In cover, immagine creata per la open call di Zooppa a sostegno dell'iniziativa StopGlobalWarming.eu © Francesco Ditria

Tassare le emissioni di anidride carbonica per fermare il riscaldamento globale. E poi, con le risorse ricavate, ridurre le imposte sul lavoro. Un’idea da Nobel. Per la precisione un'idea di 27 premi Nobel. Ed è la proposta alla base di Stop Global Warming, l’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) che chiede alla Commissione Ue di varare una normativa per disincentivare il consumo dei combustibili fossili e favorire l’uso di energie rinnovabili, con l’obiettivo di contrastare i cambiamenti climatici e limitare l’aumento della temperatura terrestre.

 

«Abbiamo semplicemente pensato di tradurre la dichiarazione di alcuni economisti premi Nobel in una proposta politica. A maggior ragione in un momento come questo, con la pandemia che distrugge posti di lavoro e le emissioni che devastano il pianeta», spiega Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, fondatore del movimento di cittadini europei sullo sviluppo sostenibile Eumans e promotore dell’iniziativa.

L'attivista Marco Cappato, tra i promotori di Stop Global Warming © Davide Bozzalla

L’Ice, infatti, è uno strumento di democrazia partecipativa che consente di proporre modifiche ai trattati europei. Se la petizione Stop Global Warming raggiungerà l’obiettivo di un milione di firme entro luglio, verrà presentata alla Commissione Ue e discussa in Parlamento.

 

«Abbandonare i combustibili fossili deve essere conveniente dal punto divista economico. Fare i moralisti dell’ecologia non serve. Non possiamo illuderci di poterci salvare solo attraverso comportamenti individuali virtuosi, come fare la raccolta differenziata, mangiare meno carne e spostarsi in bicicletta. Se non si trasforma profondamente l’intero sistema economico, gli sforzi personali non basteranno. I cambiamenti culturali, da soli, sono troppo lenti», sostiene Cappato.

 

Anche Stefania Spampinato, volto della serie tv Grey’s Anatomy e tra le decine di vip che hanno scelto di supportare Stop Global Warming, è convinta che una misura di questo genere sia necessaria, altrimenti si continuerà a inquinare senza remore.

L'attrice Stefania Spampinato, tra i supporter di Stop Global Warming

«Tutto ciò che è nocivo o pericoloso per il prossimo viene punito o scoraggiato. Se vai troppo veloce con la macchina, ti fanno la multa. Se parcheggi in seconda fila e intralci il traffico, ti rimuovono l’auto. Serve, quindi, un meccanismo che funzioni da deterrente anche per le emissioni di anidride carbonica», afferma l’attrice ambientalista.

 

L’adozione della carbon tax potrebbe causare un aumento dei prezzi, per esempio di elettricità e benzina. Tuttavia, genererebbe un dividendo fiscale che potrebbe essere sfruttato a sostegno non solo dell’ambiente ma anche del lavoro. «Bisognerebbe restituire ai consumatori i soldi che perdono in termini di minor potere d’acquisto. E lo si deve fare abbassando le altre tasse, in particolare sui redditi più bassi», spiega Cappato.

 

Se l’urgenza di agire diventa sempre più palese, c’è ancora chi nega i cambiamenti climatici: «Ognuno può pensarla come vuole, ma per conoscere come stanno le cose bisogna ascoltare la comunità scientifica. Gli studiosi non sono mai del tutto unanimi, ma hanno l’obbligo di pubblicare le proprie ricerche e di sottoporle alle valutazioni di altri colleghi. Senza il metodo scientifico l’uomo non sarebbe mai arrivato alla democrazia. Più che perdere tempo a convincere chi si rifiuta di capire, oggi è importante smuovere chi a parole è d’accordo ma poi non è disposto a fare nulla di concreto. Per questo abbiamo attivato la raccolta di firme», prosegue Cappato.

Una volontaria impegnata a promuovere la campagna © Michael Braha

Anche secondo Spampinato è impossibile continuare a girare le spalle, si tratta di dimostrare coscienza e senso di responsabilità: «La stragrande maggioranza della comunità scientifica concorda sul fatto che il riscaldamento globale abbia cause antropiche. Ma, oltre a questo, gli effetti negativi tangibili sono sotto gli occhi di tutti. Così come manteniamo un ambiente salubre tra le mura domestiche, la stessa cosa deve valere per il pianeta che ci accoglie».

 

Se da una parte la pandemia ha canalizzato tutta l’attenzione e spostato in secondo piano le altre problematiche, dall’altra ha fatto emergere una consapevolezza: «Bisogna rivedere il rapporto tra l’essere umano e l’ecosistema. Se si continua a non intervenire sulle emissioni di CO2 e l’inquinamento, le conseguenze in termini di salute e vite umane saranno molto più gravi e durature di quanto è accaduto con il Covid-19», dice preoccupato Cappato.

Dall’altro capo dell’oceano Stefania, che vive e lavora a Los Angeles, ha constatato in prima persona come il virus abbia travolto tutte le altre questioni: «Avevo esternato ai produttori di Grey’s Anatomy che ero disposta a destinare una parte del mio compenso per rendere più ecosostenibile il set. Li avevo trovati d’accordo a prescindere dal mio impegno e ci eravamo riusciti. Adesso, però, la situazione si è complicata: prima delle riprese, attori e staff devono sottoporsi al tampone e per effettuarlo viene gettata via ogni giorno un’enorme quantità di plastica, tra mascherine, guanti e altri dispositivi monouso. Ovviamente, quello che conta ora è non far ammalare le persone. Ma, appena superata l’emergenza, occorrerà intervenire in maniera decisa per invertire la rotta».

 

L'Acquario di Genova, struttura che ha aderito alla campagna © Davide Bozzalla

Nel frattempo, in occasione della Giornata Mondiale della Terra che si celebra il 22 aprile, Stop Global Warming organizzerà in collaborazione con EarthDay.org e con il sostegno dell'Associazione Civita, un evento live – in diretta dalle 11 alle 12.30 – dalla terrazza panoramica di Civita in piazza Venezia a Roma. Presenzierà un nutrito parterre di ospiti italiani e internazionali del mondo scientifico, istituzionale, culturale che presenteranno nuovi contenuti e approfondimenti sul tema. Un’ulteriore occasione di sensibilizzazione che, in tempi di distanziamento sociale, sarà alimentata da numerosi contributi video, a partire da quelli di alcuni sindaci europei con in testa la prima cittadina di Dublino Hazel Chu.

Nel caso la petizione online centri l’obiettivo del milione di firme entro luglio, la Commissione Ue sarà obbligata a dare seguito alla proposta. «Ho fiducia che a quel punto potranno accoglierla e studiare una legge europea. Il problema è che non resta più molto tempo, non solo per le firme, ma per mantenere una condizione di vita decente sulla Terra», conclude Cappato. Il pianeta, già malato e con la temperatura alta prima del Covid-19, non può aspettare ancora per essere preso in cura.

Articolo tratto da La Freccia