Riqualificare la Stazione di Porta Vescovo per fare di Verona una città sempre più Universitaria. È quello a cui stanno lavorando Rete Ferroviaria Italiana, capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS, Comune di Verona e Università veronese. Il progetto è quello di connettere la stazione con il polo universitario e creare spazi verdi sempre vissuti e sicuri, a vantaggio di tutto il quartiere.
La riqualificazione della stazione di Porta Vescovo il primo tassello dell’ambizioso progetto che punta ad integrare polo universitario e territorio circostante non solo virtualmente, ma anche realmente e soprattutto logisticamente.
Perché la stazione può essere molto di più di un semplice luogo di passaggio, può uscire dagli schemi del non luogo, dove gli spazi esterni sono spesso terra di nessuno e dove la sicurezza non è mai abbastanza percepita, soprattutto nelle ore serali e notturne. La stazione deve, invece, essere un luogo vivo, bello, sicuro e accessibile a tutti. Connesso in modo diretto con l’Università attraverso nuove piste ciclabili e percorsi pedonali, vissuto durante tutto il giorno, in linea con la vivacità del quartiere universitario in cui si insedia.
Una veduta aerea dell'area della Stazione di Porta Vesovo a Verona
I lavori permetteranno di eliminare tutte le barriere architettoniche oggi presenti e riqulificare completamente gli spazi interni attualmente in stato di parziale degrado. Elementi centrali del progetto saranno l’attenzione alla sostenibilità e al verde.
In particolare, come spiegato in una conferenza stampa organizzata per illustrare il progetto, gli interventi di RFI nella stazione di Verona Porta Vescovo prevedono la riqualificazione e la rifunzionalizzazione del fabbricato viaggiatori e delle aree esterne, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità in stazione, il decoro e la sicurezza. Entro la fine del 2023 sarà completato l’iter progettuale e nel primo semestre del 2024 saranno inaugurati i cantieri. I lavori, per un investimento di 15 milioni di euro, avranno una durata stimata in due anni.