È salito a 57 il numero delle vittime accertate nell’incidente ferroviario in Grecia, sulla linea Atene-Salonicco, dove intorno alle 23.30 dello scorso 28 febbraio il treno passeggeri Intercity 62 (con 342 passeggeri a bordo) si è scontrato frontalmente con il treno merci 63503 composto da due locomotori e 13 carri di container. Profondo dolore e cordoglio è stato subito espresso dalla società Hellenic Train che nell’incidente ha visto perdere la vita anche di 9 colleghi e che si è prodigata fin dai primo momenti a prestare la massima assistenza a tutti i passeggeri, ai feriti e alle loro famiglie.
A poco meno di 24 ore dal terribile incidente, mentre il bilancio delle vittime è destinato a salire perché sono ancora decine i dispersi, la dinamica risulta abbastanza chiara.
L’incidente è stato preceduto, nel pomeriggio, da alcune problematiche tecniche lungo la linea, che avevano costretto temporaneamente a far viaggiare i treni su un solo binario, a senso unico alternato. Intorno alle 21.30 erano tornati disponibili e utilizzabili entrambi i binari tra Larissa e Neoi Poroi, la successiva stazione in direzione Salonicco. Tant’è che l’IC partito da Larissa alle 21.50 in direzione Salonicco era stato instradato sul suo regolare binario, quello di norma utilizzato dai treni con numerazione pari, diretti a Nord. Così non è accaduto invece con il convoglio successivo, l’IC 62, instradato sul binario opposto, percorso dai treni dispari, diretti a sud. Così, sullo stesso binario, si sono trovati a viaggiare due treni in direzione opposta. Lo scontro, e a piena velocità, è stato inevitabile. Le conseguenze devastanti.
In un discorso televisivo, il Primo Ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha affermato che la collisione è stata "principalmente" dovuta "a un tragico errore umano". Dopo il disastro ferroviario si è dimesso il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Kostas Karamanlis, così come gli amministratori delegati di OSE e di ErgOSE, aziende come detto alle quali compete la regolazione della circolazione dei treni e gli investimenti sull’infrastruttura.
La mappa dell'incidente tra i due treni avvenuto nei pressi di Larissa
L’attenzione, al di là dell’errore umano, che come riportano i media locali sarebbe stato ammesso agli inquirenti dallo stesso capostazione di Larissa, in stato di arresto, si è concentrata quindi sui sistemi di sicurezza. Da qui il conseguente dibattito sull’ammodernamento dell’infrastruttura e degli apparati tecnologici che sovrintendono alla circolazione ferroviaria e ne possono elevare gli standard di sicurezza. Nonché sui ruoli e le competenze che hanno le aziende coinvolte nell’incidente
In Grecia oggi i treni circolanti sono o gestiti o di proprietà di Hellenic Train, nuovo nome dato a TrainOse, la compagnia di trasporto acquistata dal Gruppo FS nel 2017. HT fornisce i servizi di trasporto merci e passeggeri a livello extraurbano, regionale, nazionale e internazionale, compresi servizi di logistica. Il suo capitale è interamente in capo a Trenitalia, capofila del Polo Passeggeri del Gruppo FS.
L’ammodernamento, la manutenzione e la gestione della rete ferroviaria e della circolazione è rimasta invece nelle mani pubbliche dell’azienda greca OSE (Organismos Sidirodromon Ellados - Hellenic Railways Organization). Questa la divisione delle competenze: OSE, è il Gestore dell'infrastruttura ferroviaria, responsabile della circolazione e della manutenzione dell'infrastruttura; ERGOSE è responsabile degli investimenti per l'infrastruttura (raddoppi, nuove linee...) e del sistema di segnalamento sull'infrastruttura; GAIAOSE è proprietaria degli impianti (officine, depositi, locomotive) e di tutto il materiale rotabile (inclusi i sistemi di segnalamento sui treni) eccetto l‘ETR470 (Ex Frecciabianca) di proprietà di Hellenic Train.