Siglato oggi, 21 luglio, tra il Ministero di Giustizia, con la Ministra Marta Cartabia e il Gruppo FS, con l’AD Luigi Ferraris, un protocollo d’intesa dal titolo emblematico: “Mi riscatto per il futuro”. Obiettivi: favorire l’istruzione, l’orientamento e la formazione professionale dei detenuti, sostenere il loro coinvolgimento in programmi di pubblica utilità, fino ad arrivare a un loro reinserimento nel tessuto civile e sociale delle comunità. 

Tutto questo perché la cultura e la formazione sono percepiti da chi ha sottoscritto il Protocollo come strumenti chiave per aiutare le persone che si trovano in situazione di emarginazione sociale o di disagio e restituire loro la dignità di cui hanno diritto. È con questa consapevolezza che il Gruppo FS sostiene da anni progetti di solidarietà dove le stesse stazioni ferroviarie, crocevia di persone e vite in movimento, hanno visto nascere un nuovo sistema di welfare in cui si promuovono azioni di responsabilità sociale. 

Luigi Ferraris, AD di FS, firma con la Ministra Marta Cartabia il protocollo d’intesa col Ministero della Giustizia

«La firma di questo protocollo con il Ministero della Giustizia, che fa della formazione e del lavoro due importanti strumenti di inclusione sociale, conferma l’impegno del Gruppo FS nel sostenere progetti rivolti a persone in condizioni di fragilità e marginalità» così ha dichiarato l’AD di FS Luigi Ferraris commentando l’iniziativa congiunta. «La solidarietà è un elemento cardine della sostenibilità sociale, e la sostenibilità permea ogni nostra attività. Vorrei ricordare in questo ambito - prosegue Ferraris - i 18 Help Center ospitati nelle nostre stazioni che ogni anno compiono oltre 49mila interventi di assistenza a persone in difficoltà, attivando percorsi di recupero e reintegro sociale. O, ancora, iniziative come il Treno Solidale, che assicura a chi non può permetterselo viaggi in treno per ricongiungimenti familiari o per partecipare a corsi di formazione».

Proprio nell’ambito del Treno solidale, grazie a un accordo con gli istituti di pena fiorentini, il Gruppo FS ha messo a disposizione un plafond di biglietti ferroviari per facilitare l’incontro tra i familiari in visita ai propri cari o per favorire il ritorno in famiglia dei detenuti all’uscita dai penitenziari.

Anche la ministra Marta Cartabia, firmando il Protocollo, ne ha evidenziato il significato e gli obiettivi: «Collaborazioni con aziende prestigiose come il Gruppo FS, che operano a livello nazionale, costituiscono uno strumento indispensabile perché l'Amministrazione Penitenziaria possa adempiere al meglio al suo mandato istituzionale, offrendo opportunità formative e lavorative importanti per dare un senso alla pena». Poi la Guardasigilli ha aggiunto: «Aspetti simbolici in quest’accordo: Ferrovie dello Stato evoca l'idea di rete e connessioni, che sono l’opposto dell'isolamento che generalmente si accompagna al mondo del carcere».

Successivamente alla firma del Protocollo odierno saranno sottoscritti ulteriori accordi per definire le mansioni da assegnare ai detenuti e l’attività formativa. La formazione potrà essere svolta all’interno degli istituti penitenziari e finalizzata all’insegnamento di mestieri antichi e nuovi connessi alle attività del Gruppo FS, come i meccanici di officina o i manutentori di impianti fotovoltaici. Mentre, interventi di pulizia nelle stazioni ferroviarie, attività di accompagnamento e assistenza rivolte a particolari tipologie di passeggeri sono solo alcuni esempi di mansioni che potranno essere assegnate ai detenuti.

Le attività di formazione previste dall’accordo – diversificate per singoli progetti – saranno condotte dal personale del Gruppo FS e rivolte ai detenuti individuati in accordo con il Ministero. L’obiettivo comune sarà quello di creare nuove competenze professionali: punto di partenza del percorso di reintegro sociale.