FSNews presenta in anteprima la cover della Freccia di novembre. Una cover insolita, illustrata, con l’abbraccio di due grandi poeti lombardi, Virgilio e Sordello da Goito, sotto gli occhi di Dante. Un gesto di gioia e solidarietà diventato tabù per colpa di questo maledetto Covid-19. Ecco, l’augurio è che l’anno nuovo ci porti davvero una vita nuova, o “nova”, per dirla con Dante. E ci doni nuovi abbracci. Intanto La Freccia, sfogliabile online dal 2 novembre, vi condurrà sulle orme dell’esule ghibellino, o guelfo di parte bianca per i puristi, randagio per le contrade d’Italia. Ghibellini e guelfi, guelfi di parte bianca e nera, Neri contrapposti tra Tosinghi e Donateschi, gli uni contro gli altri in lotta… Che le fazioni di allora, ancora un po’ incise nei nostri dna, non ci impediscano di restare uniti e combattere insieme la battaglia contro il Covid. Per uscire da questo inferno e tornare a rivedere le stelle. Tornare a viaggiare con piacere e spensieratezza. È l’augurio (e l’impegno) di FS, è l’augurio della Freccia. Ma, intanto, partiamo…

Il viaggio è Dante. L’autore toscano – a 700 anni dalla sua scomparsa – è stato l’unico a essere riuscito nell’inimmaginabile: arrivare per gradi alla contemplazione diretta di Dio, «l’amor che move il sole e l’altre stelle», in un itinerario umano e poetico vertiginoso, epico, senza tempo.

 

Ma nella Commedia, percorrendo le tre Cantiche attraverso la sorte delle anime dannate, penitenti, beate, il lettore può trovare inscritto un altro itinerario, molto più concreto e ancora in parte tangibile, sotto gli occhi di tutti.

 

Se il cammino del pellegrino Dante si avventura, infatti, nel mondo ultraterreno attraverso luoghi fantastici - orridi come le coste e le paludi infernali o luminosi e rarefatti come gli scranni del Paradiso - c’è un secondo paesaggio che fa capolino nei versi del poema. 

È «il bel paese dove il sì suona», l’amata Italia, elevata a fondale scenico e sentimentale del mondo metafisico evocato nella Commedia.

 

Così il Casentino, l’alta Valle dell’Arno in provincia di Arezzo, fa la sua comparsa con i ruscelletti e i suoi colli verdeggianti nel canto delle Malebolge, evocando quella frescura rimpianta dalle anime dannate lì punite, colpevoli in vita di ogni sorta di viltà e inganno.

 

Mentre Mantova, città natale del mentore e guida di Dante, il poeta Virgilio, è tratteggiata seguendo il corso del fiume Mincio, dalla città di Peschiera sul Garda fino alla sua destinazione attraverso la pianura padana.

Nel Purgatorio la fatica della salita è paragonata a certe arrampicate imposte dalla falesia ligure nei pressi di Noli o lungo l’Appennino emiliano, mentre nel Paradiso svetta il monte Subasio e la fertile Umbria, quasi una trasposizione fisica dell’umiltà incarnata dal poverello di Assisi.

 

Tutti luoghi ancora oggi in gran parte godibili nella loro originaria bellezza, raggiungibili spesso anche in treno. Un itinerario nel Paese per lettori innamorati, sulle orme di uno dei più grandi viaggiatori e visionari che la civiltà di ogni tempo abbia saputo esprimere.