A proposito della condizione delle persone senza dimora presenti a Roma Termini e all’attività dei volontari che portano loro assistenza e generi di conforto, il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane tiene a ribadire che ha sempre posto particolare attenzione nell'affrontare in maniera strutturata le situazioni di disagio e di emarginazione sociale che si coagulano intorno alle stazioni ferroviarie, come quella di Roma Termini.
Gli strumenti sono molteplici: dalla rete di help center sociali nelle stazioni, con un Osservatorio nazionale della solidarietà nelle stazioni, alla concessione in comodato d'uso gratuito di spazi per attività di aiuto e di assistenza. A Roma in via Marsala l'Ostello Don Luigi di Liegro, l'Ambulatorio Caritas, il Binario 95, mentre in via di Porta San Lorenzo 5 l'Help Center e il Magazzino nexTop MSC, luoghi di ascolto e supporto, dove peraltro dall'inizio della pandemia, con il progetto Dottor Binario, si sta portando avanti assieme all'IFO San Gallicano e a Roma Capitale una importante attività di prevenzione per il Covid 19, con la realizzazione di Tamponi e anche vaccini e visite specialistiche per le persone senza dimora.
L'attenzione al disagio deve comunque coniugarsi con la necessità di garantire la funzionalità delle stazioni: Roma Termini è in primo luogo una stazione, lo snodo ferroviario più grande e affollato d’Italia, e un centro polifunzionale, con spazi commerciali e servizi al pubblico che Rete Ferroviaria Italiana e Grandi Stazioni devono garantire in sicurezza secondo la propria missione.
È quindi assolutamente inevitabile che la distribuzione di generi di conforto e alimentari da parte delle Associazioni di volontariato sia disciplinata e regolamentata, in modo da rispettare le diverse situazioni che si vivono quotidianamente in stazione.
La gestione della stazione deve avvenire armonizzando le diverse istanze e, per quanto complesso possa risultare, rimane prioritario l’obiettivo di garantire il giusto equilibrio tra queste esigenze assicurando la sicurezza e il rispetto di tutte le persone coinvolte. Un rispetto che non viene mai meno nei confronti di nessuno, tantomeno delle persone senza dimora. Se qualcuno può aver avuto una percezione diversa, ce ne duole e ce ne scusiamo.