«Ci sarà di sicuro il turismo in cima alle priorità nell’utilizzo delle risorse del Recovery Fund, cifre mai viste, circa 170 miliardi tra fondo prestito a lungo termine e a fondo perduto». Dalle parole del ministro Dario Franceschini, ospite ieri del webinar Restart in Green Forum. Sostenibilità territoriale del patrimonio culturale e del turismo, emerge una priorità condivisibile: per quanto tutti i settori dell’economia italiana siano stati colpiti dall’improvviso lockdown, e dagli effetti della pandemia, il turismo è quello che presumibilmente avrà un impatto di crisi più a lungo termine, con spostamenti internazionali rinviati per diversi mesi.
La pandemia da Covid-19 impone quindi un ripensamento della gestione del turismo. «Se non verranno turisti extraeuropei in Italia, difficilmente ci saranno italiani che andranno in giro per il mondo. Bisogna lavorare allora sul turismo interno, di prossimità, sulla valorizzazione delle mete meno conosciute». La sicurezza sanitaria porterà ad evitare i luoghi affollati e a prediligere quelli più adatti a garantirla. Così per Franceschini ci sarà un grande turismo legato ai borghi, ai cammini, alla natura, alle ciclabili, alle piccole città d’arte.
Con queste previsioni assume ulteriore importanza il tema della mobilità. «Dobbiamo da un lato incentivare tutte le forme di turismo lento, dall’altro far sì che si sviluppi il turismo nel Mezzogiorno che è il nostro grande bacino di crescita. L’intermodalità tra il sistema aeroportuale e quello di trasporto ad alta velocità è fondamentale per il turismo internazionale. Bisogna rendere omogeneo lo sviluppo del sistema, sostenibile dal punto di vista ambientale, ma diffuso in modo uniforme su tutto il territorio nazionale».
Sull’intermodalità è intervenuto nel corso del webinar anche Renzo Iorio, amministratore delegato di nugo, la società del Gruppo FS Italiane che gestisce l’app in grado di pianificare e vendere soluzioni di viaggio multimodali. «È necessario che il viaggiatore possa avere una facilità di uso dell’interconnessione dei mezzi, tale per cui riesce a muoversi utilizzando il più ampio patrimonio di servizi, dall’Alta Velocità al car sharing e all’autonoleggio, passando per il trasporto regionale e il trasporto pubblico locale. Noi stiamo connettendo questi servizi, a volte difficili da usare per il viaggiatore, con unico sistema di mobilità pianificato e acquistabile con un’unica transazione. I 420 milioni di turisti che fino all’anno scorso venivano in Italia hanno bisogno di una facilità di accesso alle infrastrutture, utile per migliorare anche la qualità di vita dei residenti».
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