In cover, trekking in Alta Badia © Alex Moling

Solo amando le montagne in prima persona è possibile spiegare ai turisti come viverle in maniera consapevole. I ladini, abitanti dell’Alta Badia, proteggono le Dolomiti in un’ottica di ecosostenibilità. Valori innati che permeano tutte le attività svolte in questo angolo green d’Italia, come la Food Forest, il progetto di riforestazione WOWnature per salvare la zona colpita da Vaia e le escursioni sostenibili Eco-Hiker, novità dell’estate alle porte.

Colfosco, Corvara (BZ) © Alex Moling

La foresta commestibile è una coltivazione multifunzionale composta da alberi, piante, erbe medicinali e officinali, bacche e altri frutti del bosco, un sistema produttivo in grado anche di catturare in modo permanente CO2, aumentare la biodiversità alpina e migliorare la fertilità del suolo. L’Alta Badia, in collaborazione con Etifor, spin-off dell’Università di Padova e fondatore del progetto WOWnature, ha individuato nel bosco Masisti al Passo Campolongo il luogo ideale per creare la Food Forest.

 

In questo bosco, fortemente danneggiato dalla tempesta Vaia nell’autunno 2018, un anno fa è partita la riforestazione, dando vita a una gustosa varietà di frutti, come mirtilli, lamponi, fragoline di bosco, bacche di ginepro e sambuco. Seguendo il percorso auto-guidato o partecipando alle escursioni organizzate si va alla scoperta di ciò che madre natura offre e di come utilizzare le erbe e i frutti raccolti nelle ricette della cucina locale. Un’esperienza intensa che, soprattutto dopo il lungo periodo di restrizioni dovute al Covid, permette di fare il pieno di aria pulita ed energia.

Il progetto di riforestazione WOWnature © Freddy Planinschek

Ma un aspetto particolarmente importante è che visitatori, cittadini e imprese possono prendersi cura della nascente Food Forest adottando un albero, contribuendo così a proteggere il bosco. L’intervento di riforestazione abbraccia un’area di 12 ettari nella zona del Passo Campolongo e gli alberi possono anche essere piantati dall’acquirente durante le giornate di riforestazione, previste a giugno e settembre 2021.

 

Ad oggi sono stati adottati 2.100 alberi, e per svolgere i lavori sul campo Etifor si affida alla ditta altoatesina WaldPlus certificata Forest Stewardship Council® (FSC®), un’assicurazione che la foresta sia gestita nel rispetto di standard ambientali, sociali ed economici rigorosi.

 

Qualche numero aiuta a comprendere l’impatto dell’uomo sull’ambiente: ogni cittadino italiano produce mediamente 5.000 kg di CO2 l’anno, mentre, nell’arco della sua vita, un albero cattura circa 700 kg di CO2. Per bilanciare le proprie emissioni di CO2 ognuno dovrebbe piantare 7 alberi ogni anno.

Il Santuario di Santa Croce a Badia (BZ) © Paola Finali

Gli escursionisti in Alta Badia vengono sensibilizzati a proteggere la natura anche dagli appuntamenti Eco-Hiker: i partecipanti, accompagnati da un esperto del territorio e riforniti di guanti, attrezzi e sacchetti biodegradabili, raccolgono e riportano a valle i rifiuti trovati lungo il cammino. Queste escursioni sono in programma il 5 e 19 luglio, il 2 e 16 agosto e il 6 settembre, nel totale rispetto delle disposizioni anti Covid. I posti sono limitati, l’iscrizione è obbligatoria e può essere effettuata presso gli uffici turistici dell’Alta Badia.

 

Altra abitudine green fondamentale è ridurre le emissioni causate dalle automobili. Per questo motivo l’Alta Badia annuncia l’apertura di 17 impianti di risalita per l’estate, tra cui le seggiovie La Fraina e Bamby che collegano le aree Movimënt del Piz Sorega e del Piz La Villa e permettono di caricare anche bici e passeggini. Grazie a questi impianti ci si potrà spostare tra i paesi di La Villa e San Cassiano, in tutta comodità e senza usare l’auto.

Sas dla Crusc, Lavarella © Freddy Planinschek

Torna, infine, la rassegna Nos Ladins - Noi Ladini, per vivere il territorio da vero local. Passare del tempo con giovani contadini locali, con uno chef gourmet o una cuoca tradizionale, con una sarta o una guida alpina è un’esperienza che rimane nei cuori dei turisti e che nessun altro, come chi è nato e vive qui, può trasmettere.

 

Così, tra luglio e settembre, si può scoprire il maso di Barbara e Gregor, visitare il parco dei cervi situato tra La Villa e Badia insieme al giovane contadino Lukas Castlunger, ammirare l’alba con la guida alpina Manuel Agreiter sulla cima del Piz da Lech, raccogliere le erbe di montagna con lo chef gourmet Andrea Irsara, conoscere e assaggiare i piatti della cucina ladina di Annamaria Comploi, visitare l’atelier di Anita Vittur, accompagnare negli ultimi chilometri di transumanza Matteo Piccolruaz o pedalare su strade e vie sconosciute insieme al ciclista Igor Tavella.