C’è ancora molto da fare nel Regno Unito in termini di trasporto ferroviario sostenibile. Graeme Paton sulle colonne di The Times ha spiegato oggi come solo il 40 per cento della rete sia elettrificato. Un dato ben sotto la media UE che vede l’Italia ai primi posti con il 72 per cento. Percentuale destinata a salire perché sono stati previsti nuovi investimenti per 1,4 miliardi di euro.

E proprio sul fronte della sostenibilità, è partita ieri la collaborazione tra il Gruppo FS e Snam per promuovere lo studio dell’idrogeno nel trasporto ferroviario con un Memorandum of Understanding.

 

L’AD di FS Gianfranco Battisti ha così sottolineato: “L’accordo firmato con l’AD di Snam Marco Alverà conferma l’importanza, per il Gruppo, di incentivare la mobilità sostenibile, in piena coerenza con gli indirizzi europei del Green New Deal”. 

Tornando al Regno Unito, sempre ieri il governo ha annunciato che tutti i treni e le stazioni sulla linea alta velocità da Londra al tunnel della Manica saranno alimentati da energia eolica e solare. Sessantotto chilometri gestiti interamente con energia rinnovabile. Questa – ricorda il giornale diretto da James Hardin – è l’unica dedicata all’alta velocità High Speed 1 nel Regno Unito fino all'apertura dell'High Speed 2 tra Londra e Birmingham che avverrà entro il 2030.

Nel Regno Unito il Gruppo FS è presente con Trenitalia UK che insieme a FirstGroup guida il franchise ferroviario della West Coast inglese fino al 2031. Un franchise che comprende i collegamenti InterCity fra Londra, Manchester, Chester, Liverpool, Preston, Edimburgo e Glasgow, ma anche lo sviluppo e l’introduzione a partire dal 2026 dei servizi sulla nuova linea ad alta velocità High Speed 2 lunga 160 chilometri da Londra a Birmingham.