In che modo le aziende declinano la sostenibilità nel loro business? Quali sono i progetti e gli investimenti per raggiungere la neutralità carbonica e climatica? E qual è l’impatto reale di queste iniziative sui territori? Sono questi i temi chiave discussi oggi nel corso del Corporate Sustainability Hub, evento de Il Sole 24 Ore realizzato in collaborazione con Core e sostenuto da FS Italiane in qualità di main partner.
La terza edizione dell’appuntamento sulla sostenibilità di impresa è dedicata ai territori ed è proprio attraverso la condivisione con le comunità locali che Rete Ferroviaria Italiana sta realizzando le principali opere ferroviarie in corso. Nel panel Investimenti mirati e sostenibili come opportunità per lo sviluppo dei territori il direttore investimenti di RFI Lucio Menta ha illustrato come la condivisione con i principali stakeholder sia fondamentale affinché un’opera non rappresenti solo l’attraversamento di un territorio, ma costituisca un servizio utile che intercetti bisogni e necessità delle persone nel rispetto dell’ambiente che la ospita.
Ne è un esempio il dibattito pubblico, un processo di informazione, partecipazione e confronto pubblico su opere di interesse nazionale che coinvolge istituzioni e comunità locali e che consente di abbattere i tempi degli iter autorizzativi. In quest’ambito Menta cita la circonvallazione di Trento, oggetto di dibattito pubblico, i cui tempi di progettazione, approvazione e avvio dei lavori sono durati poco più di due anni. Sostenibilità quindi non solo in fase di realizzazione, ma già dai primi step della progettazione delle opere. Questo approccio ha consentito di ottenere importanti riconoscimenti come quelli per la tratta Telese-Vitulano della linea Napoli-Bari, la prima ferrovia al mondo ad aver ricevuto la certificazione di livello platinum dal Protocollo Envision, il primo sistema di rating per realizzare infrastrutture sostenibili. FS sta inoltre lavorando per poter estendere la certificazione ad altre importanti opere del Paese.
La sostenibilità delle infrastrutture è strettamente e inevitabilmente legata allo sviluppo e agli investimenti nell’ambito della digitalizzazione. Come i dati digitali hanno cambiato il modo di progettare e realizzare opere ferroviarie e stradali del Paese è stato uno dei principali temi trattati dal Chief Technology, Innovation & Digital Officer di FS Roberto Tundo nel corso del suo intervento al panel Muovere il Paese verso il futuro: digitalizzazione, sostenibilità ed efficienza.
Le principali progettazioni di FS nell’ambito del PNRR si avvalgono della metodologia BIM (Building Information Modeling), come ad esempio la linea Palermo-Catania-Messina. Il sistema di progettazione digitale BIM ha inoltre permesso al Gruppo di realizzare un gemello di digitale della Basilica di San Pietro. Ma a cosa serve il BIM? Grazie al BIM le opere sono in grado di fornire dati sulla loro resilienza e di dare tempestive informazioni su funzionalità ed efficienza nel corso dell'intero ciclo di vita dell'infrastruttura.
Nel suo intervento Tundo cita anche uno dei progetti più sfidanti del Gruppo in ambito digitale, il Gigabit Rail and Road. Si tratta di un piano che prevede un investimento di 2 miliardi di euro per estendere e potenziare la fibra ottica lungo i circa 17mila km di linee ferroviarie e favorire la connettività a bordo dei treni e nelle stazioni.