Photo © Alberto Conte/Itineraria
L’Italia non è ferma, anche se stiamo a casa. Perché il mondo dei cammini, proprio in queste settimane di quarantena, vive un periodo di prezioso fermento. L’invito a camminare, a immergersi nell’esperienza di una vacanza al ritmo dei propri passi, sembra la risposta ideale per il rilancio delle attività turistiche. Dopo il fermo a casa, infatti, il desiderio di movimento all’aria aperta è tra le attività in assoluto più desiderate dai cittadini e il turismo di prossimità si candida a scelta privilegiata per una ripresa graduale, a contatto con la natura e lontano dagli assembramenti del turismo di massa. Un’opportunità perfettamente in linea con l’attenzione che da anni il ministro Dario Franceschini dedica ai cammini italiani, che offrono un tipo di turismo accessibile a tutte le fasce di popolazione, sfruttando antiche vie di pellegrinaggio e una vastissima rete sentieristica che unisce ogni angolo del Paese.
Di tutto questo ci offre testimonianza Paolo Piacentini, fondatore e presidente nazionale di FederTrek, e referente per i cammini presso il ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo. «Il ritorno di Franceschini alla guida del MiBACT, nel settembre 2019, ha portato a una rinnovata attenzione nei confronti del viaggio lento e degli itinerari a piedi nel nostro Paese. Già nel suo precedente mandato, dal 2014 al 2018, aveva lavorato per conferire un ruolo centrale alle attività slow, al punto che il piano strategico del turismo ancora in vigore sposa in pieno il tema della sostenibilità sociale, economica e ambientale, dell’accessibilità e dell’inclusione utilizzando il viatico dei cammini e abbracciando anche il tema delle ciclovie e dei treni storici».
E a proposito di binari, Piacentini ricorda che il ministro ha deliberato di dedicare il 2020 proprio alla promozione dei treni turistici, coinvolgendo la Fondazione FS Italiane. «Il rilancio dei treni storici rappresenta un tema di grande fascino e l’intesa tra Franceschini e il direttore generale della Fondazione FS, Luigi Francesco Cantamessa, lascia intravedere scenari entusiasmanti», afferma.
Via Francigena nella zona di Montalcino, Toscana
Un’altra new entry estremamente promettente è Lorenza Bonaccorsi in qualità di sottosegretario con delega al Turismo: «Una figura di grande impulso, appassionata di cammini, estremamente dedita e competente», sottolinea il presidente di FederTrek.
La concretezza con cui il MiBACT lavora su questo fronte è subito chiarita dal volume dei numeri coinvolti. «Un aspetto fondamentale è rappresentato dal recupero dei finanziamenti che erano stati inclusi nella delibera Cipe di quattro anni fa: 60 milioni di euro a sostegno di un’importante parte dei cammini italiani. Era il 2016, nominato Anno nazionale dei cammini, che vide la nascita dell’Atlante digitale dei cammini, un ingente progetto di censimento nazionale che sarà concluso nei prossimi mesi».
E così, paradossalmente, proprio ora che il Paese è fermo, il turismo lento vive l’opportunità di recitare un ruolo da protagonista per la ripartenza. «Sarà una delle fonti di ripresa più coerenti con il bisogno fisiologico di ricominciare con un passo diverso. Il turismo rappresenta il 13% del Pil ed è il momento di ripensarlo a misura dello shock economico che stiamo vivendo. L’occasione per insistere sul concetto di sostenibilità diffusa sul territorio, portando visibilità anche all’Italia minore. Cammini, dunque, ma anche puro escursionismo e cicloturismo, ultimamente in forte crescita», prosegue Piacentini.
E mentre il Governo lavora per la ripresa di attività turistiche a misura d’uomo, il movimento dei cammini in Italia si sta sviluppando in modo esponenziale. È di queste ultime settimane la creazione della campagna #iocamminoinitalia, un’iniziativa partita dal basso che vede protagonisti tutti gli operatori dei più importanti itinerari italiani. «Il ministero è a conoscenza di questa iniziativa, perfettamente coerente con la scelta di Franceschini e del nuovo direttore generale del Turismo al MiBACT, Flaminia Santarelli, di puntare sul turismo di prossimità e delle aree interne».
Piacentini sta curando anche questa fase di convergenza tra gli esperti del viaggio a piedi e gli scenari offerti dal MiBACT. «È una fase di ascolto e monitoraggio su entrambi i fronti, una delicata operazione di raccordo che coinvolge realtà imprescindibili come il Cai - Club alpino italiano, artefice dell’immenso progetto Sentiero Italia, 6.880 km sull’intera Penisola, che sta lavorando all’elaborazione del catasto di tutta la rete escursionistica. L’obiettivo è mappare entro il 2021 circa 100mila km di sentieristica: un presidio nazionale d’eccellenza, che distribuisce un indotto rilevante offrendo spazio, per esempio, anche al sistema d’accoglienza dei rifugi».
Così l’Italia riparte al ritmo lento dei propri passi: dai cammini storici come la Via Francigena, per la quale è in corso la procedura per il riconoscimento Unesco, ai percorsi di prossima apertura, come quelli previsti nel 2021 ispirati a Dante Alighieri per celebrare i 700 anni dalla sua morte, comprendendo nel mezzo le dozzine di itinerari che legano tutte le regioni italiane e hanno superato la valutazione degli 11 criteri messi a punto dalla Direzione generale del Turismo, per essere inclusi nell’Atlante digitale. E, in attesa di rimetterci in marcia, sono tantissime le iniziative che popolano il web: dalle dirette quotidiane diffuse dal gruppo Facebook Io cammino in Italia alle trasmissioni di Radio Francigena, la voce ufficiale dei cammini, dal contest fotografico della Compagnia dei cammini agli incontri di Smart walking della Rete nazionale donne in cammino.
«Puntiamo dunque sul turismo domestico, sull’Italia che va in Italia, nel pieno rispetto delle norme di distanziamento e sanificazione. Criteri che sono facilitati proprio nella dimensione escursionistica a contatto con la natura». È ottimista Piacentini: «Abbiamo la consapevolezza che tutto sarà diverso. Ma ne faremo l’occasione per puntare sul turismo di qualità».