Fare presto. Questa l'intenzione di Enrico Giovannini, neo ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, espressa durante l'audizione in Senato nell’ambito dell’esame del decreto legge "Sblocca cantieri".

 

La celerità è l’elemento chiave, in coerenza con la missione dell’esecutivo guidato da Draghi: «Uno dei mandati più importanti di questo Governo è quello di affrontare la crisi in atto stimolando una ripresa economica il più possibile robusta e efficace in termini occupazionali e con una impostazione chiara che ha comportato la creazione di un ministero per la Transizione ecologica e la trasformazione del Mit in ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili», ha esordito Giovannini.

Il ministro ha poi ricordato che le opere previste sono 58, per 65-70 miliardi, e consistono in infrastrutture stradali, ferroviarie, portuali, idriche nonché presidi di sicurezza. Delle risorse messe in campo, 22 miliardi andranno per opere al Nord, 18 miliardi al Centro e 27 miliardi per il Sud. Opere di fondamentale importanza sia per i cittadini che ne potranno beneficiare, sia per lo sviluppo economico del Paese e per «dare lavoro a chi disperatamente lo sta cercando».

 

La necessità di procedere velocemente è connessa anche al fatto che lo "Sblocca cantieri" stabilisce il termine del 30 giugno per emanare uno o più decreti: «Noi ragionevolmente, come presidenza del Consiglio. dovremmo sottoporre la bozza della proposta di dpcm entro il 30 aprile, e poi dovremmo correre molto per avere la firma entro il 30 giugno. Il 30 aprile è anche la data entro la quale va presentato il Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Commissione europea», ha spiegato Giovannini.

Il ministro ha parlato anche dei commissari straordinari per i cantieri, su cui l’indicazione del governo è stata chiara: «individuare solo figure di alta professionalità tecnico amministrativa non solo competenti nel velocizzare le procedure, ma anche immediatamente operativi». Qualche passo è stato già compiuto, nonostante i rallentamenti dovuti alla confusione nel processo di dialogo politico: «La buona notizia è che alcuni commissari sono all’interno di aziende come Anas e Ferrovie dello Stato Italiane e hanno una serie di informazioni e progettazioni che vanno nella direzione auspicata. Una parte del lavoro di natura tecnica è comunque stato avviato».