La mobilità del futuro in Emilia Romagna è già in agenda. Oltre 8,5 miliardi di euro di investimenti nel piano che prevede 7 miliardi sulle ferrovie per viaggiare elettrico con treni a zero emissioni dall’anno prossimo e rafforzamento della dorsale adriatica, 784 milioni per l’acquisto nei prossimi due anni di 1.500 autobus a basse emissioni, 142 milioni per realizzare 204 km di ciclovie nazionali e 650 km di ciclabili. Sono questi i principali punti illustrati a Bologna dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e dall’assessore alla mobilità, Stefano Corsini, al convegno “Muoversi in Emilia Romagna”. Un incontro che ha visto le partecipazioni istituzionali del ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Matteo Salvini (in collegamento video) e del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, e dei manager delle principali aziende coinvolte nello sviluppo della rete dei trasporti nella regione: l’AD di Rete Ferroviaria Italiana, Gianpiero Strisciuglio, l’AD di Anas, Ado Isi, la presidente e l’AD di Tper, Giuseppina Gualtieri , l’AD di Trenitalia Tper, Alessandro Tullio, il presidente dell’aeroporto di Bologna, Enrico Postacchini, il presidente dell’Interporto di Bologna, Marco Spinedi, l’AD di Autostrade per l’Italia, Roberto Tomasi, e l’AD di Autostrade del Brennero, Diego Cattoni.

“Stiamo realizzando la mobilità del futuro verso un impatto zero emissioni per affrontare le sfide del cambiamento climatico e migliorare la qualità dell’aria” hanno affermato gli amministratori regionali Bonaccini e Corsini. “Vogliamo città più vivibili e più sicure per chi deve spostarsi ogni giorno per motivi di lavoro o studio, ma anche per i turisti. I cambiamenti innescati dalla pandemia impongono scelte consapevoli che sostengano i cittadini nell’utilizzo della bicicletta, quando possibile, e a preferire il mezzo collettivo per viaggi più lunghi. E anche per le merci intendiamo creare le condizioni per rendere conveniente il trasporto sul ferro e sulle vie d’acqua, per togliere i dalle strade”.

 

Per quanto riguarda le linee ferroviarie regionali, i lavori di elettrificazione si sono conclusi nell’area reggiana, mentre sono in corso sulla Parma Suzzara-Poggio Rusco, e a breve inizieranno nel ferrarese. Interventi che renderanno tutte le linee regionali a zero emissioni. Con oltre 1,1 miliardi di euro la flotta dei treni è stata già completamente rinnovata

L’AD di RFI, Gianpiero Strisciuglio, nel suo intervento ha annunciato l’imminente avvio del dibattito pubblico per i lavori di quadruplicamento dei binari fra Bologna e Castel Bolognese. Un’opera già interamente finanziata per 3,65 milioni di euro che si svilupperà in variante rispetto alla linea attuale e che consentirà di aumentare a capacità di una tratta fondamentale sia per i servizi lungo la linea Adriatica sia per i collegamenti da e per la città di Ravenna. Strisciuglio ha ricordato anche come proseguano gli interventi proprio per velocizzare la direttrice Adriatica che permetteranno ai viaggiatori di recuperare 35 minuti nell’itinerario fra Bologna e Lecce. “Il 2024 è anche l’anno di un passo importante per il territorio – ha sottolineato il manager – per il raddoppio dei binari della Pontremolese, con la conclusione dell’iter autorizzativo del progetto relativo alla Parma – Vicofertile. Senza dimenticare gli investimenti per il trasporto delle merci, con i lavori che stiamo realizzando per adeguare la linea Bologna – Prato agli standard europei per il passaggio dell’autostrada viaggiante e con il potenziamento degli scali sinistra e destra Candiano del Porto di Ravenna. Grande attenzione riserviamo, infine, ai nodi urbani, con la conclusione del progetto definitivo di interramento della linea Porrettana fra Bologna e Casalecchio di Reno, mentre procede il dialogo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il Comune di Bologna per lo sviluppo dell’infrastruttura a servizio del nodo cittadino”.

 

Alessandro Tullio, AD di Trenitalia Tper, ha evidenziato i numeri del trasporto regionale, che nel 2023 hanno visto 44 milioni di persone servirsi delle linee regionali. “In crescita coloro che hanno scelto il treno per raggiungere i luoghi di vacanza o per muoversi nel tempo libero: oltre 16 milioni – di cui 10 milioni in estate – con un aumento del 4,4% rispetto al 2019. Un contributo ad un modello di mobilità sempre più sostenibile, possibile grazie ad una flotta di 128 treni di ultima generazione, dai bassi consumi energetici (meno 30% rispetto ai treni di vecchia generazione) e ad un’offerta di 900 corse giornaliere per soddisfare le diverse esigenze di viaggio” L’AD della società regionale ha messo in evidenza come con il completamento dei lavori di elettrificazione si potranno abbandonare gli ultimi convogli diesel ancora in servizio. “L’attenzione verso l’ambiente passa però anche attraverso l’efficientamento dei processi gestionali. Nel nostro nuovo impianto di manutenzione di Bologna dei treni Rock e Pop, fotovoltaico, illuminazione a led e sistemi di riciclo delle acque stanno già apportano i primi significativi contributi”.

Aldo Isi

Per quanto riguarda gli interventi sulla rete stradale l’AD di Anas, Aldo Isi, ha precisato come la società abbia attivi investimenti nella Regione per 5,5 miliardi di euro, suddivisi in 3,9 per nuove opere e 1,66 miliardi per opere di manutenzione. Tra le nuove opere in corso, Isi si è soffermato in particolare sui lavori per la realizzazione dello stralcio nord del nodo Ferrostradale di Casalecchio di Reno lungo la SS64 “Porrettana” (190 milioni di euro); il prolungamento della tangenziale nord di Reggio Emilia (190 milioni di euro); il secondo lotto della variante alla SS12 di Mirandola (10 milioni di euro); la variante di Castel Bolognese lungo la SS9 “Via Emilia” (79 milioni di euro) e il terzo lotto della tangenziale est di Forlì (173 milioni di euro).

 

Tra le principali opere concluse di recente, l’AD Anas ha ricordato la riapertura del ponte ‘Leonardo Da Vinci’ che collega la SS ex SP 325 “di Val di Setta e di Val di Bisenzio” con la SS64 “Porrettana”, con l’apertura al traffico del ponte nel dicembre scorso. Un intervento che ha restituito al territorio i collegamenti interrotti riducendo i tempi di percorrenza e innalzando i livelli di sicurezza stradale. Un’opera che ha richiesto la presenza di 30 operai medi al giorno per la parziale decostruzione della struttura esistente in calcestruzzo armato e la costruzione di un nuovo impalcato in struttura mista acciaio-calcestruzzo, oltre all’adeguamento sismico. 

 

Spazio, infine, alla manutenzione programmata delle infrastrutture, a cui Anas dedica oltre la metà del totale degli stanziamenti. “L’Emilia-Romagna mette in evidenza un trend di crescita significativo nell’ambito della manutenzione programmata: dai 51 milioni di euro nel 2020, siamo passati a poco più di 117 milioni messi a terra nel 2023 – ha sottolineato Isi -. I lavori di manutenzione programmata riguardano prevalentemente il risanamento del piano viabile, la manutenzione di ponti e viadotti, la sostituzione di barriere di sicurezza e la modernizzazione degli impianti tecnologici. Al momento, per l’Emilia-Romagna, sono stipulati e in corso di validità 45 accordi quadro per 927 milioni di euro. Inoltre, sempre per l’Emilia, risultano in corso di affidamento altri 8 accordi quadro per un totale di 320 milioni di euro”.

 

L’AD di Anas ha chiuso l’intervento ricordando l’impegno della società del Gruppo FS in occasione dell’alluvione che ha colpito la regione nel maggio dello scorso anno. “Siamo stati operativi sin da subito con più di 300 persone tra personale Anas e squadre incaricate per il servizio di pronto intervento. Abbiamo impiegato sul territorio circa 110 mezzi e il nostro servizio clienti ha gestito oltre 4500 telefonate”