Il Gruppo FS torna a fianco della Protezione Civile a sostegno di Io non rischio - Buone pratiche di protezione civile, la campagna sulle azioni con cui ciascuno può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi. Sabato 14 e domenica 15 ottobre migliaia di volontarie e volontari di Protezione Civile saranno presenti nei punti informativi allestiti nelle piazze di tutta Italia, dalle grandi città alle isole minori, per parlare dei rischi naturali e delle buone pratiche per ridurne gli effetti.

«C'è un urgente bisogno di cultura della prevenzione che deve sempre più orientare anche le scelte quotidiane. La consapevolezza dei rischi e la conoscenza dei comportamenti corretti da adottare sono strumenti indispensabili attraverso cui la popolazione assume un ruolo attivo nella prevenzione dei rischi. Anzi, a fronte delle tante tipologie di rischi che interessano il nostro Paese, tradurre la "cultura della prevenzione" in pratiche quotidiane, dalle scelte individuali a quelle che riguardano intere comunità, è ormai una priorità non procrastinabile» ha dichiarato lo scorso settembre il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio nel corso della presentazione dell’edizione 2023 della campagna Io non rischio.

Le due giornate chiuderanno la Settimana Nazionale della Protezione Civile che dallo scorso 9 ottobre propone numerosi eventi e iniziative su tutto il territorio nazionale per sensibilizzare i cittadini sui temi di protezione civile, per un approccio consapevole al territorio che tenga conto anche delle nuove sfide globali dettate dai cambiamenti climatici.

Giunta alla sua quinta edizione, la Settimana Nazionale della Protezione Civile si svolge in corrispondenza della Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali che si celebra ogni anno il 13 ottobre. L’International Day for Disaster Risk Reduction è stata istituito dall'ONU nel 1989 proprio con l’obiettivo di sensibilizzare sul pericolo delle catastrofi ambientali e limitare i danni sociali, naturali e economici che ne derivano.

Secondo l’UNDRR, la struttura delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi, la povertà, le disuguaglianza e la discriminazione rappresentato sia le cause che le conseguenze del crescente pericolo di disastri ambientali. La disuguaglianza crea le condizioni che rendono le persone esposte e vulnerabili ai disastri, che a loro volta hanno un impatto sproporzionato sulle persone più povere e a rischio, aggravando così le disuguaglianze. Le proiezioni dell’UNDRR parlano chiaro: entro il 2030 il mondo dovrà affrontare circa 560 disastri all'anno e 37,6 milioni di persone in più vivranno in condizioni di estrema povertà a causa degli impatti dei cambiamenti climatici e dei disastri ambientali.