Una mostra fotografica per raccontare con immagini iconiche dieci anni di un’avventura straordinaria. Apre oggi al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsal’esposizione fotografica che illustra i momenti salienti di questa prima decade di Fondazione FS, nata il 6 marzo 2013. Dieci anni molto intensi che hanno portato alla riattivazione di oltre quattrocento mezzi d’epoca che corrono sui mille chilometri di linee storiche che sono state riaperte per sviluppare un turismo lento e sostenibile che si snoda in paesaggi unici da ammirare al finestrino. 

Pietrarsa

Duecento scatti, suddivisi in cinque sezioni, permetteranno al visitatore di rivivere il percorso delle ferrovie italiane nel nostro Paese, soffermandosi sull’evoluzione tecnica e ingegneristica di cui i rotabili d’epoca recuperati sono testimonianza e il mutamento negli usi e nei consumi della società.

 

Il percorso espositivo si apre con la testimonianza delle fonti storiche che Fondazione FS conserva e che rappresentano un vero e proprio patrimonio documentale. Dalla fototeca alla cineteca, dall’archivio architettura a quello storico sui disegni industriali, fino alla biblioteca. Un ricco patrimonio messo a disposizione online (archiviofondazionefs.it) anche di ricercatori e appassionati, grazie all’avvio del progetto di digitalizzazione, che ha permesso di rendere consultabili migliaia di fotografie, disegni e raccolte librarie.

La seconda sezione, denominata “binari senza tempo”, documenta il recupero di 12 linee ferroviarie dismesse. Un vero e proprio museo all’aperto che, attraverso la riattivazione del servizio ferroviario, ha permesso anche di restituire vitalità alle economie locali. L’importanza del progetto è stata riconosciuta anche dal ministero della Cultura che, nel 2017, ha disposto l’istituzione di ferrovie storiche in aree di particolare interesse naturalistico o archeologico.

 

“Musei e depositi officine rotabili storici” è, invece, il nome della terza sezione dedicata ai musei presenti in tutta Italia, dallo stesso di Pietrarsa a quello di Trieste Campo Marzio, passando per Pistoia, La Spezia Migliarina e Milano Centrale. Luoghi che rappresentano dei veri e propri siti di archeologia industriale e allo stesso tempo luoghi moderni che attraverso le nuove tecnologie conservano, valorizzano e tramandano l’evoluzione del progresso tecnologico ferroviario. Custodi di mezzi, macchine, edifici e infrastrutture, ma anche di esperienze e competenze: tessere di un mosaico che ricompone la grande storia delle ferrovie italiane.

La quarta area della mostra rende omaggio al "parco dei rotabili storici" gestiti dalla Fondazione. Quattrocento mezzi operativi, recuperati grazie a un programma di restauro e alla professionalità di tecnici altamente specializzati. Un patrimonio unico che testimonia non solo l’eccellenza dell’evoluzione tecnologica e ingegneristica delle ferrovie italiane ma anche l’importanza di tramandare arti, mestieri, saperi e conoscenze tecniche che costituiscono ancora oggi un’eredità di inestimabile valore.

 

L’ultima sezione è invece “uno sguardo rivolto al futuro” soffermandosi sui progetti che impegneranno Fondazione. Sono stati già avviati i lavori di ristrutturazione della ex Cabina ACE della stazione di Roma Termini finalizzati al restauro degli antichi apparati e alla riconversione dei locali. Un edificio simbolo della grande stagione architettonica degli anni Trenta, opera dell’architetto Angiolo Mazzoni.