Il Covid ha influito pesantemente sulla mobilità pubblica e privata e le scelte degli italiani in materia, come ha evidenziato il 17° Rapporto Audimob sulla Mobilità degli Italiani presentato oggi, 4 novembre.

Puntare alle soluzioni di trasporto condiviso aiuterà però il Paese a ripartire. Ridistribuire i flussi di mobilità nelle città nel corso della giornata, ridurre i picchi di domanda e decongestionare bus, metropolitane e treni nelle ore di punta. E ancora portare al 38 per cento (più 3 per cento vs 2019) la quota di mobilità sostenibile con mezzi a basso impatto ovvero piedi, bici, micromobilità, trasporto pubblico e sharing. È questa in sintesi la sfida per il post pandemia e l’auspicio per il futuro.

Tutto ciò emerge dalle analisi del Rapporto realizzato da Isfort in collaborazione con il Cnel e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con il contributo scientifico di Agens. La ricerca e le indicazioni che se ne debbono trarre per il futuro sono state oggetto di confronto in un webinar trasmesso dalla sede del Cnel “La mobilità in Italia tra la gestione del presente e le strategie per il futuro”.

La domanda di mobilità

Rispetto all’andamento dei volumi di mobilità “questo eccezionale 2020 sta segnando anche nella mobilità dei cittadini una linea netta di cesura rispetto ad alcune tendenze consolidate della domanda” si legge nel rapporto. Analizzando i numeri della ricerca emerge come si è passati dai 104 milioni di spostamenti totali medi giornalieri nel 2019 ai 34 milioni (meno 67 per cento) durante il lockdown, per ritornare a 87 milioni nel periodo dal 18 maggio al 15 ottobre 2020. 

 

Gli italiani continuano ad affidarsi all'automobile per gli spostamenti, ancora di più durante l’emergenza Covid-19. L’auto ha consolidato nel 2019 una vera e propria posizione dominante di mercato: il 62,5 per cento della domanda, 3,5 punti in più rispetto al 2018.  Ha retto il trasporto pubblico passando dal 9,7 per cento al 10,8 per cento, ma l’irrompere della pandemia nel 2020 ha ampiamente “rimescolato le carte con la forte crescita degli spostamenti non-motorizzati (costantemente sopra il 30 per cento), la sostanziale tenuta dell’auto e il vistoso calo della mobilità collettiva e intermodale” sottolinea lo studio dell’Isfort.

 

Arretra infatti il trasporto pubblico che viene percepito come pericoloso: se si analizza la stima degli spostamenti medi giornalieri con i mezzi pubblici si passa da 12,8 milioni nel 2019 a 1,4 milioni (meno 89 per cento) durante il lockdown per tornare a una ripresa pari a 6,9 milioni nel periodo dal 18 maggio al 15 ottobre 2020.

Far crescere la mobilità sostenibile

Il tasso di mobilità sostenibile, cioè la quota degli spostamenti con mezzi a basso impatto (piedi, bici/micromobilità, trasporto pubblico/sharing), è sceso nel 2019 al 35 per cento del totale, in calo dagli inizi del Duemila di due punti percentuali (37,2 per cento nel 2002). Il rapporto Isfort prevede per il 2020 un rialzo dell’indice, merito soprattutto della crescita delle soluzioni di trasporto senza motore, che tuttavia non supererà la soglia del 40 per cento.

La sharing mobility da incentivare

Gli utenti dei servizi di sharing mobility rappresentano, secondo la stima di Audimob, poco più del 5 per cento della popolazione nel 2019; una platea destinata a crescere e composta soprattutto da uomini (62,5 per cento), giovani (oltre l’80 per cento con meno di 45anni), residenti nelle grandi città, prevalentemente nel Nord-Ovest. 

Car Sharing

Il mercato del car sharing, secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility (OSM), ha un andamento, negli ultimi anni, molto positivo. Nel 2019 sono cresciuti i noleggi (più 1,5 per cento); nel 2020 si è registrato un crollo verticale dei noleggi di car sharing durante il lockdown (meno 85 per cento circa) a cui è seguita una timida ripresa a maggio. 

Bike sharing

Il bike sharing è in diffusa espansione: in 31 città capoluogo esaminate dall’OSM tra il 2005 e il 2019 le flotte di bici sono più che triplicate, raggiungendo così le 35mila unità (15 per cento elettriche). I noleggi sono passati complessivamente da 5,6 milioni a oltre 12,5 e le iscrizioni al servizio sono cresciute del 60 per cento. 

Scooter sharing

Il numero di servizi di attivi di scooter sharing è cresciuto da 1 a 10 nel corso degli ultimi 5 anni, con una flotta passata dai 150 motorini del 2015 ai 5070 del 2019 (più 126 per cento solo nel 2019). Il 95 per cento dei veicoli è a trazione elettrica e i noleggi sono praticamente triplicati tra il 2018 e il 2019 (da poco meno di 1 milione a poco meno di 3 milioni). 

Monopattini

Una recente indagine condotta da Isfort nell’ambito di Audimob ha evidenziato che quasi la metà degli intervistati (43 per cento) manifesta un forte interesse verso questo nuovo mezzo di spostamento. Molti però sono preoccupati per la sicurezza: l’80 per cento chiede regole ferree per il loro utilizzo. La ricerca evidenzia come “i monopattini elettrici sono la grande novità di questi ultimi mesi”. Sono poco più di 40 i servizi attivi, contro i 12 appena del dicembre 2019. Il servizio di noleggio è svolto da sei operatori in una ventina di città, con una flotta complessiva di oltre 27mila veicoli, di questi 11mila sono a Roma e 6mila a Milano.