Intelligenza artificiale, satelliti e agricoltura: tre elementi che sembrano essere molto distanti tra loro. Eppure, qualcuno ha scommesso sulla loro combinazione per riuscire a innovare il settore delle tecnologie agricole. Irreo, startup romana ideata nel 2019 da Andrea Pomente e Luca Calacci, nasce con l’obiettivo di fornire al mercato dell’agricoltura di precisione un sistema in grado di irrigare in maniera automatica e ottimale gli appezzamenti di terreno. Un obiettivo importante, in un momento storico di tangibili cambiamenti climatici in cui il bisogno di dosare le risorse idriche si fa sempre più urgente.

 

«Abbiamo fondato l’azienda quando eravamo ancora due dottorandi in Computer science, Control and geoinformation engineering all’Università di Roma Tor Vergata», spiega Pomente. «Fin dall’inizio abbiamo condiviso la passione per la programmazione informatica, l’analisi dei dati e l’imprenditorialità. Un interesse che si è concretizzato negli studi e nei progetti relativi alle applicazioni satellitari e informatiche nel settore agricolo».

Come mai avete scelto questo campo di applicazione?

 

[AP] Per noi l’agricoltura ha un fascino particolare, ci ricorda quando eravamo bambini e ammiravamo la vita dei contadini fatta di fatica, lavoro ma anche di soddisfazione a fine raccolto. E poi, fa parte della tradizione del nostro Paese, che va conservata, ma su cui si può ancora innovare grazie alle nuove tecnologie.

 

Che tipo di innovazione portate sul mercato?

 

[LC] Irreo fornisce agli agricoltori un sistema che consente di ottimizzare e automatizzare l’irrigazione. Un complesso apparato di algoritmi analizza i dati satellitari attraverso i quali vengono rilevate informazioni sul fabbisogno idrico e sulle condizioni fisiologiche delle colture e vengono monitorate le variazioni meteorologiche sul terreno oggetto di studio. Grazie a questa analisi, il sistema riesce a determinare con precisione la quantità d’acqua necessaria e la durata dell’irrigazione in base alle esigenze delle piante, ai vincoli dell’impianto e alle preferenze dell’agricoltore. A questo punto il sistema crea dei programmi che vengono calendarizzati e avviati attraverso il controllo da remoto dell’impianto di irrigazione tramite le nostre centraline elettroniche.

 

Un vero e proprio assistente tech. Come ci si interfaccia l’utente?

 

[LC] L’agricoltore ha a disposizione un’applicazione dove può consultare diverse

informazioni sulle sue colture e il calendario con il piano delle irrigazioni, che può adattare alle proprie esigenze. Inoltre, Irreo lo supporta nelle decisioni quotidiane, lo libera da una serie di attività manuali e gli permette di massimizzare la resa delle colture, minimizzando allo stesso tempo i consumi di acqua ed energia e i costi di gestione.

 

Esistono sul mercato altri prodotti che usano i dati satellitari in agricoltura. In

cosa vi distinguete dai vostri competitor?

 

[AP] Il nostro è il primo sistema di irrigazione completamente autonomo: siamo riusciti a unire l’analisi e il monitoraggio delle colture con la gestione automatica dell’impianto di irrigazione. A oggi, molti nostri clienti irrigano i loro campi da remoto, senza dover andare in loco.

 

E dal punto di vista imprenditoriale?

 

[AP] Il nostro team ha una grande capacità di anticipare le tendenze del mercato. Nel 2020 abbiamo iniziato a testare un sistema di monitoraggio satellitare avanzato, che non prevedeva l’uso di sonde o sensori, con l’obiettivo di suggerire all’agricoltore quanta acqua distribuire sulle colture e quando farlo. Abbiamo utilizzato una tecnologia su cui tre anni fa quasi nessuno scommetteva per fornire alle aziende agricole dati quantitativi e non solo qualitativi. Nel 2021 abbiamo realizzato il primo prototipo di centralina Irreo in grado di gestire automaticamente l’impianto di irrigazione, sulla base dei dati elaborati dall’analisi delle mappe satellitari. Una soluzione che ha permesso di ottimizzare e gestire i processi di irrigazione da remoto, con la sola supervisione dell’agricoltore.

 

Fino a questo momento, qual è stata la sfida più significativa che avete affrontato?

 

[AP] Probabilmente quella a cui si trovano di fronte tutti gli imprenditori che lanciano progetti di questo tipo: tradurre la nostra idea in una realtà concreta, allineandola poi con le esigenze di mercato, e infine riuscire a coinvolgere investitori e collaboratori. Irreo introduce un prodotto complesso e innovativo. Il suo sviluppo, in tempi stretti, è stato incredibilmente impegnativo per un team composto da due sole persone. Tuttavia, crediamo che la sfida più grande sia ancora davanti a noi: dobbiamo infatti intraprendere un cambio di mentalità per crescere ed evolvere in un’azienda matura, con una squadra affiatata e competente, in grado di affrontare i progetti futuri.

 

Vi rivolgete solo al mercato italiano o prevedete di espandervi anche a livello internazionale?

 

[AP] Per il momento l’Italia è il nostro mercato di riferimento. Siamo un’azienda giovane e vogliamo creare dei presupposti solidi in termini di sostenibilità economica e finanziaria prima di internazionalizzarci. Il nostro Paese, poi, rappresenta uno dei principali mercati in Europa nell’ambito dell’agricoltura di precisione, sia in termini di performance sia di tecnologie. Un’ottima palestra prima di approdare all’estero con un prodotto competitivo, una strategia chiara e un’organizzazione stabile.

 

Cosa vi riserva il futuro?

 

[AP] Il settore dell’agricoltura si sta avviando sempre di più verso la digitalizzazione:

una transizione cruciale per affrontare efficacemente le sfide contemporanee, come quelle legate al cambiamento climatico. La necessità di tutelare l’ambiente sta modificando le modalità di gestione delle colture perché queste siano sempre più sostenibili dal punto di vista sociale e ambientale, monitorando e ottimizzando, per esempio, il consumo di acqua. Crediamo che Irreo possa rispondere a questo processo di cambiamento. Il nostro obiettivo è fornire un servizio innovativo che abbia un valore pratico nella vita delle persone e produca contemporaneamente benefici sociali, ambientali ed economici. Abbiamo in mano una tecnologia che va in questa direzione e vogliamo sfruttarla per diventare leader nel settore dell’irrigazione di precisione in Europa.