Ha citato Massimo Troisi e il suo Ricomincio da tre, l’amministratore delegato di RFI, Maurizio Gentile, inaugurando il riavvio del cantiere per il nodo ferroviario di Genova, fermato due volte in dieci anni. L’ultimo stop a dicembre 2018. «Sono convinto che questa sia la volta buona. Con questi interventi potremo aumentare del 50% i treni circolanti e fare viaggiare convogli fino a 750 metri di lunghezza. Tutto il nodo di Genova sarà collegato direttamente al Terzo Valico ferroviario che dovrebbe essere completato nel 2024».

 

Ad auspicare che sia davvero la volta buona lo sono anche i genovesi, i liguri e un po’ tutto il distretto produttivo del nord-ovest della penisola che dalla conclusione dei lavori riceverà notevoli benefici. Lo conferma la presenza stamani, alla cerimonia di riavvio del cantiere, della ministra delle Infrastrutture e Trasporti Paola de Micheli, insieme, tra gli altri, al presidente della Liguria Giovanni Toti, al sindaco di Genova Marco Bucci, a Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, a capo del consorzio COCIV che ha preso in mano i lavori.

 

Gli interventi miglioreranno i collegamenti col sistema portuale genovese, eliminando i “colli di bottiglia” e incrementando l’offerta del trasporto ferroviario, con una separazione più netta dei flussi fra i treni regionali e a lunga percorrenza.

 

Il progetto prevede, tra le varie realizzazioni previste, il completamento della variante di tracciato fra Voltri e Prà, la realizzazione di una nuova fermata a Palmaro, il prolungamento della bretella di Prà/Voltri, il quadruplicamento della Genova-Ventimiglia (fra Voltri e Sampierdarena). E ancora l’estensione delle gallerie Colombo e San Tommaso fino a Brignole, l'upgrade tecnologico del nuovo Apparato Centrale Computerizzato Multistazione a Voltri, Sampierdarena e Brignole, l'adeguamento di Genova Brignole per l’ampliamento del servizio metropolitano da Genova Piazza Principe fino alla nuova fermata di Genova Terralba.

 

Un insieme di opere dal valore complessivo di 670 milioni di euro che può dirsi realizzato, ad oggi, al 50%.

 

Da segnalare, come ha inteso fare RFI nel suo comunicato, che questo potenziamento infrastrutturale del Nodo di Genova rientra nell’ambito del Progetto Unico che assicura il collegamento dell’ultimo miglio tra il Terzo Valico dei Giovi e il Porto di Genova. Un obiettivo reso possibile dalla Legge 55 del 2019 che ha permesso l’unificazione dei Progetti Terzo Valico, Potenziamento Nodo di Genova e scalo di Genova Campasso. Il tutto per un valore complessivo, interamente finanziato, di oltre 6,8 miliardi di euro.