Green, intermodale e multiservizi. Sarà così la stazione del futuro. A dirlo è stata RFI (Gruppo Ferrovie dello Stato) durante Ecomondo, evento di riferimento della green economy iniziato il 3 novembre e in programma fino al 15 in versione digitale.

 

Nell’ambito del workshop “L’impiego di aggregati riciclati nelle infrastrutture alla luce dei prossimi programmi nazionali ed europei di investimento” organizzato dal Comitato Tecnico Anpar, Antonello Martino della Direzione Stazioni di RFI ha spiegato come la sua società immagina le stazioni ferroviarie del domani.

 

RFI è proprietaria di 2.200 stazioni dislocate in tutta Italia e ha avviato un piano strategico d’intervento per 620 di queste.

LA STAZIONE COME SNODO DI INTERMODALITÀ E POLO DI SERVIZI

RFI punta a trasformare le stazioni, spesso collocate nel cuore della città, in hub centrali per gli spostamenti dove poter prendere il treno ma anche accedere ad altre modalità di trasporto, soprattutto quelle di mobilità dolce e condivisa.

 

La stazione deve poi diventare un polo di servizi utili non solo a viaggiatori e residenti, ma anche a turisti e utenti occasionali. Un luogo, quindi, integrato nell’ecosistema urbano, in grado di influire positivamente sulla riqualificazione del territorio.

LA STRATEGIA DI SOSTENIBILITÀ

A efficienza e funzionalità si affianca la sostenibilità. La stazione deve essere progettata e realizzata in modo da promuovere la viabilità ciclistica e pedonale e migliorare l’accessibilità al trasporto pubblico.

 

Molti degli interventi per la sostenibilità si concentrano sugli edifici fisici che ospitano le stazioni. Si lavora per aumentarne le performance ambientali attraverso: la riduzione dei consumi energetici e idrici, la riduzione delle emissioni di gas serra, il controllo dei rumori, l’attenzione alla luce e alle fonti d’illuminazione naturali.

 

La stessa logica viene applicata agli ambienti esterni che devono contenere il consumo di energia, ridurre l’effetto “isola di calore”, riciclare materiali, utilizzare le rinnovabili.

 

Grande attenzione, poi, ai materiali: si cerca di recuperare edifici e aree in disuso, ridurre l’impiego di risorse naturali vergini nonché evitare lo smaltimento di materiali utili puntando sul riutilizzo e sui materiali riciclati che possono essere sfruttati per le pavimentazioni, il sottofondo delle piste ciclabili, il rifacimento delle piazze e per l’arredo urbano.

GLI ESEMPI DI VERONA E MILANO

Nei prossimi anni Verona sarà interessata dall’arrivo dell’alta velocità, per cui si presenta la necessità di costruire un nuovo fronte di stazione.

Sarà l’occasione per riqualificare il parco ferroviario precedente che verrà dismesso, bonificato e diventerà uno spazio attrezzato di verde pubblico con servizi e attività commerciali.

Un altro esempio di riconversione è piazza Freud, di fronte la stazione di Milano Garibaldi, che attualmente ospita un parcheggio. La zona in cui si trova è stata completamente riqualificata con la costruzione del complesso CityLife. RFI prevede di ridisegnare l’aspetto della piazza attraverso la pedonalità e la presenza di servizi ed esercizi commerciali.