uso industriale, delle acque reflue depurate internamente al sito stesso. In Officina è infatti presente una platea di lavaggio che lavora in maniera discontinua in base alle esigenze produttive. Le acque reflue prodotte vengono raccolte e inviate in un impianto di trattamento chimico-fisico per essere depurate e poi scaricate nella rete fognaria comunale. Con il nuovo progetto una parte delle acque reflue industriali depurate viene recuperata e resa disponibile per il loro riutilizzo nelle attività di lavaggio dei mezzi d’opera in lavorazione. Il sistema così dimensionato consentirà all’Officina di risparmiare fino all'80% del consumo annuo di acqua prelevata dall’acquedotto comunale. Il sistema di water management, insieme all’installazione impianti fotovoltaici e solari termici e all’efficientamento degli impianti di climatizzazione, vedranno un investimento di circa 2 milioni di euro.
A cosa servono i mezzi d’opera e i treni diagnostici e perché sono importanti
I mezzi d’opera sono utilizzati per la manutenzione dell’infrastruttura. Sono assoggettati ad un processo omologazione, propedeutico all’autorizzazione per poter circolare in sicurezza sulla infrastruttura ferroviaria. I treni diagnostici consentono di verificare sistematicamente i parametri manutentivi dell’infrastruttura. Una flotta di laboratori viaggianti che impiega le più avanzate tecnologie. La metodologia diagnostica adottata aiuta a ridurre i costi operativi e a ottimizzare ulteriormente le attività. L’ultimo arrivato nella flotta è Diamante 2.0. Si tratta di un convoglio Frecciarossa composto da 8 carrozze e due locomotive dove, al posto dei sedili per i viaggiatori, sono installati veri e propri laboratori mobili che sfrecciano a 300 chilometri orari, misurando centinaia di parametri. RFI ha avviato un programma di rinnovo dei mezzi che prevede un investimento complessivo di circa 1,75 miliardi di euro con l’obiettivo di aumentare le frequenze dei rilievi diagnostici. Sulla base di specifiche tecniche mirate ad ottenere veicoli tecnologicamente evoluti e funzionali alle necessità di RFI, nel completo rispetto delle normative vigenti e con particolare attenzione alla sostenibilità.
Un magazzino modello Amazon
Un capannone alto 5 metri e lungo 130 metri con tanto di scaffalature e soppalco rappresenta il magazzino dell’Officina: una ferramenta dove sono catalogati e inventariati più di 8.000 pezzi: copiglie, morsetti, manettini, cilindri freno, bulloni e dadi di tutte le dimensioni, ecc. Ognuno di questi pezzi occupa uno spazio ed è contraddistinto da una etichetta, ordinati con una cura maniacale, da 4 magazzinieri che oltre a tenere sempre fornito il magazzino si interfacciano con i responsabili dell’officina che chiedono ogni giorno numero e pezzi che servono. Anche il magazzino ha ambizioni di crescita: sul modello di Amazon. E dall’inizio della pandemia è divenuto anche luogo di stoccaggio e distribuzione dei dispositivi di protezione individuale COVID per tutte le strutture italiane della Direzione di appartenenza.
Le officine del Gruppo FS
L’ONMO di Catanzaro è una delle 64 officine del Gruppo FS Italiane. Le officine manutengono il variegato parco di rotabili con le varie specificità: sono 56 quelle di Trenitalia per la manutenzione corrente e ciclica di treni ad alta velocità e treni regionali, 5 le officine di RFI, distinte per la manutenzione dell’infrastruttura e dei mezzi diagnostici, tre quelle per la manutenzione dei treni storici che afferiscono alla Fondazione FS Italiane.
L’Officina di RFI è un riferimento nazionale per numerose attività
30 novembre 2021