In cover Alessandro Enriquez

«Nella prossima collezione ho racchiuso tutta la voglia di tornare alla normalità. Di raccontare un’Italia fatta di valori ed esperienze positive, ansiosa di lasciarsi alle spalle tutto quello che abbiamo passato e di rinascere in una versione spensierata e piacevole». Alessandro Enriquez affronta con il sorriso queste ultime settimane dell’anno e guarda già al 2021. Ottimista per natura, anche durante il lockdown e l’emergenza sanitaria non si è mai abbattuto, anzi ha saputo reinventarsi nel lavoro e sui social.

 

Il 2020 volge al termine. Come lo racconteresti?

È stato abbastanza difficile. Ma devo dire che, nonostante il brutto periodo, sono riuscito a sviluppare nuove idee e a creare delle capsule interessanti, anche se il mio lavoro principale di designer purtroppo ha sofferto. Il lockdown è piombato in mezzo alle campagne di vendita e, per stilisti e brand di moda, ha significato guadagni ridotti rispetto alla media. Stando a casa, però, ho potuto riflettere e, a modo mio, reinventarmi. Chi mi conosce sa che, come i miei capi, sono pieno d’amore, colore, italianità. Ho quindi voluto giocare sul mio Dna e sul mio hobby preferito, cucinare, lanciando su Instagram il format Recipe Calling. Dallo squillo di un telefono vintage mi chiamavano attori, influencer, cantanti e io preparavo per loro una ricetta. Non erano tutorial, ma pillole di intrattenimento e condivisione. I follower mi seguivano come se fosse una serie tv, un giorno chiamava Claudia Gerini, un altro Claudio Santamaria o Chiara Ferragni, fino a personaggi nazionalpopolari come Orietta Berti. Mi hanno soprannominato “lo stilista rubato ai fornelli” perché il fashion è stato sempre presente nell’illustrare i miei piatti. In più, sono riuscito a realizzare delle capsule con altri brand di moda e cucina, dal valore simbolico visto il momento difficile: con gli spazzolini Tau-Marin abbiamo creato la collezione Splendidi splendenti, per riportare il sorriso, con Sanrio e Paluani un progetto per donare uova di Pasqua agli ospedali di Milano.

 

Hai poi lavorato ai capi della prossima Primavera-Estate…

È una collezione-messaggio, ci ho messo il cuore: coloratissima, ha dentro l’Italia e la voglia di gioia e di ripresa. L’ho ideata da solo, con i miei assistenti a distanza, da casa. È un insieme di stampe legate appunto al connubio moda-cucina: tavole apparecchiate, appunti di ingredienti, piatti di pasta e frasi legate al tricolore che reinterpretano quadri di Renato Guttuso come la Vucciria. Tutto ciò che è riconoscibile del nostro splendido Paese, insomma. L’abbiamo presentata come un vernissage nello store di Tessabit, con scatti di diversi personaggi che indossavano la collezione: da Paolo Stella a Floria Fiorucci, la sorella di Elio, da Ginevra Odescalschi a Giulia De Lellis. Un mix & match di persone perché vorrei che i miei capi fossero per tutti. E l’idea, così come la collezione, è andata molto bene.

 

Per l’inverno 2021, invece, hai precorso i tempi con una collezione sulla Divina Commedia, anticipando le celebrazioni per il 700esimo anno dalla morte del Sommo Poeta.

Sfortunatamente, a causa del lockdown, molti negozi hanno annullato gli ordini ma io ho voluto comunque portarla avanti. È una collezione divisa in Inferno, Purgatorio e Paradiso e riprende racconti e aneddoti dell’opera di Dante. Forse avrei dovuto congelarla e aspettare il post Covid-19, ma continuo a raccontarla portandola in televisione con celebrity ed esponenti del mondo della cultura. Poi, si sa, il destino è destino.

Pop Cartoons, per Natale Pop Caffè e Fashiontomanga, progetto dell'artista Giovanni Valenti, reinterpretano i cartoni giapponesi con gli abiti Autunno-Inverno di Alessandro Enriquez

Per il futuro che cos’hai in cantiere?

Sono un instancabile produttore di progetti. Non riesco a stare fermo e quando comincio a disegnare e a scegliere i tessuti penso sempre a come arricchire il mio lavoro. E da qui nascono capsule legate anche ad altre realtà, prima fra tutte il food perché ha un’enorme carica creativa grazie a numerosi elementi che si possono trasformare in grafica. Per Natale ho unito le mie passioni: insieme all'azienda Ciomod di Modica, in partnership con Legambiente e con il presidio di Slow Food Sicilia, ho creato una Xmas Love edition di cioccolato in tre gusti realizzata a mano con confezioni e cartoni riciclati.

 

Qual è il tuo più bel ricordo di Natale e come speri di festeggiarlo quest’anno?

Io sono nato a Palermo, mia madre è siciliana, mio padre ha origini franco- tunisine, siamo una famiglia super numerosa. Porto nel cuore tutte le Feste trascorse insieme. Vivendo a Milano poi, lontano dagli affetti più stretti, sento la mancanza di casa e ogni volta che vado giù è come se aspettassero tutti me per dare il via al Natale. Il 24 e 25 dicembre andiamo sempre da mia nonna, ha una casa con saloni giganteschi capaci di ospitarci tutti. Mi diverto con i miei cugini ad apparecchiare la tavola, a cucinare, e poi a sparecchiare per allestire i giochi con le carte. Mi auguro davvero di riuscire a raggiungerli in Sicilia anche quest’anno, per noi, come per tutti, è un momento importantissimo.

 

Nella speranza che il Covid-19 ci abbandoni presto, che anno pensi sarà il 2021?

Punto molto sulla veloce distribuzione del vaccino. Saremo tutti più attenti, certo, ma sogno di riacquistare l’affettuosità e gli abbracci italiani. Siamo un popolo che ama toccarsi, baciarsi e dimostrare con i gesti ciò che ha nel cuore. Il virus ha raffreddato i rapporti e allentato i contatti, vorrei che ritornassero forti, anche se con le giuste precauzioni. Allo stesso modo, il 2020 non va cancellato, perché nonostante la pandemia siamo riusciti a fare qualcosa per noi stessi e per gli altri. Ora dobbiamo impegnarci per risollevare l’economia, sanare i rapporti e ripartire tutti insieme. 

Articolo tratto da La Freccia