Intermodalità è una tra le parole chiave per la logistica del futuro. L’esperienza dell’emergenza sanitaria ne ha evidenziato la strategicità. È uno dei temi emersi oggi, 10 novembre 2020, durante la presentazione in streaming dei risultati del Rapporto 2020 dell’Osservatorio Contract Logistics Gino Marchet della School of Management del Politecnico di Milano.

Trend di mercato, impatto del Covid-19, soluzioni 4.0 e i Big Data Analytics applicati alla logistica del futuro, ma anche innovazione e startup. Questi gli altri principali argomenti trattati nel convegno Contract Logistics: dall’emergenza le basi per un nuovo futuro, che ha visto la partecipazione di circa duemila manager della logistica.

 

Il ruolo della ferrovia nell’intermodalità

Durante l’incontro è stata evidenziata la capacità del trasporto intermodale di fronteggiare, nella fase acuta dell’emergenza sanitaria, quella del lockdown, l’indisponibilità o le pesanti difficoltà incontrate dalla gomma, anche nell’attraversamento delle frontiere.

 

Questo periodo particolarmente critico, se ha visto sviluppare ulteriormente il trasporto intermodale strada-ferrovia, ha anche evidenziato la necessità di investimenti che rendano questa opzione sempre più attrattiva, superando alcuni limiti strutturali oggi penalizzanti. 

 

Ciò permetterebbe di spingere un trend già in atto che ha visto l’intermodalità strada – rotaia crescere nel triennio 2015-2018 di oltre il 50 per cento come numero di operatori attivi nel mercato della Contract Logistics. 

 

Il treno e il Gruppo FS al tempo del Covid

Quegli indicatori positivi oltre a mostrare una ritrovata efficienza del sistema,  uniti alla capacità di prendere decisioni coraggiose e in tempi rapidi, hanno permesso al Gruppo FS con Mercitalia di trasportare in Italia e in Europa oltre cinque milioni di tonnellate di merci nel periodo del lockdown totale (marzo-maggio 2020).

 

Farmaci e materiale medico sanitario, latte, zucchero, cereali, prodotti agroalimentari e ittici, acqua minerale e bevande, strumentazioni per l’impiantistica e le riparazioni. E ancora pellet per riscaldamento domestico, ricambi, elettronica di consumo, apparecchi per l’illuminazione, vestiario tecnico e carburante per le Forze dell’ordine e l’Esercito. Il trasporto merci su ferro si è rivelato così la modalità più sicura e affidabile per contrastare la diffusione del Coronavirus.

 

La risposta alla crisi

La risposta generale data dall’intero settore all’emergenza Covid è stata oggetto di attenta analisi nella ricerca dell’Osservatorio. Le difficoltà oggettive hanno dato vita anche a vere e proprie forme di sharing economy, con la condivisione di asset provenienti dai settori bloccati durante il periodo di chiusura forzata.

 

Fondamentale è stato l'apporto dell'outsourcing, che ha consentito un rapido adeguamento della capacità operativa, spostando personale da comparti fermi ad altri con picchi di domanda, e ha aiutato a riconfigurare velocemente il network logistico, aprendo nuovi depositi e spostando grandi quantità di merce.

 

Nel 2020 – sottolinea lo studio dell'Osservatorio – è atteso un calo del 9,3 per cento del mercato della Contract Logistics, a causa della riduzione dell'export e del traffico merci dovute alle restrizioni imposte dall’emergenza Covid-19. Ma per il 2021 è prevista una ripresa grazie alla capacità di resilienza del sistema logistico, a una maggiore digitalizzazione dei processi e puntando sempre più alla sicurezza sui luoghi di lavoro.