Chi viene a Roma e passeggia per le sue vie si ritrova ad attraversare la storia. Ogni angolo ne contiene dei frammenti. Su alcuni ci si cammina addirittura sopra, come sui cardi o sui sampietrini.

 

Ci sono un luogo e un monumento della Capitale, meno noti di molti altri, che però racchiudono un pezzo di storia fondamentale per l’Italia: di fronte Porta Pia, che si apre nelle mura aureliane nel quartiere Salario, si protende bersagliere in bronzo di quattro metri.  È la statua che celebra la Presa di Roma, evento clou dell’epopea risorgimentale che segnò la fine del potere temporale del papa e la realizzazione del sogno di Roma Capitale d’Italia.

Oggi si festeggiano 150 anni da quell’impresa con una commemorazione curata dallo Stato Maggiore dell’Esercito e dall’Associazione Nazionale Bersaglieri. In programma la deposizione di una corona al monumento della Breccia e la mostra di una collezione di cartoline d’epoca a tema presso il Museo dei Bersaglieri.

 

Un’impresa cruciale, in cui anche le ferrovie svolsero un ruolo significativo. E già nel luogo fisico della Breccia esiste un legame con esse: le truppe pontificie erano asserragliate a Villa Patrizi e nel suo parco, villa nobiliare che poi verrà ceduta e dove sorgeranno il ministero dei Lavori Pubblici e la sede di Ferrovie dello Stato.

Stefano Maggi, professore ordinario di Storia contemporanea Università degli studi di Siena, nel suo articolo scritto per FSNews ricorda come la storia dell'Italia corra spesso lungo i binari.