Foto in apertura di Claudio Di Dionisio

L’itinerario ideale per visitare la Costa dei trabocchi parte da Francavilla al Mare (CH), dove arrivo in treno perché all’interno della stazione ferroviaria trovo la Ciclostazione dei Trabocchi, per ritirare la bici prenotata che mi accompagnerà in questo viaggio fra natura, storia e tradizioni, lungo il litorale abruzzese che arriva fino a San Salvo Marina, sempre in provincia di Chieti. 

L’obiettivo è percorrere i 65 chilometri della Via Verde pedalando sulla ciclopedonale in fase di ultimazione, uno dei tratti della Costa più suggestivi, immerso nella natura. I trabocchi sono costruzioni in legno, simili a palafitte in mezzo al mare, un tempo utilizzati dai cosiddetti traboccanti per pescare, evitando le imbarcazioni. 

La partenza dalla porta nord della Via Verde mi permette di ammirare il litorale sabbioso di Francavilla al Mare, cittadina che ha ospitato il Cenacolo michettiano, dove il pittore Francesco Paolo Michetti dava alloggio a Gabriele D’Annunzio e ad altri artisti e letterati dell’800. Il percorso che mi avvicina ad Ortonasi snoda sul lungomare fino al Foro di Ortona, dove il litorale diventa più aspro e fanno la loro comparsa le prime scogliere. Sono in zona Ripari di Giobbe, un promontorio sotto il quale spunta la prima spiaggia di ciottoli bianchi della Costa dei trabocchi. 

Proseguo il mio viaggio verso Ortona, che si staglia davanti a me attraverso le forme maestose del Castello Aragonese, con vista a 360 gradi sulla costa e le montagne circostanti, la Majella e il Gran Sasso. Scendo verso il porto e intercetto le prime gallerie che mi riportano sul tracciato costruito lungo la vecchia ferrovia Adriatica. Qui il fondo è molto bello e, proseguendo in direzione sud, arrivo alla Riserva naturale Punta dell’Acquabella, una delle calette più belle e nascoste del litorale.

Un tratto della Via Verde dei Trabocchi, foto di Claudio Di Dionisio

Scendo poi verso il vecchio borgo dei pescatori per riprendere il viaggio diretto a San Vito Chietino, dove appaiono i primi “ragni” del mare. Mi fermo a osservarli immaginando i traboccanti intenti nel tirare le reti, mentre le mogli preparavano il pescato su queste palafitte in apparenza poco stabili, ma che invece resistono da anni. E sono solo le prime avvisaglie di quello che mi esplode davanti agli occhi dopo una manciata di chilometri tra San Vito Chietino, Rocca San Giovanni e Fossacesia: mi perdo ad ammirare il paesaggio tra le spiagge di sassi bianchi che donano una luce particolare al mare che le lambisce. La pista mi ha accompagnato silente, con il suo colore verde perle biciclette e blu per i camminatori. 

Arrivo a Torino di Sangro, dopo circa 45 chilometri dalla partenza, mi fermo ad ammirare il trabocco Punta Le Morge e continuo fino a Casalbordino Lido, dove la ciclabile lascia spazio al battuto bianco che preannuncia l’ingresso nella spettacolare costa rocciosa della Riserva naturale di Punta Aderci.

Iniziano qui i 13 chilometri più suggestivi dell’intero percorso. Il promontorio regala un panorama unico, tra ciottoli, flutti e montagne abruzzesi sullo sfondo. I colori della zona sono eccezionali, il verde dei prati, il blu del mare, il giallo-arancio della vegetazione, tonalità che cambiano sfumature e atmosfera al tramonto. Continuo il mio percorso guardando in lontananza il faro di Punta Penna, fra trabocchi e oasi marine che mi portano fino a Vasto e a San Salvo, punto di arrivo della Via Verde. 

Al termine di questo viaggio ripercorro con la mente esperienze vissute, persone genuine, luoghi identitari, eccellenze storiche, specialità enogastronomiche. La secolare tradizione marinara trova, infatti, espressione in cucina in una miriade di piatti legati ai prodotti della terra. Questo connubio si manifesta palesemente nella tipica ricetta del brodetto di pesce, risultato della felice e gustosa unione tra pescato e ortaggi, una sintesi pressoché perfetta dell’incontro fra terra e mare rappresentato dallo stesso trabocco, quel “ragno colossale”– come lo definiva D’Annunzio– utilizzato dai contadini per la piccola pesca. Nel calice, il vino ideale è senz’altro il Cerasuolo d’Abruzzo. Equi, naturalmente, tutto diventa più suggestivo, alla vista e al palato, con i traboccanti del luogo che propongono ad arte menù completi sui 40 euro a persona.

La Via Verde è una grande opportunità per il territorio, un mezzo indispensabile per valorizzare i centri abitati, le aree circostanti e l’autenticità di chi le abita. Attualmente, degli oltre 65 chilometri del percorso originario ne sono stati completati circa 40 e i restanti 25 saranno probabilmente ultimati entro l’estate del 2021. Ma i cantieri non si fanno notare e resta un privilegio l’opportunità di soggiornare lungo la Costa dei trabocchi. Arrivando in treno e muovendosi dolcemente su due ruote, respirando natura.