In cover, pellegrini in arrivo a Roma © Sloways
Tutti in cammino per Road to Rome: un’avventura a piedi senza precedenti, organizzata a 20 anni dalla fondazione dell’Associazione europea delle Vie Francigene (Aevf). Nata nel 2001 a Fidenza (PR), l’Aevf festeggia l’anniversario con una marcia lunga 3.268 chilometri, dove il tradizionale bordone del pellegrino – quel bastone che ora è stato sostituito dai più tecnologici bastoncini in fibra di carbonio – sarà portato, tappa dopo tappa, lungo l’intero percorso: da Canterbury, in Inghilterra, a Santa Maria di Leuca (LE), in Puglia.
Un’esperienza aperta a tutti, da vivere a piedi, in bicicletta o a cavallo, come nella tradizione dei cammini storici, ma con un’importante novità: l’affiancamento del treno lungo tutto il tratto italiano della Via Francigena. Grazie a un accordo con Trenitalia, infatti, chiunque voglia far riposare i piedi per un po’ può saltare su un convoglio regionale per poi riprendere il cammino in tratti successivi (o farne solo una parte), pagando una tariffa agevolata.
La sfida di Road to Rome parte il 16 giugno dal chilometro zero della Francigena, la pietra collocata nel giardino antistante la cattedrale di Canterbury, svalicando in Italia il 1° agosto dal Colle del Gran San Bernardo (AO) per arrivare a Roma il 10 settembre e raggiungere, infine, il 18 ottobre l’estrema propaggine della Francigena del Sud, in Puglia. Ci si può unire al gruppo in marcia solo per alcuni tratti, mentre i più temerari possono compiere il cammino integralmente in 113 tappe, intervallate da 14 giorni di riposo, attraversando cinque Paesi, 16 regioni e 637 comuni.
Per questo grande evento, Aevf propone lo slogan Start again! che promuove la ripartenza del turismo culturale sostenibile, ponendo all’attenzione dei governi dei quattro Paesi interessati (Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Italia) l’importanza simbolica del tracciato ma anche lo stato del percorso, con le sue straordinarie eccellenze e gli aspetti da migliorare, perché la Francigena sia un tragitto importante oggi come lo era secoli fa.
Tra San Quirico e Radicofani (SI) © Associazione Europea Vie Francigene
Da oltre mille anni, infatti, rappresenta il percorso principale tra quelle vie che dall’Europa occidentale – in particolare dal Paese dei Franchi, da cui il nome Francigena – conducevano fino a Roma. Sin dall’età medievale, il pellegrinaggio alla tomba di San Pietro, in cui ci si imbarcava proseguendo la Francigena fino in Puglia, era considerato infatti uno delle tre peregrinationes maiores, insieme ai cammini che conducevano a Santiago di Compostela e alla Terra Santa.
I primi documenti che citano l’esistenza di questo percorso risalgono al IX secolo e si riferiscono a un tratto identificato nella zona di Chiusi (SI), mentre il nome Via Francigena è attestato per la prima volta nell’Actum Clusio, una pergamena risalente all’876 e conservata nell’Abbazia di San Salvatore, sul Monte Amiata (SI). A sud di Roma le prime attestazioni della Francigena risalgono invece al 1024 sull’Appia Traiana, all’altezza di Troia, in un documento noto come Privilegium Baiulorum Imperialium.
Molti anni sono passati fino a quel 7 aprile 2001, quando fu fondata a Fidenza, nel centro perfetto di quest’antichissima via, l’Associazione dei comuni italiani lungo la Via Francigena divenuta poi, nel 2005, Associazione europea delle Vie Francigene. Il Presidente di Aevf, Massimo Tedeschi, fu il primo a intuire l’importanza di creare un network internazionale nei territori attraversati dal cammino e nel 2001, quando era sindaco di Fidenza, lanciò l’invito per fondare l’associazione: «Lo facemmo con i rappresentanti dei 34 enti locali, allora solo italiani, che accolsero la mia proposta su 150 interpellati. Oggi contiamo su 193 adesioni da parte dei Comuni, 70 associazioni e oltre 400 operatori privati, numeri in costante crescita».
Ma c’è un significato in più che la Francigena porta con sé, come specifica ancora Tedeschi: «Ci fondiamo sul principio cardine dell’orgoglio europeo, sulla fierezza di far parte di una comunità, l’Europa, che oggi, dopo un lungo percorso nella storia, è arrivata a rappresentare al meglio i valori umanistici a livello mondiale come democrazia politica, diritti civili, diritti umani, dialogo interculturale, tolleranza».
In cammino tra Mola di Bari e Monopoli (BA) © In Itinere aps
Un progetto che fu benedetto anche dall’indimenticato medievalista Jacques Le Goff, il quale commentò così la rinascita d’interesse intorno alla Francigena, che già nel 1994 aveva ottenuto il riconoscimento di Itinerario culturale del Consiglio d’Europa: «Se guardiamo con attenzione alla storia, c’è qualcosa di più importante dei soldati e delle merci che transitano lungo le strade; questo qualcosa sono le culture. Ecco introdotta la Via Francigena che io penso possa essere considerata, essenzialmente, una via di culture. È necessario creare un’attiva comunicazione fra Europa del Nord ed Europa del Sud: la Via Francigena serve proprio a questo scopo».
Così, per celebrare la ricorrenza dalla sua nascita, rinsaldando i suoi valori fondativi, l’avventura Road to Rome si propone come un’occasione unica per unirsi a una straordinaria impresa, che in questi tempi difficili porta con sé anche l’invito a rimettersi in movimento al ritmo naturale dei propri passi. Proprio in questa occasione, inoltre, la Francigena verrà tenuta a battesimo nella sua integralità includendo anche i 900 chilometri del tratto sud, da Roma a Santa Maria di Leuca, validati il 18 ottobre 2019, a cui si aggiungono numerose varianti di notevole interesse.
Come la novità della convenzione fra Trenitalia e Aevf, attiva dal 2017 per la Francigena del Nord e oggi estesa anche per il Sud: sull’intero versante italiano del cammino, infatti, ai pellegrini in possesso della credenziale rilasciata da Aefv viene applicato uno sconto del 10%, valido tutti i giorni fino al 31 dicembre 2021, sul prezzo del biglietto regionale nelle tratte nazionali convenzionate, sia per i viaggi in prima che in seconda classe.
Così, grazie a questo accordo, alle 200 stazioni del tratto nord, che intercettano il percorso della Francigena in Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio, si aggiungono numerose altre stazioni in Campania, Basilicata e Puglia. Lo sconto è cumulabile con la Riduzione ragazzi del 50%, mentre per i gruppi composti da minimo dieci pellegrini muniti della credenziale la tariffa individuale si abbatte del 20%. Inoltre, d’ora in poi, tutte le stazioni interessate dal percorso, se fornite di servizio di biglietteria, potranno apporre il tradizionale timbro della tappa sul passaporto del pellegrino.
Il massiccio del Taburno Camposauro (BN), detto la Dormiente del Sannio, visto dalla Via Francigena © Luigi Salierno
Luca Bruschi, direttore di Aevf, spiega così il potenziamento della collaborazione con Trenitalia: «Proprio per rendere più accessibile Road to Rome abbiamo pensato di affiancare al cammino la mobilità dolce, cosicché ci si possa muovere a piedi per l’80% dei chilometri totali, mentre per il restante 20% in bicicletta. Tra l’altro, il 2021 è l’Anno europeo del treno e la Francigena è costantemente costeggiata dalla ferrovia: una caratteristica che permette a chiunque di affrontarne il tracciato contando su questa possibilità. Nel programma dell'evento sono sempre indicate le stazioni a inizio, metà e fine tappa, in modo che le persone possano raggiungerci e ripartire agevolmente con il treno».
In attesa dei risultati di Road to Rome, che esalterà anche i passaggi più spettacolari della neonata Francigena del Sud, i numeri relativi alla Francigena del Nord sono sempre più incoraggianti. Su un campione di duemila pellegrini, sono ben 60 le nazionalità di provenienza: dopo gli italiani, i maggiori frequentatori del cammino sono francesi, tedeschi e svizzeri, mentre si registra un netto incremento dall’America del Nord e dall’Asia emergono cinesi, sudcoreani e giapponesi.
Gli appassionati della Francigena hanno tra i 16 e gli 80 anni, con una maggiore concentrazione nella fascia 45-54. La percentuale di uomini e donne è in equilibrio – sono rispettivamente il 52% e 48% – mentre è netto lo scarto dei pellegrini a piedi (80%) rispetto a quelli in bicicletta (19,7%) e a cavallo (0,3%). La scelta dell’accoglienza si conferma divisa a metà: il 50% alloggia negli ostelli e l’altro 50% presso strutture che offrono maggiori servizi. I luoghi preferiti per la partenza sono, in Italia, il passo del Gran San Bernardo, Lucca, Siena, Fidenza, Pavia e, in Svizzera, Losanna. Il profilo esemplare del pellegrino della Francigena, invece, riporta queste caratteristiche: istruito, appassionato di cultura e natura, curioso, alla ricerca di esperienze, amante del buon cibo.
Nel 2019, la stima totale dei camminatori ha toccato le 50mila presenze, suddivise lungo il percorso europeo; i mesi di partenza preferiti sono stati agosto, settembre, aprile e ottobre. Incoraggianti anche i numeri dei visitatori virtuali che sul sito viefrancigene.org hanno superato i quattro milioni di pagine sfogliate, contando la registrazione di 620mila utenti. Intanto, in attesa di Road to Rome, è in fase di pubblicazione la guida della Francigena del Sud per Terre di Mezzo Editore, mentre nel futuro del cammino c’è un obiettivo ancora più grande: il riconoscimento dell’Unesco a Patrimonio mondiale dell’umanità.
Articolo tratto da La Freccia