In cover: Valentina Lodovini © Carlo William Rossi + Fabio Mureddu. Make up & Hair Simone Belli
C’è una parola che riassume ciò che Valentina Lodovini trasmette a chi le sta di fronte: solarità. Una donna che ama profondamente il suo lavoro: «Il cinema è il mio primo fidanzato, il mio grande amore, incondizionato, puro. Per tutto il tempo che gli dedico, da spettatrice e da attrice, per le emozioni che mi dà, belle o brutte, il cinema è tutto. Sono molto fortunata, è un grande privilegio far parte di quella minoranza di attori che riescono a campare del proprio lavoro. Sono anche consapevole che potrebbe finire da un momento all’altro, ma altrettanto convinta che lotterò molto per non farlo accadere. Faccio il lavoro che amo, la realtà che vivo supera il sogno. E mi sento profondamente grata per tutto questo».
I sentimenti e la passione di Valentina si potranno ritrovare in 10 giorni con Babbo Natale, il film di Alessandro Genovesi dal 4 dicembre su Amazon Prime Video, dove interpreta una donna che ha molto successo nel lavoro. Una divisione dei ruoli in famiglia a parti inverse rispetto a 10 giorni senza mamma, una sorta di prima puntata a cui segue questo nuovo lavoro, sempre con Fabio De Luigi a fianco della Lodovini e con l’aggiunta del grande Diego Abatantuono nei panni di Babbo Natale. «Nel primo film si volevano mettere in luce le difficoltà di una mamma che lavora e contemporaneamente si occupa della famiglia. In 10 Giorni con Babbo Natale, questo messaggio si unisce alla magia e al sorriso. È una storia ricca di significato e per me è un orgoglio farne parte, darà anche elementi di riflessione sul rapporto tra donna e uomo all’interno della famiglia».
Il cast del film 10 giorni con Babbo Natale
Vi siete divertiti sul set?
Molto, il clima era quello di una vera famiglia.
Come stai vivendo questo momento di vita, in qualche modo, sospesa?
Difficile parlarne, è un discorso talmente delicato, così fragile. Io tendo a vivere sempre nel presente, perché rappresenta ciò che dobbiamo costruire, anche prima che ci colpisse la pandemia. E ogni giorno cerco di adeguarmi a questa bolla terribile nella quale ci troviamo.
Vivere il presente come elemento di forza?
Avere la testa per aria e i piedi per terra è in qualche modo l’essenza del clown. Io mi sento così: un’artista con i piedi ben ancorati a terra, è un modo per far sì che dentro di me accadano cose.
Da bambina volevi fare l’attrice o avevi altri obiettivi?
Volevo fare l’agente dell’FBI come Clarice Starling, il personaggio di Jodie Foster nel Silenzio degli innocenti. Poi ho visto Gli intoccabili, dove Andy Garcia diceva che era difficile per un italiano entrare nell’FBI, e mi sono molto scoraggiata. Sono nata con l’amore per la letteratura, la poesia, il teatro e il cinema, credo fosse così già nella pancia di mia mamma.
Sei precisa e ti applichi con metodo nel tuo lavoro?
Da sempre vivo la vita con un atteggiamento da studente, mi piace ricercare, conoscere, crescere, sperimentare. Non ho pregiudizi, mi butto nelle cose con grande curiosità e tanta voglia di imparare, c’è sempre molto da apprendere da chiunque, nel bene e nel male.
A chi ti ispiri di più?
Sto tuttora imparando, nonostante sette anni di studi tra l’Accademia di teatro, la Scuola nazionale di cinema e il Centro sperimentale. Ho incontrato molti insegnanti, tra cui registi e colleghi, ma anche la vita stessa è maestra. Traggo ispirazione dall’essere umano, dalla sua contemporaneità, dal suo calore: un miscuglio di cose dalle quali assorbi, in ogni istante puoi imparare qualcosa. In fondo, la recitazione è uno strumento per raccontare l’umanità tra similitudini e differenze, ogni persona che incontri può essere importante. È come se facessi continuamente dei sopralluoghi emotivi che, magari a distanza di anni, tornano mentre stai interpretando un personaggio sul palco o davanti alla macchina da presa. È ganzo.
Grazie a questo film hai scoperto che Babbo Natale esiste veramente?
(Scoppia in una fragorosa risata, ndr). Chissà se esiste oppure no, per saperlo bisogna arrivare in fondo alla pellicola. Di sicuro resta la magia pazzesca che rappresenta. E ti rendi conto di quanto sia prezioso, nella vita, credere in qualcosa, avere fiducia, la cosiddetta fede che ha sempre bisogno del dubbio, ma averla è una marcia in più.
Se chiudi gli occhi e torni bambina, senti ancora il profumo della tua infanzia? La tuberosa, che porto addosso come essenza anche adesso da adulta. Mi ricorda tutte le donne della mia famiglia, della mia vita, quelle che mi hanno reso ciò che sono. Per me la tuberosa è femmina.
Articolo tratto da La Freccia